Cari figli, con amore materno io vi prego: datemi le vostre mani, permettete che io vi guidi. Io, come Madre, desidero salvarvi dall’inquietudine, dalla disperazione e dall’esilio eterno. Mio Figlio, con la sua morte in croce, ha mostrato quanto vi ama, ha sacrificato se stesso per voi e per i vostri peccati. Non rifiutate il suo sacrificio e non rinnovate le sue sofferenze con i vostri peccati. Non chiudete a voi stessi la porta del Paradiso. Figli miei, non perdete tempo. Niente è più importante dell’unità in mio Figlio. Io vi aiuterò, perché il Padre Celeste mi manda affinché insieme possiamo mostrare la via della grazia e della salvezza a tutti coloro che non Lo conoscono. Non siate duri di cuore. Confidate in me ed adorate mio Figlio. Figli miei, non potete andare avanti senza pastori. Che ogni giorno siano nelle vostre preghiere. Vi ringrazio” (Messaggio a Mirjana del 2 maggio 2012).

Dice l’Eterno, il Signore dei Signori, l’Alfa e l’Omega: Io sto per tornare, o Chiese, quaggiù. Vegliate, dunque, perché non vi trovi senza l’olio dello Spirito. Io soffio. Con il Mio soffio manderò via coloro che non mi hanno voluto ascoltare e con un Soffio riempirò coloro che mi cercano (...). Ascoltate il Mio richiamo, la Mia Voce, poiché sono Io che parlo (...) per la vostra salvezza prima che Io venga e vi trovi impreparati. Io mando i Miei servi per prepararvi. Se voi non ascoltate, per certo morrete. Se i Miei servi non aprono la bocca e non parlano, Io, l’Eterno, ne terrò conto di peccato, di grande peccato a questi che sanno e non portano il Mio messaggio. Ma se i Miei santi profeti che Io mando parlano delle Mie parole che dico a tutte le Chiese della Terra, voi, popolo, sarete inescusabili davanti al Trono del Padre. Ascoltate o popolo: (...) Io sto per venire, e presto vengo a rapire la Mia Sposa (...) e voi che non mi volete ascoltare vedrete e capirete dopo che Io, l’Eterno, avrò operato con la Mia Chiesa. Ascoltate bene quello che dico. (...) Le rivelazioni che sono scritte nei libri che ho dato ai miei santi profeti si stanno adempiendo. O popoli voi tutti sulla Terra, questo è un messaggio da parte Mia, l’Eterno. Sono Io che vi parlo! (...) Molto presto vedrete le profezie che sono scritte in Apocalisse 12 e in Daniele 12. Io rapirò solo la Mia Sposa, prima la proteggerò come fa un padre che protegge i suoi figli, e poi la porterò con Me nella Mia splendida e santa Gerusalemme, dove voi, o popolo che non avete voluto ascoltare, non entrerete giammai. Io parlo attraverso i Miei santi profeti, e mando la Mia parola scritta e uscita dalla bocca dell’Eterno. Tu, figlia, parla. Se tu non parli, metterò questo sul tuo conto. Tutti i Miei profeti devono parlare. Voi, che ostacolate ciò che Io dico, e parlo e rivelo, prima che venga il giorno di grande calamità, ne darete conto all’Eterno (...)". (Da un Messaggio audio anonimo divulgato il 17.12.2018)

mercoledì 25 novembre 2015

Preghiera nell’ora della prova




Figlie Mie, solamente poche parole, questa sera.

La Mano della Giustizia è pronta: l’ora è quasi scoccata. Due sono i mezzi di salvezza per chiudere le porte dell’Inferno: Maria e la Croce.

Bisogna che voi, figli credenti, vi stringiate ogni giorno sempre più stretti alla Croce, che ogni giorno passiate una parte del vostro tempo in adorazione alla Croce insieme a Maria. L’adorazione alla Croce vi salverà.

Nell’ora della prova, voi, figli di Maria, seguaci del Crocifisso, non vi perdete d’animo: mettete davanti a voi una Croce e pregate così:

Croce santa, Vessillo di gloria in tutti i tempi, salvaci! Vogliamo, noi cristiani, credenti nel Crocifisso che ha sparso il Suo Sangue per la nostra salvezza ed è risorto glorioso, con la Croce nelle mani quale simbolo di gloria e di vittoria, anche noi vogliamo sventolare al mondo il simbolo che ci ha salvati dalla dannazione eterna.
Noi, sin da questo momento, o Croce Santa, ci prostriamo ai Tuoi Piedi e Ti adoriamo, perché su quel Legno, divenuto sacro per il Sangue del nostro Redentore, noi stringiamo intorno a Te tutti i fratelli che vogliamo salvare: per noi e per loro Ti adoriamo e Ti invochiamo come unico mezzo che allontanerà da noi l’ultima furia del Nemico infernale.
Croce Santa, prezzo del nostro riscatto, alzati imponente nel Cielo, allarga ancora quelle braccia misericordiose che accolsero il Dio Redentore e, per Lui, stringi a Te tutti i peccatori. Proteggili alla tua ombra, proteggili facendo cadere su di loro quel Sangue Divino che imporporò tutto il tuo Legno.
Croce e Sangue di Gesù, siate, nei momenti terribili che stanno per arrivare, il mezzo della nostra salvezza.
Sia la Croce e quel Sangue Purissimo e Divino a mettere per sempre in fuga il demonio e i suoi seguaci, ne accechi la loro ira e li precipiti nell’Inferno per sempre, senza più nuocere all’umanità santificata dal Sangue e dalla Croce”.

Figlie Mie, grazie a voi, grazie a tutti i Miei seguaci, ai seguaci del Sangue Sparso e delle Lacrime Immacolate. Ma, come sempre, l’umanità perversa resta sorda alla Voce dell’Amore, del Dolore, della solidarietà coi loro fratelli, e a causa di questa incredulità molti, moltissimi figli si perderanno per sempre, rendendo così vana la morte di Gesù, i Dolori di Maria e le preghiere accorate dei loro fratelli, che tanto si sono prodigati per la loro salvezza, perché ostinatamente hanno tutto rifiutato, decisi a conseguire la dannazione eterna.

Vi saluto, vi benedico e vi esorto, vi esorto a perseverare nella preghiera, soprattutto nella preghiera notturna, perché la preghiera ostacola l’avanzata del leone ruggente che come lupo affamato è sempre in cerca di preda da uccidere e divorare.

La Mamma, in questo Suo giorno particolare, vi ringrazia, vi ringrazia per la consolazione che Le date, vi benedice e vi promette la Sua speciale protezione nell’ora in cui vi staccherete da questo mondo per raggiungerLa nel Santo Paradiso, dove il Padre Altissimo vi attende con tanti, tanti altri figli che hanno penetrato il Suo Amore, il Suo Dolore, e che sono anche convinti che un Dio debba anche fare Giustizia per tanta empietà. 

Amen.



Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1993.

venerdì 30 ottobre 2015

Gesù col Sangue e voi con le lacrime




Figlie Mie, sì, seguiteMi nel viaggio della Croce.

Mi chiedete di segnare i passi per seguire le Mie orme (1).

Sì, figlie, vi esaudisco.

Io ho segnato i Miei passi e ad ogni passo sulla salita del Calvario ho lasciato le tracce: ho tracciato col Mio Sangue il cammino che voi dovete seguire per venire appresso a Me, per venire con Me sulla strada del Calvario senza poter deviare.

Quel cammino che Io ho segnato col Sangue, voi lo percorrerete assieme a Mia Madre, pulendo quel Sangue con le vostre lacrime. Ecco cosa dovete fare, figlie: quelle strade bagnate di sangue dovranno essere deterse dalle vostre lacrime.

Dovrete sempre piangere appresso a Gesù che sanguina.

Questo dovete chiedere: “O Gesù, se Tu dall’alto della Croce hai offerto il Tuo Sangue , ottieni che anche io possa versare per Te tante lacrime di dolore per i miei peccati e per la perdita di tante anime che anche per colpa mia potrebbero andare all’Inferno, se io non sento insieme a Te e a Maria lo stesso dolore per la perdita delle anime, e se io non abbraccio tutti i giorni la mia croce per unirmi a Te e alla Santissima Madre Tua e Madre mia nel viaggio della Croce per la redenzione dell’umanità”.

Ecco come potete seguire Gesù: Gesù col Sangue e voi con le lacrime. E Io vi darò la forza di seguirMi sino al Calvario e vi prescelgo – e vi ho già prescelto – quali Mie corredentrici.

Grazie, figlie. Amen.




1. Messaggio pervenuto durante il canto introduttivo di una antica Via Crucis (“Teco vorrei, Signore, / oggi portar la Croce. / Nella Tua doglia atroce, / io Ti vorrei seguir. / Tu col divino Tuo Sangue / vammi segnando i passi / ch’io laverò quei sassi / col mesto lagrimar!”). La Portavoce conosceva molti canti antichi stupendi, che facevano parte della sua preghiera abituale. Le registrazioni effettuate, purtroppo, sono andate perdute.


Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.

martedì 27 ottobre 2015

Fate un esame di coscienza




Soffrivo senza gemiti (1). Figlie, quale esempio vi ho dato!

Essere frustato, e senza gemiti, senza una parola di protesta; incoronato di spine, sputato, insultato, schiaffeggiato: e zitto, senza gemiti, senza una parola di protesta.

Ancora: sulla Croce le Mie mani e i Miei piedi venivano perforati, causando un dolore acutissimo. I Miei gemiti erano interni, le sofferenze le soffrivo tutte nel Cuore, ma non un gemito esterno.

Perché tutto questo soffrire? O figlie e figli, per insegnarvi a tacere, per insegnarvi a sopportare le umiliazioni!

Il Re, il Figlio di Dio, il vostro Dio, avrebbe potuto atterrare tutti col solo sguardo, con un solo sguardo della Sua potenza: eppure, ha sopportato in silenzio.

In che cosa, figlie, vi sentite di essere cristiane nel vostro comportamento, se considerate le sofferenze di Gesù in Croce?

Avete voi mai sopportato qualche umiliazione nel silenzio? Mai.

Figli, quanto è difficile seguire il Maestro! Nessun discepolo è di più del Maestro, però tutti i discepoli dovrebbero essere come il Maestro, prendere ad esempio il Maestro, che è stato ricchissimo di esempi perché Lo seguiate sulla via della santità.

Un semplice urto, un semplice frainteso, è come un fiammifero che procura un incendio, un incendio che reca molto danno, perché non si sopporta una semplice umiliazione.

Ed allora mente e cuore – mossi dalla malvagità del Maligno – si mettono in moto: ira, odio, vendetta, rispondere con la stessa arma, magari inventare calunnie, menzogne, per nuocere alla persona che involontariamente ha umiliato.

Figlie, fino a quando ci saranno questi sentimenti nel vostro cuore e nel cuore di tutti i Miei figli, specialmente di quelli che si dicono cristiani, che si dicono cattolici, che si dicono praticanti perché assistono alle funzioni liturgiche, perché pregano, però, se non sanno tacere di fronte alle umiliazioni, se non sanno soffrire, sopportare e offrire tutto a Colui che veramente ha sofferto e sa giudicare, questi non saranno mai veri figli di Dio.

E giacché sono ammaestrati dallo stesso Dio, essi ne ascoltano gli insegnamenti attraverso la Parola del Vangelo, attraverso i Messaggi che tutti leggono (ovunque sono diffusi i consigli di Maria, che non viene a dirvi niente di nuovo; è venuta a ripetere al mondo quello che aveva detto alle nozze di Cana: “Fate quello che Egli vi ha detto e quello che Egli vi ha insegnato con la Sua vita: Fate quello che Lui vi dirà”; adesso la Mamma Addolorata e Immacolata e amorosa aggiunge solamente questo: con l’esempio vissuto della Sua vita), conoscere la Volontà di Dio – questa Volontà che viene continuamente immessa nel vostro cuore e nella vostra mente – e poi ricusarla per non cambiare vita, per vivere sempre alla maniera dell’uomo vecchio fatta di risentimento, di intolleranza verso il proprio fratello, una vita fatta di continue menzogne (anche le più stupide, per sciocchezze, anche quelle menzogne sono un’offesa a Dio, un tradimento a Dio), e con questo modo di vivere si vuol significare: “Io voglio eleggere la mia condanna: non voglio obbedire a quello che mi sta suggerendo il mio Dio per la mia salvezza eterna”.

Figlie Mie, perché meditate tutte le sere la Mia Passione?

Quali cambiamenti hanno portato nel vostro cuore le Nostre sofferenze, quelle Mie e quelle della Mia Santissima e Addoloratissima Mamma?

Fate un esame di coscienza: “Cosa è cambiato in noi da quando stiamo meditando i Dolori di Gesù e di Maria?”.

Se nulla è cambiato nella vostra volontà, figlie Mie, la vostra condanna sarà superiore a quella che avreste meritato prima di tali conoscenze.

I Nostri esempi, i Nostri insegnamenti, la Nostra vita vi è stata riportata nei suoi dettagli, perché voi poteste meditarli e cambiare, offrirvi totalmente a Dio.

Figlie, è doloroso vedere che tanti cuori non si aprono totalmente a questo Dolore, decisi a camminare sulla via della perdizione!

Ripeto, rettifico, figlie, che il Mio discorso, il Mio lamento, non è rivolto solamente al gruppo, ma anche agli altri figli, perché ormai ovunque si parla dei segreti, ovunque si parla dei richiami di Maria.

Però c’è indifferenza: nessuno vuole amare profondamente Maria, nessuno vuole amare profondamente i propri fratelli; e se non vi presentate nel Mio Regno carico di Amore col cuore carico di amore verso i vostri fratelli, non entrerete nel Regno dei Cieli.

Io non vi chiederò: “Quante preghiere hai mormorato con le tue labbra?”. Io dirò: “Quanti fratelli hai amato sulla Terra nel Mio Nome, nel Mio Amore? Quante anime hai guadagnato al Mio Cuore col tuo amore, con i tuoi sacrifici, con la tua carità?”.

La tua salvezza dipenderà dalle anime che troverai nel Paradiso salvate per il tuo amore, per il tuo dolore, per le tue lacrime che avrai versato insieme alla Mamma Celeste per il dolore dei Suoi figli perduti.

Se questo dolore – figlie, figlia, figli! – se questo dolore è penetrato nei vostri cuori, e con questo dolore la preghiera sarà rivolta all’Eterno Padre, col desiderio vivo e ardente di conquistare le anime con la vostra immolazione, allora siete veramente figlie di Maria e degne del Paradiso.

Non è mai troppo tardi per incominciare da capo: amore, amore, amore, tanto amore verso Dio e verso i fratelli; specialmente per quelli che voi non volete sopportare, specialmente per quelli che voi non amate.

Perdono, preghiera e sacrifici per portare anime a Dio, e con esse la vostra anima.

Gesù vi benedice, ma vi benedice questa sera con un Cuore addolorato, perché questo Dolore e questa benedizione possano penetrare nei vostri cuori e operare un cambiamento radicale della vostra vita e di quella di tutti i figli Miei che dovete portarMi per mezzo del vostro sacrificio e del vostro amore.

Così sia.




1. Messaggio pervenuto durante la lettura del Quinto Mistero Doloroso (dato il 22 maggio 1989).


Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.

sabato 24 ottobre 2015

Come tanti “figliuol prodighi”, Ti chiediamo perdono



Padre nostro, Padre di tutti noi mortali, Padre Buono, Padre d’infinita Misericordia, che dall’alto dei Cieli non ti stanchi di posare il Tuo sguardo pietoso sui miseri figli Tuoi, noi ci rivolgiamo ancora a Te, Padre di Bontà, Padre d’immenso Amore, Padre dal Cuore squarciato per il Figlio che continuamente è sulla Croce per riparare i peccati degli uomini, per redimerli e per condurli a Te.

Padre, le Tue piccole adoratrici, le figlie che Tu hai scelto senza che noi avessimo fatto qualcosa per meritare il Tuo infinito Amore, la Tua infinita benevolenza, Padre, queste figlie, sorelle del Tuo Figlio, del Tuo amato Unigenito, Ti presentano continuamente il Dolore del Tuo Figlio e della Santissima Madre, perché sappiamo – sei Tu ad ispirarci questo nostro pensiero – che solamente mostrandoTi il Tuo Figlio morente e morto sulla Croce, solamente mostrandoTi il dolore della Smarrita, della Piangente, dell’Addolorata, della Morta viva (perché, Padre, anche Lei, la Tua Sposa, la Madre del Tuo Figlio, è morta nel Cuore insieme al Figlio Tuo, anche il Suo Cuore ha cessato di battere insieme a quello del Figlio: Lei, nel Suo spirito, è morta, ma solamente per un Tuo miracolo incomprensibile Lei appare ancora vivente e tra i viventi ai piedi della Croce), e noi Te li presentiamo questi due Cuori straziati e uccisi per la nostra salvezza, perché sappiamo che solamente questo Dolore può intenerire il Tuo Cuore, il Tuo Cuore di Padre, il Tuo Cuore di Sposo e il Tuo Cuore di Creatore dell’umanità.

E per questo, Padre, Tu vuoi, Tu vuoi che questa visione dolorosa sia sempre presente al Tuo Sguardo e ai nostri cuori. Tu vuoi che noi sentiamo almeno in piccola parte quel Dolore, quel Dolore atroce che Ti lacerò il Cuore nel vedere perire il Tuo Figlio sul legno della Croce e nel vedere una tenera Colomba ai Suoi piedi sfinita, abbandonata nel Suo immenso Dolore!

Padre, di pomeriggio noi siamo accanto al Tuo Figlio in Croce. Noi contempliamo i Suoi momenti dolorosi sulla Croce. La sera li rimeditiamo, la sera ripercorriamo con Lui la via del Calvario e la presentiamo a Te: presentiamo a Te incessantemente questa visione che solamente riesce ad aprire il Tuo Cuore alla Misericordia e al perdono per i figli ingrati.

Padre, allarga le Tue braccia, abbraccia tutta l’umanità, l’umanità che si stringe intorno alla Croce del Tuo Figlio per avere la salvezza!

È per questa intenzione che noi Ti preghiamo: perché spiritualmente tutti, tutti i peccatori del mondo per i quali noi Ti invochiamo misericordia, si stringano con noi intorno alla Croce per dirti:

“Padre, quel Sangue ora scenda su di noi, cancelli i nostri peccati e ci conduca a Te; perché per le preghiere dei nostri fratelli il nostro cuore si è aperto all’amore per Te. E, come tanti ‘figliuol prodighi’, Ti chiediamo perdono e Ti promettiamo di non abbandonare più la Casa del Padre, per non soffrire più tutto ciò che il mondo ci ha dato con i suoi piaceri innescati di veleno.

Padre, Padre della Vita eterna, Padre che ami senza misura, Padre che perdoni al semplice atto di pentimento dei figli Tuoi, noi siamo qui per merito di queste nostre sorelle e di tanti altri – sorelle e fratelli – che per noi si sono preoccupati, per le nostre anime, e noi ora siamo qui salvi e risorti alla Vita della Grazia.

Padre Buono, Padre di Misericordia, donaci la perseveranza, la perseveranza di essere sempre sulla via del Calvario, di essere sempre in cammino con Gesù e con Maria sulla strada del Calvario, per essere poi uniti a Loro nella gloria della resurrezione.

Ti offriamo volentieri la nostra croce, perché anche noi – figli redenti – vogliamo aiutarTi a salvare i nostri fratelli, i nostri fratelli che sono ancora nel pericolo e che insieme a noi dovranno comprendere e dovranno salvarsi; perché chiunque è avanti nel cammino del Cielo non può proseguire da solo: deve fermarsi, deve preoccuparsi del fratello che è rimasto indietro, del fratello che ha smarrito la strada. E quindi è nel dovere di ogni redento di preoccuparsi, di fermarsi e di tornare anche indietro per prendere per mano il fratello smarrito e dirgli: ‘Vieni, vieni con me che ho imparato già la strada, ho conosciuto la strada che porta al bene, che porta alla gioia del cuore, alla gioia che non può essere più turbata da nessun malessere di questo mondo, perché è la gioia che Dio infonde in ogni cuore, è la gioia che riesce a far sopportare tutte le croci di questo mondo, perché le croci si accettano sapendo da Chi vengono e per che cosa vengono: vengono dal Cielo per portarci al Cielo, e nessun turbamento potrà più farcele abbandonare’.

Padre, grazie per il Tuo Amore, grazie per averci dato un Figlio ed una Madre: su quell’esempio noi sapremo camminare bene in questa Valle di lacrime per seguirTi con Loro, per raggiungerTi con Loro nel Tuo Regno beato, dove nulla più potrà turbarci, nulla più potrà darci lacrime, ma solamente pace, gioia e gloria senza fine”.

Amen.



Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.

venerdì 23 ottobre 2015

Le anime si possono ancora salvare



Figlie Mie, oggi – Festa del Mio Cuore Immacolato – l’Eterno Padre mi ha concesso grazie speciali: mi ha concesso di benedire con una benedizione speciale e con grazie speciali tutti i Miei figli che si sono uniti a Me per salvare l’umanità.

Il mondo è perduto, ma le anime si possono ancora salvare. Ed oggi posso dirvi con gioia che tante, tante anime, anche quelle atee, molti figli increduli sono entrati a far parte della schiera della Mamma, e questo ve lo dico con gioia, perché il contributo di questa gioia è anche vostro.

Questa preghiera, a quest’ora, è offerta con sacrificio, è offerta con penitenza: e la preghiera accompagnata dal sacrificio e dalla penitenza porta molto frutto. Grazie, figlie, che, mentre la Mamma pellegrina per il mondo, voi stando nelle vostre case col vostro spirito correte dietro alla Mamma.

Con la vostra preghiera voi augurate continuamente alla Mamma, ad ogni passo, che Ella conquisti i Suoi figli. Ogni vostra preghiera è un augurio che arriva al Mio Cuore, che mi dà forza, che mi dà coraggio, che mi spinge sempre più avanti, perché con la vostra preghiera voi dite: “Mamma, Mamma, conquista! Mamma, prendici come strumenti! Noi siamo gli strumenti che devono servirti a conquistare il mondo”.

Figlie, la Mamma vi ringrazia, vi ringrazia, e tutto quello che fate per le Sue mani viene consegnato all’Eterno Padre. Sulla Terra non potrete vedere quali frutti sta dando la vostra preghiera, ma in Paradiso tutto vi sarà presentato dal Padre col “grazie!” e con la lode di ringraziamento dei fratelli che per merito vostro stanno riconquistando il Paradiso.

Gesù è adirato, come l’Eterno Padre. Gesù Si è ritirato permettendo agli uomini di castigarsi da soli.

Ma la Mamma, la Mamma lavora incessantemente per portare al Figlio tutti i Suoi fratelli. E Gesù ha dato piena libertà alla Sua Mamma. Gesù è il Mio Re: però Egli è sempre il Bambino che nella Sua infanzia ha posato il Cuore sul Mio seno per riposare; ed è sempre il Figlio Mio che, dall’alto della Croce, ha trovato conforto solamente nella Sua Mamma.

Sono sempre la Mamma di Gesù: sempre amata, venerata, rispettata come in Terra, più che in Terra. E Gesù, per non darmi un dolore profondo – un dolore che Lui non avrebbe voluto nemmeno darmi dall’alto della Croce – ebbene, proprio per non fare soffrire la Sua Mamma, Egli mi ha detto: “Mamma, vai ancora Tu! Col Tuo sorriso, col Tuo amore, con le Tue lacrime, riuscirai a portare a Me i figli che non Mi ascoltano più, che Mi hanno dimenticato, che Mi hanno allontanato”.

Maria è ora l’unico ponte tra il Cielo e la Terra. Maria deve portare a Gesù, all’Eterno Padre, tutti i Suoi figli.

Figlie, ecco, giacché voi intercedete sempre presso l’Eterno Padre per il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria – di cui oggi è la Festa – oggi il Suo Cuore Immacolato è felice: in questo momento, in questo giorno, la Mamma non piange, perché tanti figli come voi aspettano il Suo Trionfo, pregano perché il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria avvenga al più presto.

E per questo la Mamma, per intercessione dell’Eterno Padre, vi dà la Sua solenne benedizione: è la benedizione del Cuore Immacolato di Maria, che Si è dilatato per farvi entrare tutti, tutti in maniera particolare, in questo giorno, nel Suo Cuore, a cui voi avete affidato totalmente il vostro. Siate sempre le figlie predilette di questo Cuore Immacolato e Addolorato! E la benedizione della Mamma discenda su di voi e sulle vostre famiglie, perché tutti i vostri cari devono godere della benedizione e dell’assistenza del Cuore Immacolato di Maria: nel Nome del Padre Onnipotente, nel Nome del Figlio Redentore, nel Nome dello Spirito Santo Santificatore, la grazia, la gioia, la pace di Maria è nei vostri cuori.

Amen.




Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.

giovedì 22 ottobre 2015

I miei figli li sto conquistando con la mia voce




Figli miei, quant’è bello sentirsi lodare: “…hai rapito questo cuore, notte e giorno io penso a Te!”(1). Questo la Mamma vorrebbe sentirsi dire da tutti i figli della Terra, perché la Mamma ha questo unico pensiero: notte e giorno pensa ai suoi figli da salvare, notte e giorno non si dà un attimo di pace. Veloce – sulla Terra – corre da un posto all’altro, chiama e parla a tutti i suoi figli per mezzo e con la voce di altri figli prediletti.

Sì, figlie, molti, molti figli hanno veramente, radicalmente, cambiato la loro vita. Molti veramente hanno ascoltato il mio invito attraverso letture, attraverso i Messaggi diffusi. Il mio appello accorato è penetrato nella mente e nel cuore di tanti figli, che non erano neanche tra i perduti, che si credevano devoti alla Mamma perché il loro pensiero era rivolto a Lei, ma non avevano quell’affetto fervente e filiale che sta infondendo nei loro cuori, nei cuori di tanti figli miei, la Mia parola, attraverso i Messaggi che i buoni di buona volontà si occupano e si preoccupano di fare arrivare ovunque […].

Tante anime, insieme a voi, figlie, Mi rivolgono la stessa frase: “Notte e giorno sei Tu il mio pensiero!”. Grazie, figli.

I miei figli li sto conquistando con la mia voce, col mio dolore, col mio pellegrinare sulla Terra; ma li sto conquistando anche col vostro aiuto: col vostro aiuto, che rafforza l’aiuto che Mi stanno dando tutti i miei figli che ovunque nel mondo si sono abbandonati totalmente a Maria.

C’è ancora molto da fare e non c’è tempo da perdere. Intensificate la vostra preghiera, non vi vergognate di parlare, non vi vergognate di essere perfette cristiane, non vi vergognate dell’abito austero che avete assunto per dimostrare al mondo che è più decoroso dimostrarsi figlia di Maria che mostrarsi figlia della vanità del mondo che passa.

Vorrei che tanti, tanti altri cuori dicessero: “Mamma, notte e giorno voglio pensare a Te!”.

Col vostro aiuto, aumenteremo il numero degli eletti. Siate fedeli, figlie, a questa riunione. Anche in due, la Mia Presenza è sempre in mezzo a voi. Sarete sempre sorrette dalla Mia forza e dal Mio amore. Ma questo gruppo dovrà andare avanti per sempre.

La Mamma non abbandona i figli che ha scelto e che in Lei confidano […]. Amatevi le une con le altre, siate veramente sorelle nell’amore, nell’unità: degne figlie di Maria, degne apostole del Cuore Addolorato di Maria.

La Mamma vi ringrazia per questo sacrificio, la Mamma sa che questo è un sacrificio che voi offrite a Lei tutte le sere […]. La Mamma è contenta. La Mamma ama tutte. Vogliatevi bene. Nell’amore, nel sacrificio, siate sempre le figlie di Maria.

E la benedizione della Mamma scende nei vostri cuori con la Sua pace, con la Sua serenità. 

Amen.
  




1. Messaggio pervenuto durante il canto O Maria, quanto sei bella.


Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.

mercoledì 21 ottobre 2015

Adorate per tutte le persone della Terra




Figlie Mie, grazie, grazie per aver risposto all’accorato invito del vostro Cuore di Gesù!

Come vi avevo detto, siete in questo momento col vostro Pastore davanti a Me nei Tabernacoli dove sono solo e abbandonato: voi state riparando, consolando, offrendo – per mezzo di questa adorazione al Cuore di Gesù – gloria al Padre, che Si delizia nel vedere sulla Terra dei discepoli, dei servi, dei figli che stanno rispondendo al Suo appello accorato.

Grazie, grazie, figli, grazie!

Basta l’offerta di pochi cuori sinceri, addolorati, che compartecipano al dolore, alla prigionia del Pane Eucaristico, per dimenticare l’amarezza che viene dai tantissimi figli ingrati.

Con la vostra adorazione intendete, in questo momento, rappresentare tutte le anime della vostra città. Voi state adorando per tutti gli assenti. Davanti a Me, per mezzo vostro, sono presenti tutte le anime di questa città, e con la vostra intenzione adorate per tute le persone della Terra, per tutti gli uomini, anche per quelli che non credono. Ed Io sarò amato, adorato, in questo momento, per voi e per mezzo degli altri figli fedeli, da tutti gli altri Miei figli che, per mezzo vostro, in questo momento Mi amano e Mi dicono: “Padre, perdona! Siamo davanti a Te anche noi, pentiti e umiliati per averti offeso”.

E per questa vostra adorazione, per questo vostro “Perdono!”, per questa vostra riparazione per i vostri fratelli, il Mio Cuore Si apre per ricevere l’amore di tutti i Miei figli e per riversare – nello stesso tempo – il Mio Amore nei cuori delle anime che state rappresentando.

La Madre Mia dolcissima accanto a Me, pur essendo sempre nel dolore, in questo momento sorride compiaciuta, perché vede che il piccolo gruppo delle apostole del Suo Cuore Addolorato sta rispondendo al suo appello, e sta per essere consolata dai figli che Lei ha scelto e che continuamente protegge con la Sua materna predilezione.

Grazie a te, Ministro prediletto che ti sei preso cura delle anime a te affidate […].

La benedizione di Gesù Eucaristico e della Mamma Sua, Adoratrice perpetua del Cuore Eucaristico, scende in questo momento su di voi e lascia la pace e la gioia nei vostri cuori.

Così sia. 






Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.


martedì 20 ottobre 2015

Siatemi vicine!




“Benedetto è il Frutto del Tuo seno, Gesù…”(1) Chi è che benedice più questo Santissimo Nome, se non è più benedetto neanche il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità del vostro Signore Gesù Cristo, presente in tutti i Tabernacoli?

Quanta incredulità, attraverso i tempi, su questo Santissimo Mistero della Mia Presenza reale in mezzo a voi in tutti i Tabernacoli della Terra! Ovunque sono presente, ovunque è presente la Mia Onnipotenza. Eppure, quanti segni ci sono stati per dimostrare ai Miei stessi Sacerdoti che sotto quel Pane della Terra è nascosto veramente il Mio Corpo, il Mio Sangue, la Mia Anima, la Mia Divinità!

Io, Gesù il Nazareno, il Figlio di Maria Vergine, che ha camminato su questa terra d’esilio, che ha voluto vivere in mezzo a voi per conoscere meglio le vostre debolezze, le vostre fragilità umane, i vostri peccati, per espiarli e salvarvi, lo stesso Gesù di Nazareth in persona è realmente presente sotto quel Velo eucaristico.

Quante profanazioni! Nemmeno più le processioni!... Gesù non viene portato più per le vie del mondo: ormai il mondo pagano commette solo delle irriverenze al passaggio di tale Maestà, di tanta Regalità! Gesù – il vostro Gesù – è addoloratissimo. Irriverenza!!!

È sconosciuto, è sconosciuto non solo ai fedeli, ma agli stessi Sacerdoti. Quanta infedeltà, quanto poco rispetto per la Mia dolorosissima Passione, per il Memoriale della Mia Passione che si rinnova continuamente su tutti gli altari della Terra!

“Prendete e mangiate: questo è il Mio Corpo offerto in sacrificio per voi! Prendete e bevete: questo è il Mio Sangue sparso in sacrificio per voi!”. Con quanto dolore il vostro Creatore, il vostro Redentore, pronunciò queste parole ai Suoi discepoli, perché la Sua ora era giunta, e quindi Egli con amore e con un’angoscia tremenda nel Cuore offriva il Suo Corpo e il Suo Sangue per voi. “Fate questo in memoria di Me”.

Terminato tutto questo, Gesù si ritirò a pregare per consegnarsi ai Suoi carnefici, perché quel Corpo e quel Sangue consumati sulla Croce diventassero frutto di Vita su tutti gli altari. Ma molti Sacerdoti queste parole della Consacrazione le pronunciano con irriverenza, con infedeltà, senza provare alcun dolore nei loro cuori, senza fissare l’Ostia immacolata per dire in quel momento: “Signore, per la Tua Morte, per la Tua Croce, abbi pietà di me, indegno Tuo ministro, ed abbi pietà dei fedeli per i quali io Ti invoco e rinnovo il Sacrificio della Tua Croce!”.

Bisogna pregare perché questa realtà, questa Presenza nel Tabernacolo, penetri, penetri veramente nelle vostre menti e nei vostri cuori: nei cuori di tutti i Miei figli.

Nelle chiese si sta togliendo anche dall’altare principale Gesù, che viene relegato in un cantuccio a parte, come fosse un oggetto ingombrante. Viene tolto all’adorazione dei fedeli, viene nascosto, perché non venga adorato.

Per tanto dolore, per tanta angoscia, vi prego, voi, figlie predilette, che dovete portare nel cuore tutti i dolori che sono di Gesù e di Maria, questi Santi Dolori, voi, vittime e apostole del Cuore Addolorato di Maria – e non è necessario aggiungere che, se il Cuore di Maria è Addolorato, è addolorato anche il Cuore di Gesù, per cui siete anche le apostole del Dolore di Gesù – figlie, che avete accettato la Regola di segregarvi dal mondo, vorrei che domani, nel pomeriggio, tutte insieme foste davanti al Tabernacolo a pregare, a riparare, a consolare il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità del vostro Dio, solo nei Tabernacoli nel giorno della Sua Festa (2).

Figlie Mie, quale Festa sarà domani se nelle chiese non sarà istituita un’ora di adorazione, almeno un’ora di adorazione particolare per questa solennità, per consolare il Prigioniero d’Amore abbandonato? Dovrebbe essere – domani – una giornata di adorazione continua, in tutta la Chiesa Universale, per riparare ai sacrilegi eucaristici, alle indifferenze, alla tiepidezza dei Sacerdoti stessi.

Figlie, domani ho bisogno di consolatori, ho bisogno di preghiere che riparino. Questo è il compito delle vittime: dare, offrire continuamente gloria a Dio ed espiare le offese e i peccati degli uomini. Siatemi vicine! Non pensate, domani, ai vostri familiari: abbandonate tutto. Gesù vi vuole accanto a Lui. Gesù, oggi più che mai, ha bisogno di adoratori e di consolatori. “Chi ama il padre e la madre più di Me, non è degno di Me”.

Per questo, figlie, non vi preoccupate se siete poche. Voi sarete davanti a Me, e come Io – per un Mistero divino – sono presente in tutti i Tabernacoli del mondo, domani la vostra presenza sarà moltiplicata in tutti i Tabernacoli della Terra. Voi sarete lì con le vostre adorazioni, con le vostre preghiere, col vostro dolore nel cuore, per il rifiuto che si fa continuamente al Re Eucaristico.

Vi aspetto, piccole Mie consolatrici, e grazie per questa fedeltà, grazie per questi sacrifici, che sono tanto graditi al Cielo. Figlie, anche per due sole di voi che si uniranno nel Mio Nome, Io sarò contento. Però, domani, tutte: anche gli uomini che fanno parte di questo gruppo. Vi voglio tutti. E domani un’altra benedizione speciale, e Gesù Crocifisso, per rimanere in mezzo a voi, farà scendere su di voi pace, amore e consolazione.

Amen.




1. Messaggio pervenuto durante la recita del Santo Rosario, interrompendo la preghiera a questo punto dell’Ave Maria.
2. È la vigilia dei festeggiamenti ufficiali del Corpus Domini, avvenuti la domenica successiva alla festa effettiva.


Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.

lunedì 19 ottobre 2015

Aiutatemi a salvare i vostri fratelli!




Figli, figli miei! Grazie, grazie per questo cenacolo d’amore. Grazie a voi, assidui alla preghiera. Sapeste, sapeste, figli miei, quanto bisogno c’è di preghiera, quanto bisogno ho io, Madre Addolorata, delle vostre preghiere!

In questo mondo, dove regna il peccato e ogni sorta di male, c’è urgente bisogno di salvarlo dall’ira di Satana e dalla Giustizia di Dio.

Ovunque chiedo aiuto. A voi chiedo aiuto!

La Mamma, la vostra Mamma, è potente: ha la stessa Potenza di Dio. Però ho bisogno della vostra collaborazione, della vostra preghiera incessante per salvare il mondo.

L’ora della Giustizia si avvicina: non c’è più il tempo di discutere, di dubitare, di parlare inutilmente. Questo è il tempo della preghiera incessante per salvare i vostri fratelli destinati alla dannazione eterna. Voi con le vostre preghiere, con le mie preghiere, possiamo ancora salvarli.

Grazie per la preghiera per gli atei, per i non credenti, perché per loro c’è un castigo: essi non sanno che cosa succederà.

Per questo, aiutatemi, figli, a salvare i vostri fratelli. Sono vostri fratelli! Siete tutti figli di uno stesso Padre, di una stessa Madre: tutti redenti dal Sangue Divino del mio Figlio Purissimo. Siete tutti redenti da quel Sangue, che ha inondato la Terra per stabilire l’eterno Patto di Alleanza tra Dio e il Suo popolo.

Nessuno di essi vada perduto per la vostra pigrizia, per la vostra incredulità. Abbiate fede in quello che la Mamma vi sta dicendo, e in Cielo, in Cielo canteremo la vittoria per queste anime che abbiamo riportato insieme alla Casa del Padre.

Continuate le vostre preghiere nelle vostre case. Formate ovunque cenacoli di preghiera. Con questi piccoli cenacoli sparsi ovunque, voi attirerete la Forza e la Luce della Verità sulla Terra, e con la Luce della Verità arriverà il Regno di Dio anche con il vostro merito.

La Mamma Addolorata vi benedice e vi lascia la pace nei vostri cuori. Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo: la pace sia sempre nei vostri cuori, perché siate tutti portatori di pace ai vostri fratelli.

Così sia.



Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1993.

domenica 18 ottobre 2015

La Mia Regola e il Mio Abito




Figlie, che state meditando la Mia Passione, vi avevo detto che vi avrei dato l’investitura della vittima. Lo faccio questa sera, che siete un bel numero […].

Le Mie vittime sono quelle che sono state provate dalla Volontà del Padre con lutti, dispiaceri, prove malvagie date dalla vita, e che hanno accettato dolore, morte e tradimenti obbedendo con rassegnazione alla Volontà del Padre, senza imprecare contro il Cielo, senza maledire gli uomini.

Ed oggi a queste vittime che, senza saperlo, erano già nel disegno Mio divino, oggi Io - il
Crocifisso – offro alle Mie vittime la Mia Regola e il Mio Abito.

La Mia Regola e il Mio Abito sono: i Comandamenti, il Vangelo, la segregazione dal mondo, il dolore.

I Comandamenti sono il mezzo necessario per la salvezza. Non obbedire ai Comandamenti vuol dire morire già alla Vita.

Obbedire ai consigli evangelici vuol dire progredire sempre di più nella via della santità. Che cosa è la santità? Ve lo state chiedendo da tempo, ve lo sta spiegando continuamente il vostro Padre spirituale. Nessuna vita eroica, nessun martirio: santità vuol dire conformarsi giorno per giorno alla perfezione di Dio, staccarsi dalle cose della Terra per unirsi sempre di più alle cose del Cielo, a Dio.

La segregazione. Tutti i servi che Io ho scelto per una particolare missione sulla Terra sono dei segregati. Ad essi non ho mai dato nessuna felicità umana: lacrime e dolori sulla Terra. E, d’altra parte, i Miei servi che si sono offerti vittima hanno il Mio stesso desiderio: soffrire per redimere.

Voglio ricordarvi due frasi che le Mie vittime devono ben meditare. La frase di Paolo dice: “Quanto a Colui che mi segregò sin dal seno di mia madre (…)”(1). Voglio ricordarvi il comando che diedi ad Abramo: “Esci dal tuo paese e dal tuo parentado, e va’ dove Io ti dirò”(2).

Ecco, tra le Mie vittime e il mondo si erge una barriera: esse vivono nel mondo, ma non devono appartenere al mondo. Esse diventano straniere per gli altri fratelli. Non li ripudiano, anzi, con le lacrime della loro solitudine evangelica, esse lavorano per il loro bene, per il bene di tutta l’umanità, ed amano tutti i loro fratelli con immenso amore. Amici e nemici, parenti e sconosciuti, buoni e malvagi, sono tutti fratelli delle vittime, che esse amano, non per un vincolo di sangue o di amicizia che corre tra loro, ma amano per un vincolo di carità che viene da Dio, perché in tutti i fratelli le vittime non guardano il loro volto e il loro cuore, ma vedono nel volto di ogni fratello il Volto di Dio, che è Padre di tutti.

Il Mio Abito: il dolore. Soffrire per redimere. Prendete come modello di vittima Gesù e Maria, le nostre torture sofferte con umiltà, con eroismo, con la carità di salvarvi tutti.

Anche voi dovrete essere torturate nello spirito, nel morale e anche nelle malattie. Certo, i mezzi delle vostre sofferenze non sono gli stessi di Gesù: non sono la croce, i chiodi, le spine e il resto. I mezzi materiali che tortureranno voi saranno diversi, ma porteranno tutti il dolore.

Il dolore deve formare il mondo.

La Giustizia di Dio è irritata e deve essere placata. Bisogna escogitare tutti i mezzi per placare la Giustizia di Dio e salvare l’umanità. Anime vittime, con le vostre sofferenze conducetemi le anime! Per una sola anima che Mi portate, Mi darete tanta gioia che per un momento riuscirò a dimenticare l’amarezza degli uomini.

Imitate Maria, che ai piedi della Croce ha pronunciato il suo Fiat accettando la terribile Volontà del Padre di quell'ora.

Seguite Maria, che portava nel mondo Cristo per la salvezza dell’umanità.

Ecco, le vittime devono soffrire. Il dolore nascosto, il sacrificio offerto con l’amore a Gesù è l’arma che vincerà in questa lotta. Amore e dolore. Segregazione dal mondo. Le torture di Gesù e di Maria sempre nel cuore per sopportare con serenità le contrarietà della vita e le malattie che al Signore piacerà mandarvi per mettervi alla prova.

Così si diventa salvatori, veri discepoli del vero Salvatore, e nella gloria del Cielo riceverete dal Padre la palma della vittoria.

Gesù Crocifisso e la Vergine Addolorata sono la vostra guida, la vostra forza nel cammino del sacrificio verso il Calvario. Con Gesù e con Maria le pene diventeranno gioia, perché con le pene capirete quanto il Signore vi ama.

Essere vittime è un privilegio che Dio dà, e beati coloro che ne sanno essere degni fino alla fine.

Gesù e Maria vi benedicono con la benedizione particolare che infonde fede, coraggio, speranza e forza alle anime vittime che dovranno arrivare sul Calvario con Loro.

Così sia.





1. Lettera ai Galati 1,15.
2. Genesi 12,1.


Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.

sabato 17 ottobre 2015

Come combattere Satana?



Chi ha ucciso e rubato il Figlio Mio? (1)

Figlie care, voi lo sapete chi Lo ha strappato al mio Cuore, chi me Lo ha ucciso, chi Lo ha straziato sotto lo sguardo penoso della Mamma Sua.

Quale più grande strazio mai mamma provò a questo mondo!

L’orgoglio, la supremazia di potere, la politica: Satana ha ucciso il Figlio mio. Lui, il vendicatore, ha seminato nel mondo l’odio, l’ingiustizia, il delitto, la frode, la lussuria e tutti gli altri mali che uccidono l’anima allontanandola per sempre dal suo Creatore.

Mio Figlio è venuto al mondo per portare l’uguaglianza, l’amore, la pace, l’aiuto, soprattutto agli umili, agli emarginati, agli oppressi, ai malati: gli ultimi, gli ultimi considerati dall’occhio umano, ma i primi, i privilegiati al Trono di Dio. Sono sempre gli ultimi della Terra quelli che sono i primi davanti al Trono dell’Altissimo, perché essi sono i poveri crocifissi: sono quelli che seguono le orme battute dal loro Creatore, fatto uomo per salvarvi.

I deboli, gli oppressi, le vittime della violenza e dell’ingiustizia, i perseguitati per amore della giustizia, i malati, i lebbrosi, che nella loro carne portano i segni della Passione del Cristo, essi sono i prediletti di Dio. Questi sono l’esercito al seguito della Croce, che in ogni tempo sta salvando il mondo.

La dottrina di Gesù – pace, amore, uguaglianza – urtava e urta contro il dominio del potere di ogni tempo. L’uomo vuole conquistare il potere sull’altro uomo ricorrendo all’inganno, alla vendetta, alla guerra; e per un semplice capriccio, anzi per capricci di potere, i due antagonisti (capi di popoli, di nazioni) bagnano la terra di sangue innocente, mandando alla guerra i fratelli ad uccidere altri fratelli.

E in questo modo si uccide ancora Gesù: Gesù, che è venuto sulla Terra per predicare l’amore, l’uguaglianza, la verità, il diritto degli umili e degli innocenti.

La Sua Dottrina non era capita ai Suoi tempi, perché in questa maniera essi Lo credevano un sobillatore, un sovvertitore di popoli, e allora si sono sbarazzati di Lui: hanno ucciso il Figlio mio, il Giusto, l’Innocente, il Santo.

Quale arma hanno usato per uccidere il Giusto e il Santo? Le armi che Satana mette in ogni tempo a disposizione dei suoi seguaci per uccidere il Cristo attraverso i Suoi figli, le armi sono sempre le stesse: risentimento, odio, vendetta, omicidi, guerre nelle famiglie, nei quartieri, nelle nazioni. In questa maniera, Satana in ogni tempo cerca di uccidere il Figlio mio.

Figlie, come combattere Satana? Distruggendo l’orgoglio, distruggendo la menzogna, la superbia. Vestitevi di umiltà, di penitenza, di sacrificio, di preghiere: questo è l’abito essenziale delle vittime che vogliono salvare il Cristo per uccidere – questa volta definitivamente – il Suo nemico.

Ecco chi ha ucciso il mio Figlio, chi Lo ha portato al patibolo: sempre lui, lui e i suoi seguaci che sono diventati numerosissimi.

Esso sta attaccando il Cielo, sta combattendo contro il Cielo: vuole rimanere il padrone del mondo. A tutti i costi Satana non vuole abbandonare il mondo, che ha conquistato con tanta facilità. Sì, il mondo adesso è sotto il suo dominio.

I veri seguaci del mio Figlio sono pochi, e sono quelli che vi ho già menzionato. Il Suo è un esercito che all’occhio del mondo può sembrare ridicolo, ma per il Cielo questi pochi seguaci hanno in sé una forza potente, tale da rovesciare l’impero di Satana: sono gli ultimi del mondo, sono quelli che il mondo non vede per soccorrerli, ma per calpestarli non li trascura.

Sono i malati: i malati, che nel loro letto di dolore sono vittima e sacerdote, e ogni giorno essi s’immolano col Cristo offrendo le loro sofferenze di redenzione. Soffrire per redimere. Sono le vittime dell’ingiustizia, le vittime della violenza, che sopportano questo giogo con rassegnazione. Sono quelli che accettano tutte le contrarietà della vita, sì, con tristezza, però con rassegnazione forte a compiere la Volontà di Dio, perché i seguaci del Cristo sanno che, come ha sofferto il loro Creatore ingiustamente, innocentemente, così anch’essi, pur essendo innocenti, sono perseguitati dalle ingiustizie del mondo; e in queste persecuzioni essi non meditano vendetta, non maledicono il Cielo, anzi benedicono il Signore per queste prove che essi ritengono doni del Cielo, e dicono: “Padre, grazie perché con questa prova, con questa sofferenza, Tu hai voluto associarmi a Te, al Giusto, all’Innocente perseguitato e sofferente”.

Ecco, tutti coloro che accettano le prove che Dio manda attraverso la cattiveria degli uomini, questi sono i difensori, gli avvocati della Croce che accuseranno Satana, la sua ribellione, il suo odio, e lo sconfiggeranno con la loro umiltà, con la loro fede, con la loro carità, che perdona coloro che hanno fatto ad essi del male.

Figli, siate anche voi seguaci e difensori del Cristo ucciso!

Cristo si difende professandoLo apertamente, amando e perdonando chiunque vi faccia del male. Alle armi dell’odio, della vendetta e della guerra, dovete rispondere con i doni della pace, dell’amore, del sorriso, della gioia. E queste virtù uccideranno, abbatteranno tutte le barriere dell’odio, e Cristo vincerà.

La pace di Maria Addolorata è nei vostri cuori. Così sia.





1. Messaggio pervenuto dopo il canto Gesù mio, la sacra fronte.


Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.