Cari figli, con amore materno io vi prego: datemi le vostre mani, permettete che io vi guidi. Io, come Madre, desidero salvarvi dall’inquietudine, dalla disperazione e dall’esilio eterno. Mio Figlio, con la sua morte in croce, ha mostrato quanto vi ama, ha sacrificato se stesso per voi e per i vostri peccati. Non rifiutate il suo sacrificio e non rinnovate le sue sofferenze con i vostri peccati. Non chiudete a voi stessi la porta del Paradiso. Figli miei, non perdete tempo. Niente è più importante dell’unità in mio Figlio. Io vi aiuterò, perché il Padre Celeste mi manda affinché insieme possiamo mostrare la via della grazia e della salvezza a tutti coloro che non Lo conoscono. Non siate duri di cuore. Confidate in me ed adorate mio Figlio. Figli miei, non potete andare avanti senza pastori. Che ogni giorno siano nelle vostre preghiere. Vi ringrazio” (Messaggio a Mirjana del 2 maggio 2012).

Dice l’Eterno, il Signore dei Signori, l’Alfa e l’Omega: Io sto per tornare, o Chiese, quaggiù. Vegliate, dunque, perché non vi trovi senza l’olio dello Spirito. Io soffio. Con il Mio soffio manderò via coloro che non mi hanno voluto ascoltare e con un Soffio riempirò coloro che mi cercano (...). Ascoltate il Mio richiamo, la Mia Voce, poiché sono Io che parlo (...) per la vostra salvezza prima che Io venga e vi trovi impreparati. Io mando i Miei servi per prepararvi. Se voi non ascoltate, per certo morrete. Se i Miei servi non aprono la bocca e non parlano, Io, l’Eterno, ne terrò conto di peccato, di grande peccato a questi che sanno e non portano il Mio messaggio. Ma se i Miei santi profeti che Io mando parlano delle Mie parole che dico a tutte le Chiese della Terra, voi, popolo, sarete inescusabili davanti al Trono del Padre. Ascoltate o popolo: (...) Io sto per venire, e presto vengo a rapire la Mia Sposa (...) e voi che non mi volete ascoltare vedrete e capirete dopo che Io, l’Eterno, avrò operato con la Mia Chiesa. Ascoltate bene quello che dico. (...) Le rivelazioni che sono scritte nei libri che ho dato ai miei santi profeti si stanno adempiendo. O popoli voi tutti sulla Terra, questo è un messaggio da parte Mia, l’Eterno. Sono Io che vi parlo! (...) Molto presto vedrete le profezie che sono scritte in Apocalisse 12 e in Daniele 12. Io rapirò solo la Mia Sposa, prima la proteggerò come fa un padre che protegge i suoi figli, e poi la porterò con Me nella Mia splendida e santa Gerusalemme, dove voi, o popolo che non avete voluto ascoltare, non entrerete giammai. Io parlo attraverso i Miei santi profeti, e mando la Mia parola scritta e uscita dalla bocca dell’Eterno. Tu, figlia, parla. Se tu non parli, metterò questo sul tuo conto. Tutti i Miei profeti devono parlare. Voi, che ostacolate ciò che Io dico, e parlo e rivelo, prima che venga il giorno di grande calamità, ne darete conto all’Eterno (...)". (Da un Messaggio audio anonimo divulgato il 17.12.2018)

giovedì 27 novembre 2014

Un mondo nuovo lo dovete fare voi



“Lotta per un mondo nuovo, lotta per la Verità…”. Figlie, questo è quello che si sta facendo nel mondo. La Mamma Celeste, col Suo piccolissimo esercito di fedeli – piccolissimo, figlie, rispetto alla battaglia sproporzionata – sta lottando per un mondo nuovo, sta lottando per la Verità.

Un mondo nuovo lo dovete fare voi: voi, figli eletti, prediletti, scelti da Maria! Lo dovete fare voi con la Verità, col vostro esempio: è questo che la Mamma va ribadendo in tutto il mondo.

Dobbiamo lottare e vincere per avere un mondo nuovo, un mondo dove splende la Luce, la pace, la giustizia, la Verità che rischiara le menti, la Verità che mette in fuga le Tenebre dell’orrore, per ristabilire per sempre nel mondo la Luce, la Luce di Dio che splenderà nel mondo senza più la luce del sole.

Occorre rinnovarsi: rinnovarsi e incendiarsi di fuoco di amore per andare ogni giorno in questa battaglia che il mondo ci offre per il mondo nuovo.

Quanti cuori vogliono offrirsi a Maria, vogliono essere di Maria! Però non vogliono accettare i sacrifici che nella battaglia – purtroppo, in qualsiasi battaglia – sono necessari.

Sacrificio, costanza, vincere le tentazioni. Essere minuto per minuto in continuo contatto, in continua comunione con Dio. Silenzio. Il vostro silenzio deve diventare parola per i Missionari che vanno a evangelizzare il mondo. Il silenzio, nella meditazione continua di Gesù e di Maria. Amore. Amore!  È l’amore che porta il sorriso nel mondo, che porta la Luce, che porta la Verità, perché il fratello che riceve amore dall’altro fratello si apre all’amore, si apre anch’esso alla gioia di Dio. E questo è un altro sacrificio al quale molti fedeli vengono meno.

Sulle labbra ci sono tante buone parole per i fratelli: “Coraggio, vai avanti, non ti avvilire, c’è un Dio che pensa a tutti!”. Sì, figlie, è giusto: Iddio pensa a tutti; però Iddio – come già vi è stato detto nei Messaggi scorsi – deve arrivare ai fratelli per mezzo vostro.

Sì, Dio è questo che vuole:  vuole aiutare tutti i Suoi figli. Perciò a quel fratello al quale dite che c’è un Dio che pensa per lui – però Dio è dentro di te, è dentro di voi – date il vostro aiuto materiale, mettetevi al suo servizio come potete, con la carità, con l’aiuto fraterno di cui egli ha bisogno: e tu gli dai il mondo nuovo, gli dai la Verità, gli dai la gioia, perché egli in te e per te si apre all’amore di Dio.

Ecco come si porta il mondo nuovo. Con “mondo nuovo” non vuole alludersi solamente alla sconfitta di Satana nel mondo, che avverrà certamente e il tempo non è lontano; ma il mondo nuovo lo devono portare i figli di Dio, dedicandosi disinteressatamente all’aiuto del proprio prossimo.

Questa forza d’amore si scatenerà nel mondo e darà vita al mondo nuovo, al mondo della Verità, dove lo vuole portare Maria.

Siate fedeli, figlie, ai vostri impegni. Servite il vostro prossimo: i più miseri, gli emarginati, i bisognosi di aiuto hanno bisogno del vostro aiuto, del vostro sorriso, per scoprire che il mondo vecchio, il mondo dell’abbandono, il mondo delle Tenebre, il mondo dell’ingiustizia, il mondo dei potenti e prepotenti non è più: è arrivato il mondo nuovo, il mondo dell’Amore e della Pace che Maria sta portando nel mondo.

Grazie, figlie, grazie! La Mamma vi benedice con tutto il Suo Amore, con tutta la Sua Pace, con tutta la Verità che è nel Suo Cuore e che trasmette nel vostro cuore perché possiate portarlo ai fratelli insieme al Suo Amore di Mamma sconsolata che vuole vedere tutti i Suoi figli felici sulla Terra e felici nel Cielo.

Così sia.



Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992. 

mercoledì 26 novembre 2014

Siate portatori di Cristo


 

“Resta… resta con noi, Signore!... Vogliamo essere Tuoi, vogliamo essere uniti a Te, sull’esempio di Maria, come perfettamente è stata unita anch’Ella, la Vergine Madre. Guidaci, Gesù! Insegnaci come dobbiamo fare per rimanere sempre con Te”.

Gesù ci risponde: Figlie Mie, Io sono sempre con voi, anche quando si avvicina il Tentatore; però, se la creatura si lascia corrompere, allora Io, da Padre buono e addolorato, devo allontanarmi per non coabitare con Satana e aspetto da lontano, con pazienza, che la Mia creatura si ravveda e torni pentita tra le Mie braccia.

Figli Miei, se voi imitate la Mia Santissima Madre, Io resterò sempre con voi, perché questa è la gioia del Cielo, questo è il desiderio del Cielo: di abitare dentro ciascuna creatura.

Imitate Maria nella Sua unione perfetta con Dio. Maria, durante la Sua vita, è stata in una continua comunione con Dio, in una continua unione di affetto della Perfetta col Perfettissimo. Maria non sapeva di essere perfetta e immacolata. Questo mistero lo ha capito all’Annuncio dell’Angelo, però si sentiva sempre un nulla, una schiava al servizio del suo Padrone, che serviva fedelmente, incessantemente, con amore, con fedeltà, con obbedienza assoluta, in una unione indissolubile fino a lasciarsi fondere e annullare in Lui.

Maria nella Sua giovinezza era una creatura anch’Ella, una figlia di Adamo, e soggetta alle insidie; ma queste insidie Lei le combatteva con la forza che le veniva dall’intima unione col Suo Dio, col Suo Creatore.

Quando il Figlio fu crocifisso sul Calvario e la Terra si oscurò, perché i Cieli si erano chiusi sull’Ucciso e sulla Trafitta, Maria soffrì intensamente l’abbandono del Suo Dio: perché, come Dio aveva abbandonato il Figlio considerandolo peccatore che doveva riscattare i peccati dell’umanità di tutti i secoli, così aveva abbandonato anche la Madre, perché questo immenso dolore di Maria, che veniva privata anch’Essa innocentemente del Suo Dio, questo dolore fu una delle Sette Spade più taglienti che trafissero il Suo Cuore Verginale. Dal Calvario al Sepolcro e alla Resurrezione, Maria sentì l’abbandono di Dio.

Figlie, se voi sapeste imitare Maria, anche voi sapreste rimanere in unione continua col vostro Dio. Voi pronunciate tante volte il Suo Santo Nome nel Rosario, però invocate la Purissima e appena terminata la preghiera ricadete nei vostri vizi, nelle vostre bestemmie, nelle vostre maldicenze; invocate la Pietosa e poi nei vostri cuori c’è rancore e sulle vostre labbra maledizioni per i fratelli.

Preciso, figlie, che sto parlando a voi, però mi rivolgo a tutti i Miei figli: il discorso vale per tutti i figli Miei.

Siate portatori di Cristo. Se sapete vivere come Maria in una continua comunione di spirito col vostro Dio, Egli dimorerà sempre in voi e voi Lo irradierete come Luce da tutto il vostro essere. Dal vostro comportamento si dirà: “In quel corpo abita Dio”.

E invece moltissimi figli perdono Dio, vivono senza Dio. Sanno di essere infelici, di essere miseri, sanno che hanno bisogno del Suo aiuto, eppure non Lo cercano.

E allora, figlie, la Madre Mia Santissima vuole questo da voi: non la pia pratica del Rosario – sì, la pia pratica del Rosario è necessaria – però esige che Dio sia con voi, altrimenti le vostre preghiere non portano frutto. Dio deve essere in voi, e voi Lo otterrete se fedelmente saprete obbedire al rappresentante di Dio, alla creatura Ministro di Dio che vi è stata data come dono per la vostra perfezione. Senza un padre spirituale alle vostre anime mancava il pane della Parola, ma adesso questo Pane che nutre la vostra anima vi è dato abbondantemente dal Cielo, vi viene abbondantemente dal Sacerdote; ma in voi c’è ancora indifferenza, leggerezza, nel comportamento e nella preghiera.

Manca l’amore tra di voi e l’amore che Dio vi chiede per il vostro prossimo. Ribadisco un consiglio da memorizzare: in quale misura sto amando il mio Dio, in quale misura sto corrispondendo al grande dono che Egli ci ha fatto di fare arrivare ai nostri cuori la Voce del Cielo? Ha fatto scendere il Cielo sulla Terra per convertire i nostri cuori. E noi, in quale misura stiamo rispondendo? La misura è l’amore che voi date al vostro prossimo. Poco vi amate, e poco state amando Dio.

La preghiera senza l’amore non è perfetta, non riesce a sconfiggere Satana; e senza l’amore per i fratelli voi non li porterete mai a Me.

Figli, riflettete! Gesù è addolorato. Vuole rimanere in voi, è con voi, vuole essere in voi per arrivare agli altri fratelli, ma il cammino è difficile.

Ancora un esame di coscienza: spogliatevi dell’egoismo e riempitevi di amore per i fratelli e di obbedienza al padre spirituale.

Gesù vi benedice. Così sia.

 

 
 
 
Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.


giovedì 20 novembre 2014

“Negoziate questa moneta fino al Mio ritorno”


 
 
Figlie Mie, oggi, primo giorno della novena allo Spirito Santo, allo Spirito di Dio: questa novena va fatta con tanta devozione, con tanta fede, con un cuore carico di amore verso la Mamma Celeste che vuole condurvi nella pienezza della Santissima Trinità, in particolare dello Spirito di Dio, dello Spirito Santo.

Vi avevo già suggerito la preghiera allo Spirito, ma questa preghiera non è stata tenuta in conto. Lo Spirito Santo si invoca senza fede, senza amore nei cuori, e lo Spirito di Dio non ha ancora preso possesso dei cuori di alcune di voi. Lo Spirito di Dio è Amore, è obbedienza, è Luce che illumina il cuore e la mente. Senza questa Luce voi non potrete mai camminare sulla via della Verità.

I vostri cuori sono ancora chiusi al vero Amore di Dio perché sono ancora chiusi al vostro direttore spirituale. Non avete ancora compreso l’importanza della sua figura, nonostante Gesù stesso, figlie Mie predilette, lo stesso Gesù ve lo abbia presentato e vi abbia detto: “Lui sono Io: quando parla lui, parlo Io, Gesù; chi tradisce lui tradisce Me”.

Io leggo nei vostri cuori e nei vostri cuori non è penetrata la Mia Parola, la Mia Verità. Il direttore delle anime è illuminato dallo Spirito di Dio perché il Ministro di Dio è responsabile delle anime che gli sono state affidate. Non ascoltando lui, invece di camminare sulla strada della santità, voi percorrete la strada opposta, quella che porta al Mio Nemico, e questa è una grave responsabilità.

Figli, sono venuto a tendervi la mano! Figli, la Mia Madre Santissima ed Io siamo addolorati perché ancora non è capita la nostra volontà. Un padre spirituale vi è stato dato perché deve curare le vostre anime alla santità, ma senza la vostra collaborazione piena dovrà tacere lui, dovrò tacere anch’Io.

Le vostre preghiere sono ancora sulle vostre labbra accompagnate dall’egoismo, dalla superbia, dall’orgoglio; e la preghiera, quando è accompagnata da uno solo di questi sentimenti che ispira il Mio Nemico, non è purificata, non è gradita a Dio, non ha la forza di sconfiggere Satana: è una preghiera inutile.

Figli – per voi e per gli assenti – voglio ricordarvi che ogni vivente e tutte le cose che appartengono ai viventi passano e non tornano più. Il dolore, la gioia, la salute, la malattia, la vita, sono cose che appartengono ad un momento, ad un momento che passa. Ci saranno nella vostra vita ancora dolore, gioia, salute e malattia, ma non sono le stesse cose di quel momento che è già passato: avranno un volto diverso; ma la vostra vita, la vostra vita, quando è finita, non tornerà più.

Il padre spirituale vi ha invitato a leggere la parabola di Luca: è la parabola delle mine, ma voi non ne avete afferrato il significato. La mina è la moneta con cui voi dovete conquistarvi l’eternità. La vostra vita terrena è un momento dell’eternità, che deve servire a guadagnarvi l’eternità nell’altra vita.

Il Re che ha dato ai Suoi servi la mina disse: “Negoziate questa moneta fino al Mio ritorno”. E quando il Re ritorna, anzi, quando voi – in questo caso siete voi che avete ricevuto da Dio la moneta della vita – quando ritornerete a Lui, Egli vi dirà: “Cosa hai fatto della moneta (in questo caso: della vita) che Io ti ho dato per farla fruttificare per la vita eterna?”.

Il servo fedele mi dirà: “Padre, con la Tua moneta, che è la mia vita, io ho fatto sulla Terra questo lavoro, quest’altro lavoro, e l’ho fatta fruttificare”. “Bene, servo fedele, giacché sei stato fedele nel poco, sarai fedele anche nella Vita eterna: avrai potere su dieci città”. Il che vuol dire: Il Signore ti dà il dieci per uno di quello che tu hai fatto sulla Terra per guadagnarti la Vita eterna. Hai dimostrato la tua volontà di seguire fedelmente il tuo Padrone. Entra nel Mio Regno che è anche il tuo Regno.

Un altro si presenta a Dio e dice: “Padre, con la moneta che è la vita (che la moneta rappresenta allegoricamente), la moneta che Tu mi hai dato, la mia vita, io l’ho messa al Tuo servizio: ho fatto questo lavoro, quest’altro lavoro. Giudica Tu se ho fatto poco, se ho fatto molto. Ho fatto quello che ho potuto per far fruttare la Tua moneta”.  “Bene, figlio Mio. Hai mostrato la buona volontà di servire fedelmente il tuo Dio. Hai amato, hai operato. Entra anche tu nel Mio Regno, che è il tuo Regno”.

Si presenta un altro servo, e dice: “Padrone, la moneta che Tu mi hai dato te la restituisco così come l’ho ricevuta, perché avevo paura della Tua Giustizia, o Dio”. A questi, a costui Io dirò: “Hai avuto paura della Mia Giustizia, però non ti sei preoccupato di conoscere anche il Mio Amore: e giacché hai dubitato del Mio Amore, adesso questo Amore tu imparerai a conoscerlo nel Purgatorio, dove imparerai ad amarmi e a conquistarti il Regno. La tua moneta diventa espiazione”.

Si presenta l’altro servo, si presenta un altro al Regno di Dio, e dice: “ O Re, la moneta che Tu mi hai dato io l’ho sciupata nei vizi, l’ho sciupata in tutto quello che serviva per i piaceri della Terra, per soddisfare la carne, perché non credevo a questo Regno”. “Servo infedele, servo bestemmiatore, giacché tu hai pensato solamente alla carne, hai ucciso la tua anima e, se la tua anima è già morta, il Mio Regno per te è chiuso”.

Ecco, figlie e figli vicini e lontani, questa è la mina che il Signore vi ha dato. Questa è la spiegazione della parabola. Il padre voleva condurvi a questa conclusione. Pochi, pochissimi sono quelli che fanno fruttare la mina al dieci per uno e, fedeli, alla loro ora dicono a Dio:  “Dio, Padre Buono e Onnipotente, ho avuto fede, ho creduto, ho sperato, ho amato. Ho creduto in Te, ho creduto nel Tuo Regno, ho sperato nella salvezza eterna. Ti ho amato per raggiungerti nel Tuo Regno, ed ora che la fede e la speranza non hanno più motivo di esistere, perché si è realizzata la mia visione nel contatto con la realtà del Regno e del Padre, ora mi resta l’amore, l’amore che dovrò offrirti e cantarti per tutta l’eternità”.

Questi sono i figli fedeli, sono i Santi che hanno saputo spendere bene la loro vita sulla Terra. Hanno saputo negoziare bene la moneta a loro affidata.

Eppure, quanta pazienza per il peccatore! Il peccatore commette l’errore una volta, dieci volte, settanta volte; ed Io pazientemente aspetto, aspetto, perché l’Amore che è della Mia natura supera la Mia Giustizia, perché se Io castigassi il peccatore all’istante, egli potrebbe dirmi: “Padre, potevi lasciarmi un po’ di tempo perché io potessi riflettere e conoscere la Tua Bontà”. E invece il Padre aspetta, il Padre dà tutto il tempo perché il peccatore torni a Lui pentito. E quando questo non avviene, allora il Padre è costretto ad adoperare la Sua Giustizia.

La vostra vita è una moneta che Dio vi ha dato. È un attimo di tempo, è un’ora di tempo dell’eternità per farvi conquistare l’eternità, la luce, l’amore dell’eternità.

Figli, questa parabola vi aiuterà a riflettere, vi aiuterà a trascinarvi gli uni gli altri nell’amore.

Il rosario senza la sincerità del cuore, senza l’obbedienza al padre spirituale, senza la carità al prossimo, non ha valore.

Amatevi gli uni gli altri.

E ancora, giacché vi ho detto che quello che dice il vostro padre spirituale lo dico Io, ripeto l’altro consiglio che lui vi ha dato: non giudicare e non sarai giudicato. Nessuna di voi e nessuno dei Miei figli si azzardi ad esprimere un giudizio sul proprio fratello! Il giudizio spetta solamente a Dio, perché solamente Lui è Padrone del cuore e della mente dei Suoi figli, solamente Lui sa leggere nella mente e nel cuore di ciascuno. A Lui solo spetta il giudizio.  

Avete compreso, figli, quanta importanza e quanta obbedienza dovete al vostro padre spirituale, e quale grave responsabilità è per voi tradirlo anche con una semplice bugia? Io vi ho riconfermato i suoi insegnamenti, che sono i Miei insegnamenti, perché – ve l’ho detto – quando parla lui parlo Io: ma giacché non avete capito, giacché i suoi insegnamenti non sono penetrati nei vostri cuori, sono intervenuto Io.

Dovete seminare l’amore: Dio è Amore! Se non c’è l’amore nei vostri cuori, nel Paradiso non ci arriverete, e questo amore di Dio e del prossimo sono la stessa cosa, perché Dio è presente nel prossimo, è presente in ognuno dei Suoi figli, dei vostri fratelli, e questo ve l’ho già detto. Se questo amore non lo praticate sulla Terra, dovrete poi bruciare d’amore nel Purgatorio per moltissimo tempo, perché sarete proprio privati dell’Amore, che dovrete riconquistare con grande penitenza.

Questo concetto vi è stato già dato nel Messaggio delle anime del Purgatorio. Esse soffrono: non possono più pregare per sé stesse, perché nella loro vita non hanno saputo negoziare la loro moneta, non l’hanno fatta fruttificare nell’amore, e nel Purgatorio s’impara ad amare.

La benedizione di Gesù scenda in mezzo a voi, ma con la Sua benedizione la Sua Parola – che è Parola di Vita – la Sua Parola deve entrare nei vostri cuori e deve mettere radici, se volete veramente raggiungere la santità. Così sia.

 
 

 
Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.  

mercoledì 19 novembre 2014

Sia sempre lodata l’immensa Bontà della Santissima Trinità

 

La Santissima Trinità va lodata, amata e ringraziata per l’immensa Sua Bontà. Quale infinita bontà quella dell’Eterna, Augusta Trinità, tutta a servizio degli uomini!

Dio Padre crea l’uomo a Sua immagine e somiglianza, gli infonde il Suo Spirito, la Sua Grazia divina, e lo pone al centro del creato: dominatore di tutto il creato, che a lui è sottomesso.

L’uomo si rende indegno di questo grande dono dando ascolto ai consigli del Maligno.

Ma la Bontà del Padre, l’Amore immenso del Padre verso la creatura che Egli ha plasmato con le Sue Mani e che ha posseduto la Sua Grazia, l’Amore del Padre immediatamente perdona: perdona perché quella creatura è Sua, e i suoi errori non devono diventare una colpa per distruggere l’opera della Sua creazione. Distruggendo l’uomo, l’opera di tutto il creato – che era stato progettato e messo a disposizione dell’uomo – sarebbe stata inutile. La creatura fatta a immagine e somiglianza di Dio non doveva rimanere per sempre schiava del demonio, schiava dell’angelo che era tutta Luce e che per la sua disobbedienza è diventato tutta Tenebra, tutto orrore.

E allora la Bontà del Padre, quell’immensa Bontà della Trinità, ha provveduto. La Seconda Persona dell’Augusta Santissima Trinità ha voluto che la Sua immensa Bontà salvasse la creatura e la sua stirpe dall’odio del Vendicatore. Ed ecco che la Bontà del Padre passa alla Bontà del Figlio che, per soddisfare la Bontà del Padre, si annienta, prende carne umana, scende sulla Terra e prende la veste dell’uomo, escluso il peccato.

Adamo aveva perduto Dio con la sua disobbedienza. Gesù viene a riconciliare l’uomo con Dio con la Sua obbedienza assoluta, con le Sue opere, con le Sue preghiere, con la Sua vita sofferta e finita sulla Croce, che resterà tinta per sempre del Suo Sangue.

Da un albero è venuta la distruzione della Vita, da un albero viene la rinascita della Vita.

A queste due Bontà si aggiunge la terza Bontà dell’Augusta Trinità: lo Spirito Santificatore.

Giovanni aveva preparato la via del Signore, aveva spianato la via del Regno del Cielo sulla Terra battezzando con acqua. Ma il Sangue di Gesù ha ottenuto il Battesimo dello Spirito, ha messo in movimento la Bontà, l’Amore immenso della Terza Persona della Trinità – Dio Uno e Trino: Creatore, Redentore, Santificatore, − per riconquistare quanto era andato perduto per la vendetta del Suo nemico, per la vendetta dell’angelo disobbediente.

Lo Spirito Santo, sgorgato dall’Acqua del Costato di Cristo, lo Spirito Santo divenne Sacramento: Sacramento che ridona la Grazia perduta nel lavacro battesimale e che rinforza tale Grazia nel Sacramento della Cresima.

Figli, la Bontà del Padre – è il Padre che ancora in questo momento vi sta facendo dono della Sua Santissima Parola, o figli prediletti – la Bontà del Padre non si è fermata a donarvi l’immenso Amore, l’immensa Bontà del Dio Uno e Trino per riportarvi al posto che vi era stato dato e che voi avevate perduto col peccato. La Bontà del Dio Uno e Trino è andata ancora oltre: ha sacrificato la vita del Suo Dilettissimo Figlio, e solamente in Cielo voi capirete quanto dolore è costato al Padre il Sangue Divino del Suo Unigenito, perché solamente il Sangue del Suo Figlio – il Suo stesso Sangue, il Suo stesso dolore per l’umanità – doveva riscattare l’umanità perduta.

Siete rinati tutti dal Dolore, dal Sangue di un Dio che ha dovuto cancellare solamente in questo modo le colpe dei primi genitori, che ha dovuto sottomettere solamente in questa maniera la ribellione del Vendicatore.

La Bontà del Padre è andata oltre, ha oltrepassato i limiti: vi ha donato una Madre, la più buona, la più santa di tutte le creature, invidiata persino dagli Angeli per il Suo candore, per la Sua umiltà, per la Sua semplicità, per la Sua donazione completa alla Santissima Volontà del Suo Creatore, del quale era diventata la Vittima ardente, la Vittima che nel silenzio ogni giorno si offriva al Padre in unione al Figlio per la remissione dei peccati e per la salvezza dell’umanità.

Figli, in ogni momento della giornata va ringraziata la Santissima Trinità, il Dio Uno e Trino, per questo immenso dono che vi ha dato: vi ha dato il Figlio come Fratello, che supplica incessantemente, che prega e soffre per portare nel Mio Regno, nel Suo Regno, tutti gli eredi del Regno, quelli che Lui ha riappacificato col Padre sul legno della Croce; vi ha dato la Madre, Avvocata potente, la Madre, l’Innamorata, la Fedele, la consolazione della Santissima Trinità, alla quale nulla viene negato.

La Madre di un Dio ha il potere di chiedere tutto per i Suoi figli, e ne ha tutta la potenza, perché nulla Le viene negato dal Suo Dio Padre, dal Suo Dio Figlio, dal Suo Dio Sposo. Per questo dono immenso, per questa Madre, per questa Avvocata che incessantemente prega – prega il Padre perché non abbandoni i figli, prega continuamente i figli perché ritornino al Padre, − rendete continuamente grazie. Solamente la Sua mano è riuscita a fermare sempre la Mia Giustizia.

È Lei che libera l’umanità dall’Inferno, è Lei che per tutta la vita, e soprattutto nel momento della vostra morte, Lei incessantemente fa violenza al Cuore del Padre perché il Padre apra il Suo Cuore, apra le porte del Suo Regno a tutti i Suoi figli per i quali Ella ha sacrificato il Figlio Suo e Sé stessa ai piedi della Croce.

Sia sempre lodata l’immensa Bontà della Santissima Trinità. Sia gloria al Padre, sia gloria al Figlio, sia gloria allo Spirito Santo, sia gloria alla Vergine, alla Purissima, alla Santissima Madre di Dio e Madre dell’umanità.

Il Padre vi benedice con la benedizione della Santissima Trinità: nel Nome del Padre, nel Nome del Figlio, nel Nome dello Spirito Santo. La Pace e l’Amore della Santissima Trinità e della vostra Avvocata, della vostra Speranza, della vostra Mamma del Cielo e della Terra, siano con tutti voi. Amen.
 

 

 
Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992



lunedì 17 novembre 2014

Torna, o figlio, torna alla Casa del Padre!


 

Figli Miei, oggi la Mia Madre Dilettissima e Purissima e Santissima vi ha ricordato che siete figli di Dio e come dovete comportarvi per essere degni figli Suoi.

Io adesso vi dico che sono il Padre, il Padre Eterno, il Padre di tutta l’umanità.

Oggi − nel giorno che dà inizio alla devozione della vostra Mamma Santissima, della Mia Mamma Santissima – Io vengo a ricordarvi che il Padre, il Padre vostro, il Padre che vi ama, che vi vuole bene, che vi vuole salvi, vi ha mandato apposta la Madre – la Madre! – per dirvi: Figli, figli! Non addolorate più quel Cuore già tanto addolorato di un Padre, di un Padre che vi ha dato la vita per essere amato, per essere servito, per essere lodato da voi, per darvi la gioia, la felicità eterna nel Suo Regno! Figli, la vostra Madre viene a dirvi questo: che la Mano del Padre è pronta per castigarvi, è pronta a fare giustizia, perché, figli Miei, infinita è la Mia Misericordia, infinito è il Mio Amore, ma per quei figli che non vogliono ascoltare il pianto, il richiamo del Padre, della Madre – oh, figli!... – e allora dovrò adoperare, dovrò ricorrere alla Mia Giustizia.

Torna, o figlio, torna alla Casa del Padre! Qualunque cosa tu abbia fatto, il Padre perdona tutte le tue mancanze, perdona tutti i tuoi peccati: ma torna pentito, torna fra le braccia del Padre, perché senza di Lui tu troverai solamente pericoli, tu troverai il lupo che ti sbrana e non troverai aiuto, figlio, perché ti sei allontanato troppo dalla Casa del Padre.

Ti cerco, ti aspetto come un mendicante all’angolo della strada! Come un mendicante ti seguo ovunque vai! Ti parlo, ti chiamo: ma tu sei cieco. Anche se credi di camminare con gli occhi aperti, figlio Mio, figli Miei, state camminando nelle tenebre che poi finiranno in un precipizio eterno.

Ascoltate il richiamo della Mamma: è per Lei che la Mano della Mia Giustizia è ancora ferma.

Figli, in questo mese dedicato a Lei, Lei fa scendere ovunque la Sua voce accorata di Madre addolorata che conosce i pericoli del figlio: vuole mettervi in guardia, ma voi siete sordi anche alla Sua voce. Nonostante Ella parli insistentemente al mondo e i Suoi richiami, i Suoi consigli, si siano diffusi nel mondo intero, tutti… la maggioranza dei Miei figli sono atei: rinnegano la Mamma e il Padre.

Figli, vi supplico! Il Mio Cuore trabocca d’amore, vuole riversarsi nei vostri cuori, vuole darvi tutto il Suo amore, per prendere tutto il vostro amore, per dirvi: Figlio, eri perduto e ti ho ritrovato! Eri morto, figlio, e sei risuscitato! Io, in questo istante, nel momento in cui Io posso abbracciarti, ti dico: Che tu sia benedetto! Ti sono stati rimessi tutti i tuoi peccati, perché le Mie lacrime, il Mio dolore, te li hanno lavati. Ti è stato tutto condonato. Vieni, figlio, nella Casa del Padre! Tu, che sei scampato al leone ruggente, tu che ti sei salvato, hai diritto ormai alla gioia eterna!

Figli tutti, tornate, tornate tutti nel seno del Padre che tanto, tanto vi ama e mai si stanca di aspettare. Il Padre ama e aspetta con pazienza. Tornate pentiti e purificati a Lui per avere la vera Vita, la Vita che non muore, che non morirà mai più.

La pace del vostro Padre Celeste scenda su di voi e su tutti i figli lontani, perché tutti possano rientrare nella Casa del Padre. Così sia.

  

 

 
Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992

lunedì 13 ottobre 2014

Volgere sempre il pensiero a Maria




“Quando il cielo la sera si scolora, ti saluta il mio pensiero!...” Quanto è dolce, figlie Mie, questa frase! Questo dovrebbe essere per tutti i figli Miei del mondo intero alla fine del giorno, quando le campane della chiesa salutano con la squilla dell’Ave Maria la Mamma Celeste, ringraziando così la natura per tutti i doni che ha dato per intercessione della Vergine Maria e del Padre Onnipotente.

Così tutti i fedeli, tutti i figli di Maria, alla fine di ogni giorno dovrebbero rivolgere il loro pensiero, il loro saluto alla Mamma, ringraziandola per i benefici che ha loro ottenuto durante il giorno e perché li protegga durante la notte.

Quale grande gioia sarebbe per la Mamma se i figli, come fanno per la madre terrena – almeno nella gran parte dei casi, tutti i figli salutano la mamma col bacio della buona notte – così facessero anche per la Mamma Celeste.

“Mamma, il mio pensiero vola a te, vola a te, Madre, che mi proteggi per tutto il giorno, che mi allontani i pericoli, che mi concedi la salute, la gioia e (per i cristiani) la gioia di essermi accostata al Sacramento Eucaristico accompagnata da Te, che sei la Madre dell’Eucarestia, sei la Madre di Gesù Sacramentato prigioniero nei Tabernacoli!”.

Ecco, figlie Mie, alla fine di ogni giorno, salutare, mandare il saluto alla Mamma, ringraziarla per il giorno che vi ha concesso nella grazia del Signore, e rivolgerle ancora il pensiero per dirle:

“Mamma, veglia Tu nella mia notte, veglia Tu sul mio riposo. E qualora nel riposo arrivasse la mia ora, quella di giungere a Te, o Madre Santa, dammi santi lumi, svegliami perché io possa lasciare questo mondo pronunciando i Santissimi Nomi di Gesù e di Maria. Mamma, a te il mio pensiero nel giorno che si apre; Mamma, a te il mio pensiero nel giorno che si chiude; Mamma, a te il mio pensiero quando la mia mente riposa! E il mio cuore palpiti sempre per te e per Gesù”.

Ecco, figlie, cosa dovete fare ogni giorno, e dire agli altri di volgere sempre il pensiero a Maria. Affidatevi sempre alla sua protezione, chiedetele di proteggervi notte e giorno sotto il Suo Manto Verginale, e camminate sicure nella vita, perché nulla potrà nuocere alla vostra anima, anche se il corpo dovesse soffrire – e il corpo dovrà sempre soffrire – ma le vostre sofferenze saranno santificate dalla Mamma per purificare la vostra anima, per condurvi nel Paradiso.

Così sia.

 

  

Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992





Rosario: catena dolce che unisce l’uomo al Cielo


 

Il rosario, il rosario… la “catena d’amore” che vi unisce al Cielo! È la catena d’amore che vi unisce a Maria e, per Lei, per Lei vi unisce al Dio Padre, al Dio Spirito, al Dio Figlio e Redentore.

Il rosario è l’arma potente che allontana da voi e dal mondo tutti i pericoli, tutte le calamità.

Tutte le forze del male possono essere sconfitte con questa debolissima e pacifica arma, il rosario: catena dolce che unisce l’uomo al Cielo, agli Angeli, ai Santi – ai Santi che tanto, tanto hanno amato il rosario nella loro vita e, nel Cielo, la corona che hanno usato in Terra si è trasformata sulle loro fronti come catena di gloria: una ghirlanda di gloria!

L’ora della morte, l’ora che voi chiamate “pericolo”, non è pericolo per i figli di Maria: per i figli di Maria è l’ora della gioia, è l’ora in cui finalmente incontrerete questa Mamma che tanto invocate sulla Terra (almeno, con i tre rosari sicuri, centocinquanta volte al giorno voi dite: “Mamma, nell’ora della nostra morte…”). E come la Mamma che è accanto a voi, è vicina a voi, cammina con voi, veglia il vostro sonno quando voi riposate, vi protegge sotto il Suo Manto da tutte le insidie, da tutti i pericoli dell’anima e del corpo, come questa Mamma amorosa, questa Mamma che tutto dà per i Suoi figli, quando arriva il momento della morte può mai abbandonarvi? Oh, figlie, no, no! Anche in quel momento, anche se le vostre labbra non potranno più aprirsi, stringete forte il rosario nelle mani, stringete l’arma di Maria, e nessuna forza del male può nuocervi, nessuna forza può allontanare Maria dal vostro capezzale! E in quell’ora di pericolo – che per il mondo è pericolo, ma per il Cielo!... – voi aprite gli occhi alla Luce, chiudete gli occhi a questa Terra e li aprite trovandovi nelle braccia di Maria che vi sorride, vi ringrazia per la vostra filiale devozione e per il vostro umile servizio che Le avete reso con tanto amore sulla Terra. E la Mamma felice, trionfante, vi porterà nel Paradiso. Siatene certe, figlie!

Quest’arma del rosario sappiatela ben custodire: è l’arma della vostra salvezza, è la chiave che fin da questo momento vi ha aperto le porte del Paradiso. Siate fedeli – questo solo vi raccomanda la Mamma – siate fedeli a questa preghiera, a questo rosario!

La Mamma s’intenerisce alle vostre suppliche e non può fare a meno di esaudire i vostri desideri, perché so che voi mi aspettate, voi desiderate la mia parola.  E Maria supplica sempre l’Eterno Padre di esaudire questo vostro desiderio e di scendere in mezzo a voi. Questo è un dono particolare che la Mamma ottiene tutte le volte dal Dio Padre, dal Dio Figlio, dal Dio Spirito Santo, che nulla possono negare alla Figlia, alla Madre, alla Sposa dell’Augusta Trinità.

La pace sia nei vostri cuori, o figlie benedette. Così sia.


 
 
 
 Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992



“Fa’ pura e santa l’anima mia”



“Fai pura e santa l’anima mia. Amen”.

Maria, figlie… questo vuole la Mamma che si compia su tutta la Terra: fare pura e santa l’anima di tutti i figli suoi che il nemico ha deturpato col peccato. Il nemico ha tolto dall’anima di moltissimi figli miei la grazia divina, la forza della grazia, dando alle anime la sua “grazia”: la “grazia” di Satana, la“grazia” della carne, la “grazia” del primo peccato che egli fece commettere ad Adamo ed Eva per vendetta contro il suo Dio.

La perdita della grazia a causa del peccato di Adamo rendeva e rende ancora gli uomini quasi simili alle bestie perché sono dotati di ragione, ma non più di grazia divina capace di suscitare nobili sentimenti, sentimenti di amore fraterno, di reciproca comprensione, capaci di elevare sempre più l’anima al Cielo.

Contro il peccato della carne, che Adamo insinuò nei primi uomini fatti ad immagine e somiglianza di Dio e ricchi di Luce divina, Dio, per dimostrare quanto a Lui nulla è impossibile, come da qualsiasi male Egli ne può ricavare un bene, contro quel peccato della carne, per riparare quel peccato, istituì il Sacramento del matrimonio, e così il mio nemico fu sconfitto.

Però, alla sua prima disobbedienza, egli ha fatto seguire una serie interminabile di delitti per uccidere l’anima, perché l’anima non fosse più pura e santa come Dio l’aveva infusa nel primo uomo e come dai primi genitori doveva trasmettersi alla loro progenie per sempre.

La Mamma e Gesù si stanno adoperando proprio per questo, per rendere pura e santa l’anima che è preda del maligno, l’anima che il maligno cerca sempre di infangare con le sue illecite lusinghe, sempre le stesse: il denaro, la cupidigia, la superbia, il senso. Gesù e Maria vi stanno preparando a riacquistare la grazia perduta. Essi vi stanno circondando di cure e di alimenti divini, soprattutto con l’Eucarestia, perché il Sangue di Gesù tre volte Santo uccide nelle anime tutte le impurità, tutti i desideri cattivi che vi inocula il maligno.

Pura e santa deve essere la vostra anima perché, se riuscite ad ottenere questo, voi rinascerete alla nuova vita proprio nel giorno e nell’ora che voi chiamate“morte”. “Morte” per il Signore Iddio, per la Santissima Trinità e per la Mamma, significa “rinascita”. Quel giorno voi rinascerete alla vita della grazia.“Morte” per il Cielo significa “vita”, “passaggio”, passaggio dell’anima dalla segregazione del corpo, dove è stata in vita, alla libertà pura e sconfinata del Cielo. Per il Cielo, “morte” ha un altro significato: per il Cielo, “morte”vuol dire non rinascere più alla vita della grazia, non risorgere più con Cristo alla Vita del Paradiso. Per queste anime che moriranno in peccato, per queste anime la parola “morte” ha il suo significato: morte eterna.

Ecco, figlie mie, adoperarvi, adoperarvi, sforzarvi in tutti i modi possibili perché la vostra anima diventi veramente pura e santa come Maria vuole: pura e santa, per poter ricevere un giorno l’abbraccio della Tutta Pura e della Tutta Santa, Madre di Dio e Madre vostra.

Adoperarvi perché tutti i miei figli, per mezzo dei vostri piccoli sacrifici e delle vostre preghiere, purifichino anch’essi la loro anima, perché le anime dei figli peccatori non hanno assimilato il significato del dono della grazia che è stata data ad essi con il Santo Battesimo dallo Spirito Santo e, per questo, questa grazia non è stata alimentata nel corso della vita. Questa grazia deve essere per mezzo vostro purificata, risvegliata. Questa grazia, per le preghiere dei fratelli che a tutti i costi vogliono salvare i loro fratelli malati, purificherà le anime dalle loro colpe e dai loro peccati.

È come se questi cuori pregassero loro al posto vostro, perché i vostri cuori, le vostre preghiere, si trasfondono in essi e la grazia si risveglia, la grazia germina pian piano a vita nuova.

Ecco come le preghiere dei giusti riescono a convertire i peccatori: perché la preghiera di tanti fratelli porta luce e amore nel cuore dei fratelli bisognosi; perché la preghiera incessante indebolisce la battaglia del nemico, lo sconfigge, ed egli è costretto a lasciare quell’anima dove è entrata la preghiera e la grazia dello Spirito Santo, che spira, spira continuamente nel mondo e si posa sulle anime dove è arrivata la preghiera dei buoni. E così contribuirete con Maria a rendere pura e santa l’anima dei vostri fratelli.

La Mamma, la Mamma è contenta per questo vostro sforzo, per questa vostra compagnia, per questa vostra fedeltà, e vi accetta con le vostre imperfezioni, con le vostre debolezze: imperfezioni e debolezze che vi impegnerete a correggere sempre di più, perché la vostra preghiera salga al Cuore della Mamma e, per mezzo di Lei, all’altissimo Trono dell’Eterno Padre sempre più purificata, sempre più profumata dalle vostre buone azioni, dai vostri buoni sentimenti.

La Mamma vi ringrazia, vi benedice, vi invita a pregare caldamente per il vostro Padre Spirituale (…). Una preghiera sempre per lui, perché non sia perseguitato dal demonio anche con malattie fisiche, perché il Signore lo preservi da qualunque male e faccia scendere su di lui le Sue benedizioni, che sono benedizioni che poi si riverseranno tutte su di voi. La Mamma vi ringrazia per questa fedeltà e vi benedice.

Così sia.





 Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992



lunedì 7 luglio 2014

Quando lui parla, sono Io che parlo




Figlie, quando lui parla, sono Io che parlo: sempre Io.

Ho parlato per mezzo dei profeti, per mezzo dei personaggi dell’Antico Testamento, ed ora parlo nella mia Chiesa per mezzo del Papa, dei Vescovi, dei Sacerdoti, del mio Ministro: obbedienza incondizionata al Ministro è obbedienza incondizionata a Me, obbedienza incondizionata alla Mamma. Se restate nell’obbedienza al Sacerdote, crescerete, crescerete nella Grazia.

Assimilate quanto di importante, in questo momento, egli vi ha detto. Vi ha rivelato le verità fondamentali della Chiesa. Vi ha rivelato tutta la vita di Gesù e di Maria al completo servizio del Padre, per la salvezza vostra e di tutta l’umanità.

Figlio mio, la volta scorsa la Mia Santissima Madre ha affidato a te il piccolo gregge, che tu devi curare, custodire e consegnare perfetto alla Mia Mamma, che deve poi portarlo a Me. Questa volta sono Io, Gesù – il Fratello che ti ha chiamato ad una speciale missione al Suo servizio, che tu fedelmente stai adempiendo, sforzandoti di fare sempre di più la Sua Santissima Volontà, l’obbedienza alla Sua Santissima Volontà – questa volta sono Io che presento te al piccolo gregge.

Figlie, è lui il pastore al quale dovete obbedire senza condizioni. Ricordate: non è lui che parla, sono Io che parlo in lui, e voglio da voi obbedienza e amore, sacrificio senza condizioni, perché si attui su di voi il disegno che la Mamma Santissima vuole realizzare su di voi e che è ostacolato dal Suo Nemico. Solamente con l’obbedienza incondizionata a lui il demonio sarà sconfitto.

Sforzo, sforzo continuo di volontà nel riuscire a perfezionarvi, obbedienza al Sacerdote e alla Chiesa, Mia dilettissima Sposa. Seguendo lui non cadrete mai in errore. Lui e la Mamma vi saranno di buona guida.

Gesù non è lungo nel Suo monologo, perché ora spetta a lui parlare: Io non posso scavalcare lui, perché lui sono Io. Lui parla per Me. È lui che ha avuto l’incarico – come i Miei Apostoli – di trasmettere la Mia Parola.

E la benedizione di Gesù Eucaristico scende in questo momento su tutti voi: nel Nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo.

Amen.





Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992

domenica 6 luglio 2014

L’allegrezza di ritrovare i figli che erano perduti




Figlie mie, state meditando le mie Allegrezze, perché i miei Dolori ve li avevo già presentati io direttamente.

 I miei Dolori sono già penetrati nei vostri cuori; perciò sapete che la Mamma ha accettato tutte le sofferenze, dall’Annunciazione dell’Angelo fino al Calvario, fino alla Sua gloriosa Ascensione al Cielo: sono state tutte per essere Corredentrice, con Gesù, per la salvezza dell’umanità.

Ora potete capire anche che le mie gioie, le mie Allegrezze, non sono state solamente per me: sarebbe stato un santo egoismo quello di pensare a me, ma sempre egoismo sarebbe stato. Ma io ero felice, felice solamente perché il Salvatore del mondo arrivava per mezzo mio. Sono state Allegrezze perché – come avete meditato – io vedevo già il Figlio mio portatore di Luce al mondo, portatore di salvezza, portatore di vittoria contro il Male.

Allegrezze, Dolori, Gloria nel Paradiso: sempre e tutto goduto e sofferto per immenso amore di tutti, degli innumerevolissimi, degli infiniti figli miei.

Ecco quanto è grande l’amore della Mamma: è un amore immenso, un amore che deve abbracciare il mondo intero. Solo se riuscite a penetrare il mistero di questo enorme amore per tutti i figli, potete comprendere quanto la Mamma soffre quando sa che tanti, tanti figli ignorano questo amore, si rifiutano di ascoltare le sue Parole, di tenderle la mano.

Purtroppo tanti, tanti figli non sanno di avere una Mamma, e per questi valgono le altrui preghiere a salvarli.

Ma la colpa maggiore è di quei figli che sapevano di avere una Mamma, quei figli che sono cresciuti nell’amore della Mamma e che, per vendetta del mio Nemico, per vendetta del Disobbediente, mi hanno rinnegata per diventare suoi seguaci.

Figli, questa è la spada conficcata nel mio Cuore che mi dovrà essere tolta: che quei figli diventati apostati ritornino pentiti nelle braccia della Madre.

A questi testimoni – che si dicono testimoni di Dio e invece sono perfetti testimoni e seguaci di Satana – dovete dire:

“Ma non sei cresciuto invocando la Mamma, non ti è stato insegnato che in Cielo hai una Mamma? E tu tante volte ti sei rivolto a lei, e ora sei sordo alle sue lacrime, sei sordo al suo dolore, e rinneghi l’aiuto che ti deve dare la tua salvezza. Figlio, nelle tempeste della vita, nei pericoli che ti circondano, chi invochi per primo? ‘Mamma mia, aiutami tu!’. Tu invochi la tua mamma terrena, perché sai che solo il dolore e l’amore della mamma possono difenderti da qualunque male e possono lenire le tue ferite, se esse sono doloranti. Però, quell’istinto di invocare la mamma terrena è lo stesso grido che arriva alla Mamma Celeste. Nel tuo intimo sei portato a invocare la mamma. Ipocrita che sei! E non sai che questo istinto, questo grido, questa invocazione dolorosa è la Voce di Dio che ti spinge a chiedere l’aiuto dell’altra Mamma, quella che veramente può soccorrerti in tutte le calamità, in tutte le avversità della tua vita? Figlio, ricordati di questa Mamma che da bambino hai sempre pregato! Ritorna nelle sue braccia, non darle più dolore! Lei ti aspetta, e ti aspetta per perdonarti, ti aspetta per stringerti forte sul suo Cuore, per trasformare le sue lacrime di dolore in lacrime di gioia, perché eri perduto e sei stato ritrovato.”

Figlie, quando arrivano alla vostra porta, questi figli per i quali la Mamma soffre tanto, accettateli, accettateli con amore nella vostra casa, e con dolcezza dialogate con loro. Fate capire che sono in errore, fategli capire che la Mamma li aspetta e che la Mamma è l’unica scala per salire al Cielo.

Chi ama Dio e disconosce la Mamma, e disconosce tutte le qualità, le virtù, la Potenza che Dio ha dato a questa umilissima serva che è diventata la Madre del Suo Figlio, la Madre dello stesso Dio… Figli, questa è l’unica scala per salire al Cielo: per mezzo di lei Gesù è sceso sulla Terra, per mezzo di lei l’umanità deve salire al Cielo.

Siate docili. Non li guardate con disprezzo, questi figli miei. Cercate di far penetrare la vostra parola nei loro cuori. E, mentre dialogate con loro, nella vostra mente invocate lo Spirito Santo e il vostro Angelo Custode, che vi suggeriscano le parole adatte, che diano ad essi la luce perché la vostra parola penetri nei loro cuori; perché anche questo dolore possa trasformarsi in un’altra allegrezza di Maria: l’allegrezza di aver ritrovato i figli che erano perduti.

Grazie a voi, figlie, per l’allegrezza che continuamente date con vero amore alla vostra Mamma Celeste. Voi siete penetrate nel Cuore della Mamma e la Mamma vuole rimanere per sempre nei vostri cuori.

La pace e la benedizione della Vergine – che, nonostante le sue allegrezze, è sempre addolorata fino a quando non avrà salvato tutti i suoi figli, perciò è sempre una benedizione della Mamma Addolorata che voi ricevete, figlie del mio Cuore! – la benedizione scenda nei vostri cuori.

Così sia.






Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992