Cari figli, con amore materno io vi prego: datemi le vostre mani, permettete che io vi guidi. Io, come Madre, desidero salvarvi dall’inquietudine, dalla disperazione e dall’esilio eterno. Mio Figlio, con la sua morte in croce, ha mostrato quanto vi ama, ha sacrificato se stesso per voi e per i vostri peccati. Non rifiutate il suo sacrificio e non rinnovate le sue sofferenze con i vostri peccati. Non chiudete a voi stessi la porta del Paradiso. Figli miei, non perdete tempo. Niente è più importante dell’unità in mio Figlio. Io vi aiuterò, perché il Padre Celeste mi manda affinché insieme possiamo mostrare la via della grazia e della salvezza a tutti coloro che non Lo conoscono. Non siate duri di cuore. Confidate in me ed adorate mio Figlio. Figli miei, non potete andare avanti senza pastori. Che ogni giorno siano nelle vostre preghiere. Vi ringrazio” (Messaggio a Mirjana del 2 maggio 2012).

Dice l’Eterno, il Signore dei Signori, l’Alfa e l’Omega: Io sto per tornare, o Chiese, quaggiù. Vegliate, dunque, perché non vi trovi senza l’olio dello Spirito. Io soffio. Con il Mio soffio manderò via coloro che non mi hanno voluto ascoltare e con un Soffio riempirò coloro che mi cercano (...). Ascoltate il Mio richiamo, la Mia Voce, poiché sono Io che parlo (...) per la vostra salvezza prima che Io venga e vi trovi impreparati. Io mando i Miei servi per prepararvi. Se voi non ascoltate, per certo morrete. Se i Miei servi non aprono la bocca e non parlano, Io, l’Eterno, ne terrò conto di peccato, di grande peccato a questi che sanno e non portano il Mio messaggio. Ma se i Miei santi profeti che Io mando parlano delle Mie parole che dico a tutte le Chiese della Terra, voi, popolo, sarete inescusabili davanti al Trono del Padre. Ascoltate o popolo: (...) Io sto per venire, e presto vengo a rapire la Mia Sposa (...) e voi che non mi volete ascoltare vedrete e capirete dopo che Io, l’Eterno, avrò operato con la Mia Chiesa. Ascoltate bene quello che dico. (...) Le rivelazioni che sono scritte nei libri che ho dato ai miei santi profeti si stanno adempiendo. O popoli voi tutti sulla Terra, questo è un messaggio da parte Mia, l’Eterno. Sono Io che vi parlo! (...) Molto presto vedrete le profezie che sono scritte in Apocalisse 12 e in Daniele 12. Io rapirò solo la Mia Sposa, prima la proteggerò come fa un padre che protegge i suoi figli, e poi la porterò con Me nella Mia splendida e santa Gerusalemme, dove voi, o popolo che non avete voluto ascoltare, non entrerete giammai. Io parlo attraverso i Miei santi profeti, e mando la Mia parola scritta e uscita dalla bocca dell’Eterno. Tu, figlia, parla. Se tu non parli, metterò questo sul tuo conto. Tutti i Miei profeti devono parlare. Voi, che ostacolate ciò che Io dico, e parlo e rivelo, prima che venga il giorno di grande calamità, ne darete conto all’Eterno (...)". (Da un Messaggio audio anonimo divulgato il 17.12.2018)

sabato 21 settembre 2013

Chiedo osservanza al Vangelo




Dal Cuore Squarciato di Gesù è uscito Sangue e Acqua: Sangue e Acqua sono il segno dei Sacramenti che Dio ha istituito per la vostra salvezza.

L’Acqua è la Grazia con cui venite santificati nel Santo Battesimo, che vi fa figli di Cristo, figli della Chiesa, eredi del Regno del Padre. Il Sangue è il Sacramento della Confessione, dove scorre abbondantemente per lavare i vostri peccati, per purificare le vostre anime. Il Sangue è il Sacramento dell’Eucarestia: è il Sangue che ogni giorno Gesù versa misticamente su tutti gli altari per offrirLo al Padre per la vostra salvezza. E da quel Sangue e da quell’Acqua sono scaturiti tutti gli altri Sacramenti.

Io, Gesù – perché possiate sempre avere di mira il Cielo e camminare sulla strada della perfezione che porta al Cielo – Io vi ho dato due cose importanti, due guide che non possono essere trascurate: per primo vi diedi i Comandamenti, e chi non segue i Comandamenti non ha la Vita; poi vi ho dato i consigli, i consigli attraverso le parabole del Vangelo.

Non mi è mai piaciuto fare lunghi discorsi: ho sempre detto le cose essenziali per farvi capire cosa dovete seguire per raggiungere la Vita eterna.

Ma oggi i Comandamenti sono stati calpestati, il Vangelo è stato abbandonato, Dio è stato rinnegato.

La Mia Parola è semplice: è Verità. Verità è stata nel primo secolo e Verità immutata sarà anche nell’ultimo secolo, anche se questo dovesse arrivare fra miliardi di anni.

Voi, uomini della società attuale, dite: “Ma per i nostri tempi è difficile seguire il Vangelo. I tempi sono cambiati e quegli insegnamenti non fanno più per noi”.

A voi, pagani del ventesimo secolo, Io dico: Quello stesso Vangelo che fu predicato ai veri pagani li fece spogliare di tutte le loro mentalità, avidità, lussuria, vizi. Eppure, fu fatica per loro spogliarsi delle loro abitudini, dei loro desideri che li portavano a raggiungere la potenza e la ricchezza in questo mondo. Fu difficile, però vennero a Me e dissero: “Signore, se Tu vuoi, puoi guarirmi”, ed Io li ho guariti, perché essi sono venuti a Me con fiducia.

Ma oggi, oggi manca la carità, manca l’amore. Vi ho sempre detto: Amatevi gli uni gli altri come fratelli. E così hanno fatto i primi cristiani: hanno condiviso persino i loro beni. In loro c’era la carità, l’amore; e dove regna la carità e l’amore fraterno è anche Dio. Lì c’è Dio.

Ma nelle persone inique dove si bestemmia, dove si fa falsa testimonianza, dove si ruba, si mente, si uccide con la calunnia il proprio fratello, lì non c’è Dio: il male e il bene non possono stare insieme.

Per seguire Dio bisogna spogliarsi di tutte le idee di questo mondo e abbracciare una sola idea: la Mia idea, la Mia Legge, che vuole portarvi nel Mio Regno, dove, con Me, assisterete come turbe festanti al Mio Trionfo che è anche il vostro trionfo, perché tutto quello che è Mio è vostro.

Però le Mie Parole sono sempre le stesse: Lascia la tua casa, i tuoi campi, le tue ricchezze, i tuoi affetti e seguiMi.

Ecco che cosa è stato dato a voi dal Mio Cuore Squarciato: Sangue e Acqua, i Sacramenti della vostra salvezza.

Figli, vi invito a riprendere il Vangelo, a leggerlo con attenzione, meditarlo, adattarlo continuamente alla vostra vita. Non è il Vangelo che deve adattarsi alla vostra mentalità attuale – come si è soliti fare in tutto il mondo – siete voi che dovete seguire il Vangelo, perché il Vangelo ha parole e consigli per la Vita eterna.

Se così farete, darete consolazione, guarirete quella profonda ferita del Cuore Squarciato, perché, con la vittoria dei Miei figli su satana, tutte le ferite spariranno, perché per essi sono state subite e per essi nel Mio Regno saranno cancellate per sempre.

Chiedo osservanza al Vangelo per sconfiggere satana e per l’Avvento del Mio Regno nel mondo.

Il Sangue e l’Acqua che sgorgano continuamente dal Cuore Squarciato di Gesù siano per voi in modo particolare sorgente di Misericordia, perché aspetto che continuamente Mi diciate: “Gesù, grazie. Voglio essere fedele ai Tuoi Sacramenti e ai Tuoi Comandamenti per avere la Vita in questa vita e nell’altra, e sfuggire alla morte eterna”.

Così sia.





Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.

venerdì 20 settembre 2013

Offritevi al Cristo sofferente




“Cristo vincerà!”.  Ma, figlie Mie, quanto è dura la battaglia!

Il mondo è nelle sue mani.

Accogliete, figlie, questo grido del vostro Dio! Sono il Dio Padre, il Dio Figlio, il Dio Spirito Santo: il Dio Indifeso.

Satana sta facendo festa: satana, tutte le volte che riesce a offendere Dio per mezzo dei suoi seguaci, fa festa. Purtroppo, figlie, è una verità triste, ma adesso il mondo è nelle mani sue.

In questo momento il vittorioso è lui.

Pochi, pochi sono i figli che per Me si sacrificano.

Parlo ovunque, ma satana è furbo, è astuto, è feroce. Vi fa mostrare stupidi, vi rende insensibili alle Mie parole: le Mie parole penetrano nei cuori, però vengono subito rigettate, perché la Verità è triste.

Figli, figli! Sono un Padre abbandonato, sono un Padre Addolorato, verso lacrime di sangue!

Il demonio deve essere sconfitto a tutti i costi. Il Cuore di Maria Immacolata deve trionfare!

Ora egli ha conquistato il mondo con la sua astuzia, con i suoi allettamenti, col denaro, con le donne, con la superbia, con le ricchezze di questo mondo. Lui è l’odio, l’odio che vuole uccidere Dio. Io sono l’Amore che vuole salvare e vengo respinto. Ormai un terzo dell’umanità è sotto il suo dominio. Egli ha messo al sicuro questi suoi seguaci, ed ora cerca di attaccare gli imprendibili, le Mie gioie, le delizie del Mio Cuore, le delizie del Mio giardino, perché egli sa che se riesce a prendere una sola perla dei Miei prediletti avrà un merito immenso.

I Miei figli, i Miei prediletti, i devoti del Mio Amore, del Mio Santissimo Nome, del Mio Santissimo Amore, sono vigilanti: ma egli è intelligente, è astuto. Egli sta girando intorno ai Miei eletti e aspetta il momento per attaccarli. Quando li attacca, i Miei prediletti? Approfitta di un momento di sconforto, di un momento di abbandono, di un momento di delusione, di un momento di tristezza o di malattia, ed egli arriva subito col suo mezzo, col suo metodo: l’illusione, la carezza, la parola buona di qualcuno che poi è falso, di qualcuno che finge di dare una buona parola, ma è spinto da satana.

Raccomando ai Miei vigilanti di stare all’erta, perché satana marcia nelle loro file, marcia nei loro gruppi di preghiera, per mettere scompiglio, per accendere la guerra contro Dio.

Verranno tempi tristi, verranno i giorni della persecuzione dell’Anticristo, e pochi saranno quei figli che sapranno morire col Nome di Cristo in bocca. Altri per paura abiureranno.

Figlie, con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente, offritevi al Cristo sofferente: offritevi a Me, l’Agnello eternamente immolato per la vostra salvezza.

Vi offro il Mio Sangue: siete padrone di spargerLo ovunque: sui peccatori, sul mondo, sui nemici della Santa Chiesa, sulle anime che voi volete convertire. Il Mio Sangue è degli eletti, perché Lo offrano ai loro fratelli per allontanare satana.

Quanto dolore nel Mio Cuore e nel Cuore dell’Addoloratissima, Santissima Madre di Dio e Madre vostra! (…)

Fedeltà, amore, obbedienza, silenzio, preghiera assidua, preghiera continua nel raccoglimento, nel fervore, nella donazione completa a Dio perché vi usi come strumenti di salvezza nell’esercito di questa battaglia che sta volgendo alla fine.

Però vi ripeto con grande dolore: il vincitore per il momento è lui. La vittoria deve essere di Cristo e di Maria, di San Michele Arcangelo, che dovrà ricacciarlo per sempre nell’abisso dell’Inferno.

La pace, la benedizione di Gesù Addolorato, di Gesù piangente, sia su tutte voi.

Così sia.





Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.

martedì 17 settembre 2013

Secondo Mistero Doloroso




“Secondo Mistero Doloroso: Gesù è flagellato alla colonna…”.

Fui condotto da Pilato. Pilato Mi interrogò e, non trovando in Me alcuna colpa, voleva liberarmi.

Ma Satana era diventato feroce: ormai credeva di aver vinto la sua battaglia. Era riuscito a farmi tradire, era riuscito a consegnarmi ai Miei nemici i quali, con ferocia satanica, come belve, urlavano: “Crocifiggilo! Crocifiggilo!”.

Nel tentativo di salvarmi, aumentò le Mie pene, ordinando la flagellazione.

Fui spogliato delle Mie vesti, legato con le mani dietro la schiena ad un cippo, e le frustate cadevano su tutto il Corpo, non solo la schiena: su tutto il Corpo.

Erano ciechi. La ferocia li aveva accecati tutti, e colpivano ovunque.

Le funi, che terminavano ramificandosi con palline di acciaio alla punta, strisciando sul Mio Corpo, strappavano le carni, che cadevano a terra, e il Sangue sprizzava sugli stessi carnefici, che Ne avevano in quel momento attirato l’ira.

Le sofferenze sono indescrivibili.

Li supplicavo col Mio sguardo: non imploravo pietà, imploravo per essi il perdono del Padre, perché quanto stavano per compiere era stato già deciso dalla Santissima Volontà del Padre Mio.

Giovanni correva da Mia Madre e con pietà, con parole pietose, cercava di nasconderle la verità di quanto terribilmente Mi stava accadendo. Lui, dolce e buono, non voleva dare ancora sofferenze alla Mia dolcissima Madre, che Egli già amava come se fosse anche la sua Madre.

Ma Maria, la Santissima Madre Mia, sapeva: Lei sapeva e vedeva quanto stava succedendo al Figlio, ed ogni frustata sul Mio Corpo si ripercuoteva nel Suo Cuore.

Eppure, non si ribellava a Dio, anche se ha avuto parole di disprezzo per i Miei carnefici, che definì “i caini di un Dio”, e chiamò Gerusalemme la Sua “matrigna”. Però non si è ribellata alla Volontà di Dio, non ha imprecato contro la Volontà di Dio, non Le ha detto: “Padre, perché mi fai questo? Padre, perché mi abbandoni?”. No. Nel Suo immenso dolore, Maria diceva a Dio: “Sia fatta la Tua Volontà”. E per gli uomini implorava perdono.

Qui sta la forza di Maria: amare e compiere la Volontà del Padre insieme al Figlio Suo; amare e saper perdonare gli uccisori del Figlio, dei quali doveva diventare la Madre, perché tutto si compisse in Lei nello strazio del dolore, per conquistare al Padre l’umanità perduta.

Unitevi a Maria in tutte le prove della vita, se volete essere veramente le consolatrici di Gesù, del Figlio Suo dilettissimo, e del Suo Cuore, trafitto dalla spada più tagliente che ci sia mai potuta essere al mondo.

Così sia.









Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.






lunedì 16 settembre 2013

Primo Mistero Doloroso




È terminata la Cena, l’istituzione dell’Eucarestia.

Con i Miei discepoli più fidati entro nell’Orto degli Ulivi a pregare, come di consueto.

Mi distacco da loro dicendo: “Vegliate un poco con Me. Pregate, per non entrare in tentazione”.

I Miei discepoli non sanno che il Figlio dell’Uomo sta per essere consegnato in mano ai nemici.

Mentre essi, ignari di tutto, si lasciano vincere dal sonno, Io mi sento come impazzire. Il Mio animo tormentato non trova pace.

Prego, supplico il Padre: “Padre, quest’ora l’ho attesa per trentatré anni. Ho aspettato con ansia quest’ora per realizzare quanto era stato deciso dalla Tua Santissima Volontà. Padre, lo spirito è forte, ma la carne è debole”.

Prego, prego incessantemente il Padre che Mi dia tutta la forza per affrontare questo terribile momento.

Il principe delle Tenebre si diverte. Mi mette al cospetto i peccati che egli aveva già seminato nel mondo e che sarebbero durati anche dopo il Mio Olocausto: superbia, lussuria, avarizia, accidia, denaro, omicidi, suicidi, furti, pornografia. Tutto, tutto danzava in una scena mostruosa intorno a Me. Era l’orrore di tutti questi peccati che Mi faceva sudare sangue, a Me, Agnello Innocente, che il peccato non avevo conosciuto.

Questi peccati, questi peccati Mi facevano scoppiare il Cuore e il Mio Corpo trasudava Sangue fino a bagnare la terra.

In preda allo sgomento, per avere una parola di conforto, ritorno dai Miei, ma essi dormivano. “Figli Miei, voi riposate. Non siete stati capaci di vegliare un’ora con Me”.

Mi allontano ancora, riprendo la Mia preghiera. Le forze Mi vengono meno, cado a terra prostrato, invoco ancora il Padre: “Padre Mio, se è possibile, allontana questo calice amaro. Ma non, Padre, non la Mia, ma la Tua Volontà sia fatta”.

Il Padre, a questa angoscia, a questa esclamazione, per un solo attimo, Mi manda un Angelo a confortarmi. L’Angelo Mi mostra schiere di vittime, schiere di sofferenti, schiere di spiriti oranti che Mi avrebbero consolato nel corso di tutta [la storia del]l’umanità.

Queste schiere, rispetto a quelle che Mi mostrava Satana, erano di numero inferiore; però il conforto fu tale che queste anime pie riuscirono ad infondermi il coraggio di accettare la Volontà del Padre, e di andare con nuovo coraggio incontro alla Croce.

Mi rialzo, Mi riavvicino ai Miei discepoli; ma li avevo appena chiamati, si erano appena svegliati dal sonno, e inorriditi si ritrovano soldati armati e Giuda, il traditore, che Mi tradisce con un bacio.

Cercano di difendermi, ma poi, sbigottiti dalla paura, fuggono, fuggono e Mi lasciano solo, solo col Mio dolore, solo con l’orrore nel Mio Cuore di quanto doveva realizzarsi.

Ed Io, incatenato come un malfattore, abbandono quel luogo a Me tanto caro e seguo i Miei carnefici.

E poi sapete cosa è successo.

Benedite, figlie Mie, la Mia agonia nel Getsemani.

Amen.







Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.




sabato 14 settembre 2013

Popolo Mio, di che cosa Mi accusi?




Tutte le Mie sofferenze sono volte a riparare le vostre colpe.

Iddio vi ha dato un corpo perfezionato di opera divina, e voi, figli del popolo Mio, ne avete fatto uno strumento di colpa in tutte le sue parti.

Io sono venuto a darvi il Mio Sangue e il Mio Dolore per riparare alle colpe che fate con ogni singola parte del vostro corpo.

Mi avete detto: “Nelle Tue mani metto le mie mani, nei Tuoi piedi metto i miei piedi. Purifica”.

Sì, prima di immolarmi sulla Croce ho pensato a tutte le vostre colpe.

Con le Mie mani legate e trafitte sulla Croce ho riparato ai delitti che l’uomo commette con le mani, e diventa caino quando impugna una pistola, un’arma per uccidere il proprio fratello; diventa caino quando scrive false accuse, quando ruba; e poi, per riparare ai mali, agli atti illeciti, irrispettosi, che le mani commettono sul proprio corpo e su quello altrui.

I Miei piedi, legati e perforati sulla Croce, dovevano riparare tutti i passi che si fanno per andare a commettere il male.

La Mia testa torturata dalla corona di spine, dal sole, dalle percosse, dalle urla dei Miei carnefici, doveva – questa tortura della testa – riparare alle colpe della vostra mente: ira, superbia, intolleranza, e agli altri pensieri che fomentano l’odio e il delitto.

La sete – quale tortura, la sete! – per riparare ai peccati di gola, sempre avida di cibi superflui, senza pietà di chi muore di fame.

Le Mie labbra enfiate e contorte dovevano riparare alle tante parole troppo bugiarde, sporche, lussuriose, che escono dalla bocca degli uomini, mentre le labbra dovrebbero muoversi solamente per pregare, insegnare, confortare.

Quanto menzognera è la bocca degli uomini, mentre Io vi ho insegnato a proferire solo la verità!

Gli organi interni sono stati tutti una sofferenza: conseguenza dell’affaticamento nel salire il Calvario col pesante legno della Croce sulle spalle, conseguenza della barbara flagellazione, del dissanguamento sulla Croce.

Il Mio Cuore squarciato non Mi ha dato dolore, perché è stato aperto dopo la Mia morte. Ma questa ferita è stata voluta perché gli uomini vedessero il Cuore di Dio aperto, dal quale scaturisce il Fiume di Misericordia che per amore perdona e lava i peccati.

In questo Cuore squarciato, che tanto ha sofferto e tanto soffre per amore degli uomini, arrivano continuamente insulti e bestemmie, che Lo trafiggono senza interruzione.

Ecco quel Cuore che tanto ha amato e tanto ama gli uomini!

Popolo Mio, di che cosa Mi accusi? Che cosa potevo ancora fare per te e non l’ho fatto?

La Croce ancora oggi si erige alta sul mondo.

Popolo Mio, questa Croce vuole ancora salvarti. Alza gli occhi: guarda il tuo Dio immolato! Pentiti dei tuoi peccati. Detesta l’odio, detesta la menzogna, detesta l’iniquità.

Tuffati in queste ferite, immergiti in questo Sangue che Io ti offro come bagno purificatore; lascia, abbandona nel Mio Sangue le tue colpe, i tuoi peccati, che saranno tutti lavati e distrutti, e rinasci alla Vita nuova per crescere alla Vita del Paradiso prima che sia troppo tardi.

Il Padre aspetta questo semplice atto di pentimento per dire ancora: “Ti sono stati rimessi i tuoi peccati: va’ in pace e non peccare più”.

Così sia.






Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.



venerdì 13 settembre 2013

L’unica arma per salvare il mondo




In un mare tempestoso di pericoli, figlie Mie – ve lo torno a ripetere – il Rosario è veramente l’unica arma che deve rafforzare in voi la fede e la speranza.

Il mondo è in pericolo. Volete salvare i vostri fratelli? Voi che navigate sulla barca sicura, uniti dalla catena del Rosario che costituisce una fortezza, una barriera contro le tempeste del mare burrascoso, se volete salvare i vostri fratelli naufraganti, allungate la vostra mano, spingete nelle loro mani la catena del Rosario e ditegli: “Aggrappati a quest’arma, figlio, se non vuoi affogare, se non vuoi morire per sempre alla Vita! Ecco, ti tendo il Rosario: aggrappati a questa catena e sali con noi sulla barca  che ci porta al Cielo”.

Il Rosario, figli, è un’arma che salverà il mondo. Si salverà solamente chi avrà creduto e obbedito ai consigli di Maria, e Maria quale mezzo di salvezza vi ha portato il Rosario: il flagello che dovrà tartassare, distruggere, spezzare le forze del male.

Diffondetelo, questo Rosario: offrite corone, ditelo a tutti che l’unica arma per salvare il mondo, per salvare sé stessi, è il Rosario e il rifugio nel Cuore Immacolato di Maria.

L’Ira del Padre si abbatterà sul mondo. Ma questa volta non sarà una strage completa. Chi avrà saputo far ben uso di quest’arma si salverà. Per questo giustamente essa è diventata l’arma della fede, della speranza.

Non temete, voi, figli del mondo intero che vi siete aggrappati a questa catena che unisce in un anello prezioso Cielo e Terra: sperate, confidate in quest’arma! Per mezzo di lei sarete salvi. Fiducia e speranza forte nel Rosario e nel Cuore Addolorato di Maria: questo è il vostro rifugio e l’arma della vostra salvezza.

Siate fedeli e pregate con tutto il cuore, sicuri di essere salvati dal flagello di Dio.

Così sia.





Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.



giovedì 12 settembre 2013

"Ave, Maria!": queste sono le due parole più belle




Beate quelle labbra che nella loro vita possono pronunciare con cuore veramente puro il saluto dell’Angelo a Maria!

“Ave, o Maria!”: queste sono le due parole più belle che rallegrano il Cuore Immacolato e Addolorato di Maria.

“Ave, o Maria!”: sono le parole che dovranno pronunciare le vostre labbra nell’ultimo momento, in cui staranno per chiudersi per sempre alla vita terrena.

“Ave, o Maria!”: risuoni sempre nei vostri cuori e nella vostra mente, e con queste due parole quante bestemmie e quanti insulti vengono riparati al Cuore Immacolato di Maria!

Oggi, questo saluto, partito dal vostro cuore, dalla vostra mente, dalle vostre labbra, nel giorno in cui avete chiesto di consacrarvi al Suo Cuore Immacolato e Addolorato, oggi questo saluto ha circondato il Cuore della Mamma di tanto amore e di tante consolazioni.

Sempre, sempre, in ogni istante della vostra vita, le vostre labbra incessantemente siano unite al Cuore della Mamma con queste due semplici, ma grandi parole: “Ave, Maria!”, che vogliono dire: “Ave, Mamma, che sempre ci accompagni nel cammino della nostra vita”. E queste due parole ci porteranno unite per mano nelle vie del mondo, per disseminare la purezza là dove è stato cosparso il peccato.

La Mamma Celeste vi benedice ripetendovi: Ave, o figlie che avete compreso l’altezza, la grandezza di essere figlie dell’”Ave Maria” (…). La pace sia nei vostri cuori.

“Ave, Maria!”.  E sempre benedetta sia  la Sua Verginità e la Sua Maternità Divina.

Così sia.



Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.