“Salve,
o Regina, Madre di Misericordia…”.
Figlie mie, con quanta tristezza la Mamma
assiste al dilagare di tutte queste sciagure nel mondo!
Gesù è venuto al mondo per portare la pace, e gli uomini non fanno altro che
guerra. Ovunque nel mondo c’è rumore di guerra. Gesù è venuto a predicare
l’amore e il Nemico infuria nel seminare l’odio. Gesù è venuto a predicare la
fratellanza fra i popoli, la sincerità, l’unione, la povertà, la semplicità;
lui, il Nemico, vuole l’avidità di potere, vuole il primato sugli altri al
prezzo del sangue degli innocenti.
Quante, quante sciagure nel mondo!
Queste sciagure non sono solamente un dolore
per voi, figlie che amate i vostri fratelli dello stesso amore con cui la Mamma
vi sente tutti figli Suoi: se queste sciagure addolorano voi, pensate un poco
al Cuore della Mamma, che vede morire straziati tanti figli Suoi!
Tante morti improvvise, tante anime che
vanno perdute perché non possono morire nel loro letto di dolore raccomandando
il loro spirito al Signore! L’astuzia del demonio arriva anche a questo:
provocare stragi e morti improvvise perché non si possa chiedere perdono a Dio,
e nel peccato viene la morte e con la morte arriva il predatore delle anime.
Figlie Mie, vi ho detto che il mondo è
perduto, vi ho già detto che il dominatore del mondo è lui.
Gesù, adirato, Si è ritirato. Gesù prega,
soffre. Ma se gli uomini non ascoltano questo dolore, se gli uomini sono
impazziti nell’ascoltare, nell’esaudire i desideri del Mio Nemico, che vi
lusinga col potere e con la ricchezza del mondo, come può il Figlio Mio
intervenire?
E allora ecco che la Regina, la Madre di
Misericordia, scende dal Suo Trono e va in mezzo al Suo popolo: va lei stessa
in mezzo ai Suoi figli e si rivolge ad essi con lacrime di dolore, col Cuore
spezzato dal dolore, e li richiama, li richiama a tornare alla Casa del Padre.
I Miei figli sono sordi.
Ormai il male ha messo radici in tanti
cuori e non è ̶ no, figlie!
̶ non è il Figlio Mio che manda
questi castighi: gli uomini se li stanno procurando da soli, sempre con le
stesse armi: superbia, ricchezza, avidità di potere, supremazia, volontà di
primeggiare sugli altri fratelli anche a costo dell’omicidio.
L’uomo ha ucciso Dio.
Figlie, questo è il tempo del nuovo
paganesimo e il paganesimo porta le barbare persecuzioni. Non vi meravigliate
di quanto sta succedendo. Se i Miei figli non si ravvedono, se essi non si
decidono a rifugiarsi nel Cuore Immacolato della Mamma, a mettersi sotto la
protezione del Suo Manto Verginale, verranno tempi più tristi, verranno tempi
in cui il sangue scorrerà più abbondante per le strade.
Oh, figlie vittime! La Mamma, Gesù fanno
affidamento sui vostri sacrifici, sulle vostre forze, sulla vostra preghiera,
sulla vostra collaborazione e sul vostro dolore, perché la vostra preghiera
deve essere un sacrificio.
In questo periodo, bisogna offrire a Gesù
tutto con sacrificio.
Non dite: “Madonna mia, oggi Ti ho offerto
un rosario, Ti ho dato quello che ho potuto”. No, figlie Mie: le vittime devono
sacrificarsi, devono immolarsi. La preghiera deve essere un sacrificio, deve
costarvi sacrificio, penitenza, perché così diventa immolazione di voi stesse
offerte a Dio con dolore, col Suo stesso desiderio di guadagnare le anime.
Come Maria non si dà pace per tutte queste
sciagure che affliggono l’umanità, così anche voi queste sciagure le dovete
sentire come dolore profondo nel vostro cuore, e pregare, pregare Iddio che usi
la Sua Misericordia, pregare Iddio che trattenga la Sua Ira, per non aggravare
le sciagure del mondo, perché nel Suo Disegno dovrebbe perire gran parte
dell’umanità malvagia, dell’umanità che ha rinnegato il suo Dio per adorare il
Suo Nemico.
“Salve, o Regina, Madre di Misericordia!
Tu, Madre e Regina, hai lo Scettro, hai il potere di farti obbedire dai Tuoi
sudditi, e hai il potere di farti obbedire e trasformare i cuori anche dei
sudditi ingrati.
Madre Addolorata, Madre Lacrimosa, Madre
che sei scesa nel mondo col titolo di ‘Regina della Pace’, vieni, vieni a
portare la pace!
Noi, misere figlie Tue, vogliamo offrirti
la nostra preghiera con sacrificio! Mamma, te lo abbiamo promesso proprio oggi:
sì, anche noi, anche il nostro cuore non deve darsi pace! Il nostro cuore deve
battere continuamente col Tuo per amore dei nostri fratelli. Il nostro cuore
deve essere angosciato quanto quello Tuo per la perdita di tanti figli Tuoi, di
tanti figli che Ti sono costati il Figlio Tuo!
Mamma, te lo promettiamo. Infondi in noi
la forza, l’amore, il coraggio di esserti fedeli, di esserti accanto: di notte,
nella nostra preghiera isolata; di giorno, davanti al Tabernacolo, dove possiamo
sentire il palpito vivo Tuo e il palpito vivo del Tuo Figlio, dalla cui
Presenza Eucaristica si emana pace, gioia e forza di continuare con impegno
nell’esercito per la battaglia di Maria”.
Oh, figlie! Quanto è triste, quanto è
brutto il futuro imminente dell’umanità! Solamente le preghiere offerte con
grande dolore, con grande volontà di rinnovare il mondo, potranno portare
qualche cambiamento. Ma il futuro è terribile!
Voi, figlie, non abbiate paura: non
abbandonate mai l’arma della vostra salvezza! Quando vi troverete nei pericoli,
non temete alcun male. Stringete la corona, invocate Maria, e tutto il resto
non ha importanza. Anche se doveste essere vittime della ferocia del mondo,
questo sarà un momento che passa e non tornerà più, ma la Vita eterna, la gioia
e la gloria che Dio vi darà dureranno in eterno.
Grazie, figlie, per l’offerta che oggi
avete ancora fatto di voi stesse. Non bisogna riposare in questa vita, quando
ci si è votati per soldati di Maria. Nella battaglia bisogna avere il coraggio
di combattere in prima linea. Quelli che cercano di scansarsi, quelli che si
offrono di combattere per il tempo che vogliono dare a disposizione di Maria,
questi sono i soldati che non combattono con amore: essi cercano sempre di
essere nelle ultime file, perché gli altri vadano a sacrificarsi e a morire.
No, figlie. Nell’esercito di Maria i veri
soldati sono le vittime: non guardano ai sacrifici, non guardano al tempo che
la materia prende loro: essi trovano il tempo di sacrificarsi, di andare in
prima linea e di offrire la propria vita per la salvezza dei fratelli, se per
questi fratelli essi sentono quell’amore che la stessa Mamma sente per loro.
Sentirsi figli di una stessa Mamma e
prodigarsi per la salvezza di tutti, non solo per amore dei fratelli, ma almeno
per non far soffrire, per non dare dolore alla Mamma, che nel vedere perire i
Suoi figli ne resterebbe sgomenta.
Chi ama la Mamma sa sacrificarsi per il
bene di tutti i Suoi figli.
Ecco, figlie Mie, la Madre e la Regina è
nel mondo, è in mezzo al Suo popolo, però ha bisogno di servi che stiano al Suo
comando, al Suo servizio, per dare ad essi i diversi incarichi per salvare il
Suo popolo: incarichi diversi, perché ad ognuno il suo compito, secondo le sue
capacità, però tutti gli incarichi devono servire a portare nel popolo della
Regina ordine, pace, amore.
La Mamma vi benedice con tutto il Suo
Amore e con tutto il Suo Dolore, che versa in questo momento nei vostri cuori.
Senza il dolore di Maria nel cuore, la preghiera non è valida. Bisogna pregare
con dolore: col dolore della Mamma e col dolore dei vostri fratelli che sono
perduti per sempre, i quali all’Inferno malediranno coloro che hanno avuto da
Dio la Luce, la grazia della Verità, della Sapienza divina che essi non hanno
avuto, perché non sono stati aiutati da coloro che avrebbero potuto aiutarli.
Grazie, o figlie, per quanto state facendo
per la Mamma. E la Mamma non sa ancora staccarsi da voi: la Mamma è in mezzo a voi
perché sa che voi volete essere sorrette dalla Sua Parola, dal Suo incoraggiamento.
Sì, figlie, siete ancora tanto deboli, la vostra volontà deve essere rafforzata,
deve essere protetta dall’Amore e dalla vigilanza della Mamma, perché il Nemico
serpeggia sempre intorno a voi. Siate certe, figlie, soffrirete, ma non potrà nuocervi.
Siatemi fedeli. Sono contenta e vi benedico. Grazie, figlie Mie.
Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1993.