Figlie
mie dilettissime, la Mia Santissima Madre, quando fui deposto dalla Croce e
adagiato ancora sul Suo Seno verginale, la Madre, la Madre Dolente, la Madre
Santissima, offriva al Padre con i Suoi Dolori la Vittima Immolata per la
salvezza delle anime.
Figlie
mie, ancora adesso la Mia Madre Santissima e Io, per salvare il mondo,
cerchiamo le anime vittime, le anime disposte ad accettare le sofferenze
fisiche e spirituali che il Padre Santissimo vorrà loro mandare per renderle
più degne collaboratrici, corredentrici per la salvezza delle anime.
Dove
sono le anime vittime che vogliono offrirsi al Padre insieme a Gesù come ostie
consacrate sull’altare di quelle sante ginocchia dove è adagiato il Figlio Suo?
Dove sono le anime vittime che vogliono abbracciare la loro croce per seguirmi
sul Calvario in compagnia della Mia Madre Santissima e Addoloratissima?
Cerchiamo
nel mondo anime vittime, anime disposte ad essere crocifisse sulla croce:
‘crocifisse’ nel senso di accettare con volontà e con la gioia di essere state
scelte come corredentrici le pene e le sofferenze che dal Cielo vi verranno
date come dono per la vostra salvezza, per la salvezza dei vostri fratelli.
Il
mondo è ancora in piedi per l’equilibrio che a esso danno le sofferenze di
tanti malati che soffrono solamente per amore di Gesù, perché hanno capito che
la sofferenza ha un grande valore: è il mezzo – l’unico mezzo – di salvezza
dell’umanità: sofferenza sofferta per amore di Gesù; fede, grande fede nella
Vita eterna.
La
Croce e Maria: queste sono le potenze che salveranno l’umanità.
Le
sofferenze vengono mandate alle anime che si offrono vittime all’Eterno Padre,
con Gesù e con Maria. Le sofferenze dei pochi, dei giusti e degli innocenti,
purificano le colpe dei fratelli lontani e li salvano.
La
sofferenza accettata con amore diventa ‘croce’
che mette in fuga il demonio. Il demonio stesso ha detto: “Il Crocifisso mi perseguita.
Sarà sempre Lui il Vincitore: Egli da solo è più forte di tutto l’Inferno”.
Chi
ama la Croce e il Crocifisso non temerà le insidie del Nemico.
Figlie,
la sofferenza, la Croce e Maria salvano il mondo. Il demonio odia i sofferenti
e cerca di sconfiggerli perché ne conosce il grande valore, che è moneta grande
per il riscatto delle anime. Lui, il Tentatore, insinua il male ovunque, ma
odia e persegue accanitamente i seguaci della Croce e di Maria.
Quale
potenza ha la Croce! Più si appresta il giorno della vostra riunione con Dio,
più accrescete la vostra fede, la vostra speranza nel Paradiso, stringendovi
sempre di più alla Croce.
Nell’ora
della vostra morte, quando il demonio combatterà presso di voi l’ultima sua
battaglia per farvi perire, la Croce, la Croce stretta nelle vostre mani, sarà
l’unico mezzo di salvezza: sarà la bandiera che nell’ultima battaglia sventolerà
per l’ultima sconfitta del Nemico. E la vostra morte sarà serena, sarà beata,
nelle braccia di Maria che v’introdurrà nel Regno della Gioia senza fine,
perché con la vostra croce siete anche voi riusciti a sconfiggere il Maledetto.
E
giacché tutti dovete morire, diffondete tra i fratelli questo messaggio: “Nell’ora della tua agonia, la tua croce
abbia due Nomi: su un braccio della croce c’è scritto ‘Gesù Crocifisso’, sull’altro
braccio è scritto ‘Maria’”.
Abbracciatevi,
stringetevi alla Croce. Pronunciate, invocate l’aiuto, i Nomi Santissimi: “Gesù Crocifisso! Maria, Madre mia! Salvatemi
dal mio Nemico!”. Ed egli si ritirerà sconfitto nell’Inferno, perché trema e
fugge davanti alla Croce e davanti a Maria.
La
Croce di Gesù e i Dolori di Maria siano sempre nei vostri cuori, per offrirvi
anche voi vittime all’Eterno Padre, come ostie consacrate sul seno di Maria. E
Lei vi guiderà, Lei non vi lascerà soli. Avrete la Sua guida, la Sua forza, la
Sua fede e il premio della Vita eterna, che spetta ai piccoli crocifissi che
camminano sulla Terra protesi ad arrivare nel Cielo.
La
pace di Gesù Crocifisso e della Sua Madre Dolente ai piedi della Croce resti
nei vostri cuori con la Loro santa benedizione.
Amen.
Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.