Nell’ultimo
grido (questo non è scritto nel Vangelo: “Emise un grido e spirò”, dicono gli
Evangelisti), ma nell’ultimo grido ̶ e fu un grido altissimo ̶
invocai per l’ultima volta sulla Terra il Nome della Mia Mamma. Per
l’immenso dolore che in quel momento squarciava il Suo Cuore, gridai: “Mamma!”,
ma con tutta la forza che c’era dentro di Me.
Reclinato
il capo, emisi l’ultimo respiro.
“Mamma”:
questa è la parola più bella, l’esempio più bello che Dio vi ha dato dall’alto
della Croce.
Nelle
sofferenze, nell’agonia, nel momento della vostra morte, non disperate.
Pronunciate con fede, con amore, con forza, questo Nome dolcissimo:
“Mamma!
Mamma del Cielo, sii accanto a me! Sii Tu la mia forza nell’ora della mia
ultima agonia. Sii accanto a me, Mamma! Mamma: Nome dolcissimo, Nome pieno
d’amore, Nome pieno di speranza! Mamma, come hai assistito il Figlio Tuo nella
Sua ultima agonia, come l’ultima parola sulle labbra del Tuo Figlio, sulle
labbra che si spegnevano alla pronuncia di questo mondo… Mamma! Fa’ che anche
noi, nel momento della nostra morte, possiamo morire pronunciando per l’ultima
volta questo grido di amore, di fede e di speranza: ‘Mamma, nelle Tue mani
affido lo spirito mio, perché se lo affido a Te l’ho affidato al mio Dio,
perché io offro al mio Creatore il mio spirito attraverso le mani purissime e
santissime del Cuore Immacolato della Mamma Sua. E questo spirito, dalle mani
della Mamma, Egli, il Figlio, non potrà mandarlo indietro, non potrà non
accettarlo nel Suo Regno, perché questo figlio Suo ̶
anche se ingrato ̶ ha imitato la morte del suo Creatore’”.
Anche
la creatura, sull’esempio del Creatore, ha chiuso le labbra a questo mondo
pronunciando il Nome della Mamma. Almeno in questo ̶ la
sua morte ̶ ha imitato l’esempio del Creatore: è morto
col dolore e con l’amore della Mamma Celeste nel suo cuore.
Mamma!
La Mamma, che ha visto morire il Figlio; la Mamma, che ha conosciuto che cosa
vuol dire morte, strazio, attraverso la morte del Figlio Suo, che è morto prima
delle altre creature, la Mamma sa, la Mamma conosce quali sono i vostri bisogni
spirituali in quell’ora terribile.
Figli,
terribile per il mondo, ma non per il Cielo.
La
Mamma vi dirà: “Non spaventarti! Io non ho conosciuto la morte, perché mi sono
addormentata e mi sono svegliata nel Paradiso, nelle braccia del Mio Figlio.
Però ho conosciuto la morte del Mio Figlio, le Sue sofferenze, ma ho conosciuto
anche la Sua Resurrezione. Perciò, figlia che stai per passare nell’altra vita,
non temere in quell’ora estrema. La morte non è morte, la morte non è buio: la
morte è vita, la morte è luce. La Mamma ti terrà stretta per la mano, la Mamma
sarà accanto a te, ti darà la forza di soffrire, di offrire, perché quelle tue
sofferenze serviranno ad espiare i tuoi peccati e quelli dell’umanità, se le
saprai offrire santamente al Signore; perché la morte dei giusti, la morte dei
figli di Dio, è sempre una morte santa, ed ogni morte santa è una gloria che si
dà a Dio”.
O
sarà una morte improvvisa o una morte accompagnata da lunghi tormenti o una morte
nell’abbandono della solitudine, abbandonata dagli stessi parenti o confortata
dai parenti, la morte, anche quando non è voluta da Dio ma dagli assassini
della Terra, la morte è sempre un rendimento di gloria a Dio, perché Egli è il
Padrone della vita e della morte.
Perciò
la Madre, come ha incoraggiato il Figlio Suo, così incoraggerà tutti i figli
della Terra e dirà: “Figlio, ancora un attimo, ancora un po’ di dolore, e poi
la Mamma ti accompagnerà nei Regni della Luce, nel Regno dove non c’è più
tenebra né morte, c’è solamente Luce, gioia e lode all’Eterno Padre, alla
Santissima Trinità e alla Vergine Maria”.
Figlie,
il vostro Creatore vi ha dato tutti gli esempi per vivere santamente su questa
Terra, e dall’alto della Croce vi ha dato anche l’esempio di come morire:
morire con sulle labbra il Nome della Mamma e, accanto a quello Suo, il Nome
del Figlio.
Il
Calvario deve essere presente ai vostri occhi e alla vostra mente e al vostro
cuore nell’ora estrema del vostro passaggio.
“Gesù,
Maria, nelle Vostre mani affido lo spirito mio!”.
E
non temete alcun male. Gesù e Maria prenderanno il vostro spirito e lo
accompagneranno nel Paradiso.
Così
sia.
Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.