“Non c’indurre in tentazione, ma liberaci dal male”. Il vostro Signore, il vostro Creatore, nessuno vuole indurre nella tentazione. Purtroppo, pochi sono quelli che chiedono veramente questa grazia. La preghiera del Padre Nostro non è capita. “Non c’indurre in tentazione” vuol dire: “Signore, tienile lontane da noi! Tieni lontano da noi le persone che possono indurci al male col loro esempio, con le loro parole, con le loro azioni”.
Figlie mie, oggi ci sono le sette di operatori che inducono proprio alla tentazione, che spingono ad abbandonare Dio. I Testimoni di Geova sono figli miei, sono figli carissimi del mio Cuore Immacolato; sono i figli di Gesù, sono il prezzo del Sangue di Gesù anche loro; eppure, questi figli ingrati, sovvertiti da Satana, solamente perché non avevano solide basi religiose, (…) sono diventati i nemici di Dio e del suo Regno. Essi non si stancano: essi vanno proprio tentando le anime con le loro lusinghe, con le loro vesti di agnelli; ed invece non sanno di essere lupi rapaci che strappano gli agnelli dal Cuore della loro Mamma, dal Cuore del loro fedele Pastore.
Pregate. Questa sera tutto il rosario deve essere per questa intenzione: perché i Testimoni di Geova siano illuminati a non indurre più in tentazione i loro fratelli.
È proprio in questo periodo che essi si danno più da fare, che essi bussano a tutte le porte per dire: “Non credete! Ma Cristo è morto già! Ma Cristo ha fatto la volontà del Padre in Terra, ma ora non è più niente, non è più nessuno. Perché queste feste? Queste non valgono niente. Voi cristiani siete nel falso, siamo noi i veri profeti!”. Ed ecco che la tentazione si infiltra nello spirito di tante persone e lo uccide, perché per queste persone la preghiera non è abbastanza, la loro fede non è forte e mancano i pastori che la rinsaldino.
“Non ci indurre in tentazione”: questa frase la dovete ripetere spessissimo durante il giorno.
Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.
Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.
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