A
voi e al mondo intero, io chiarisco ancora quello che vi sono andata sempre
ripetendo: accogli nel tuo cuore Gesù. Di Lui è il Pane, è il Calice della
salvezza: Gesù deve essere accolto nel cuore. Gesù non deve essere respinto! Gesù
è venuto sulla Terra proprio per cambiare i vostri cuori, per impossessarsi dei
vostri cuori.
Ma
quante anime, quanti figli non solo respingono la Sua Voce, la Sua Luce, la Sua
Verità che è salvezza eterna, ma, anche nell’atto in cui Lo ricevono
sacramentalmente, molte anime non Lo accolgono con grazia nel loro cuore.
Si
va all’altare tanto per compiere un gesto, per dire: “Tutti compiono in questo
momento una buona azione; questa buona azione la voglio fare anch’io: vado a
prendere l’Ostia, vado a prendere Gesù”, ma solamente con un gesto esteriore
del corpo e con un gesto indifferente delle loro labbra.
E
quando Gesù entra in tanti cuori, non è accolto con la Grazia e con la
disposizione dovuta e veramente necessaria. Gesù è accolto con indifferenza: il
gesto è stato compiuto, di fronte ad una comunità siamo in regola, ci siamo
accostati anche noi all’altare, ma con quale disposizione! Figlie mie, quanta
freddezza, quanta indifferenza!
Quel
Cuore Divino, quel Cuore Sacratissimo è lì, nella solitudine del Suo
Tabernacolo, che chiama, che aspetta le anime, che aspetta i cuori che vogliono
unirsi a Lui, e poi invece di dargli consolazione aumentano la Sua desolazione,
perché in quel cuore non c’è amore, non c’è una sola parola di affetto per quel
Sacratissimo Cuore.
Pochissime
sono le persone che sanno dirgli: “Gesù,
Ti amo! Gesù, sono venuta a Te perché Tu mi ami, perché mi hai chiamata, perché
Tu vuoi che io sia docile alla Tua Parola, al Tuo insegnamento. Gesù, ora che
sei in me, trasforma il mio cuore. Sono una povera peccatrice, sono un povero
peccatore, Gesù! Ma Tu hai dato la vita per me, perché questa anima ritorni al
Padre Tuo così bianca e pura come Egli me l’ha data. Gesù, io mi accosto a Te
indegnamente, perché io non ho la purezza e il candore e le virtù della Tua
Mamma, per cui nel mio cuore Tu starai scomodo. Però Tu hai detto, Gesù: ‘Amami
come sei. Ti accetto come sei’”.
E
allora, figlie mie, ecco la buona volontà di dire a Gesù: “O Sacro Cuore che
vieni a prendere possesso del mio cuore, trasformalo, cambialo, rinnovalo! Non
guardare ai miei peccati, guarda all’amore che Ti voglio! Sono qui perché Ti
amo, perché voglio essere Tua, perché voglio che Tu prenda possesso del mio
cuore”.
Ecco,
figlie mie, Gesù vuole essere accolto nei vostri cuori.
Ma
quanta indifferenza! Oh, figlie, quanti sacrilegi eucaristici! Quanti si
accostano all’altare perché Gesù entri nel loro cuore non a portare amore, ma a
dire: “Figlia, ma non ti accorgi che stai eleggendo la tua condanna? La tua
confessione non è stata sincera: la tua confessione non ha avuto il vero
proposito di non offendere più il Signore!”. E quando già la confessione non è
sincera, quando già la confessione non ispira lacrime di pentimento per aver
offeso un Dio, la confessione è già un sacrilegio: un sacrilegio che diventa
sproporzionato quando poi si prende Gesù e Lo si porta in un cuore dove c’è
satana.
Gesù,
in quel cuore, viene ancora umiliato, schernito, insultato fortemente da
satana. Figlie mie, quante lacrime versa la Mamma quando vede tante persone che
vanno a ricevere quel Cuore umilissimo, quel Cuore mansuetissimo, che vuole
donarsi per la salvezza ed invece viene trascurato e non è affatto considerato
da tanti, tanti cuori!
Pochissimi
sono quelli che dicono: “Gesù, Ti amo”. Moltissimi, infiniti, sono quelli che Lo
ricevono senza dirgli una sola parola d’amore. Anzi, Gesù viene ricevuto come
una persona che deve essere al loro servizio: “Gesù, fammi la grazia del corpo!
Gesù, sistema i miei figli! Gesù, ho bisogno di quest’altra grazia per la vita
della carne!”.
Nessuno
dice a Gesù: “Gesù, guarisci le ferite dell’anima! Sei Tu, Signore, il Medico
dell’anima e del corpo: guarisci Tu le ferite dell’una e dell’altro”.
Accoglietelo,
accoglietelo Gesù nei vostri cuori!
Gesù, che ha sete di amore, ha sete di anime! Corrispondete a Lui
secondo i Suoi Santissimi desideri e non uccidetelo nei vostri cuori!
Ecco,
figlie mie, la Mamma questo raccomanda a voi e questo raccomanda di dirlo ai
Sacerdoti, perché ricordino ai fedeli di accostarsi sempre meno indegnamente a
Gesù.
È
il Creatore del Cielo e della Terra che lascia il Suo Trono – il Trono di
Gloria – e Si annienta, Si umilia, diventa Pane per entrare nel vostro cuore,
nella vostra anima, perché vi nutriate di Lui, perché vi santifichiate di Lui,
perché con Lui possiate raggiungere la Vita eterna. Ma questo immenso Dono non
è capito.
Gesù
soffre, soffre moltissimo in una infinità di cuori che in quelle condizioni –
nelle condizioni non disposte alla Grazia di Dio – farebbero meglio a non
riceverlo.
Figlie,
il Rosario che seguirà, il Rosario della Gloria di Gesù e di Maria, offritelo
perché sia resa veramente Gloria a quel Cuore Divino che è venuto a portare la
vostra salvezza e alla Madre Sua Santissima, riparando a tutte le Comunioni
sacrileghe.
Se
voi poteste vedermi, sull’altare, quante lacrime di dolore io verso nel momento
in cui Gesù entra in tanti cuori, voi continuamente direste: “O
Gesù, Ti offro questo piccolo sacrificio per riparare ai sacrilegi eucaristici.
O Gesù, quando entri nei cuori dove trovi freddezza, indifferenza, sofferenza,
Gesù vieni in me! Io Ti darò tutto l’amore, tutto l’affetto, tutta la
comprensione, perché Tu – carico di questo amore – possa rientrare in quel
cuore che non Ti ha ricevuto con amore, e il mio amore – in quel cuore – possa
ripagarti di tutto”.
Accogliete
Cristo degnamente nei vostri cuori!
Figlie,
la Mamma parla a voi, però la Sua Voce deve arrivare anche ai lontani – e
soprattutto ai Sacerdoti – perché hanno il dovere di ricordare alle anime Chi
si va a ricevere e in quali condizioni deve essere ricevuto Gesù.
La
pace sia nei vostri cuori. Così sia.
Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.