Cari figli, con amore materno io vi prego: datemi le vostre mani, permettete che io vi guidi. Io, come Madre, desidero salvarvi dall’inquietudine, dalla disperazione e dall’esilio eterno. Mio Figlio, con la sua morte in croce, ha mostrato quanto vi ama, ha sacrificato se stesso per voi e per i vostri peccati. Non rifiutate il suo sacrificio e non rinnovate le sue sofferenze con i vostri peccati. Non chiudete a voi stessi la porta del Paradiso. Figli miei, non perdete tempo. Niente è più importante dell’unità in mio Figlio. Io vi aiuterò, perché il Padre Celeste mi manda affinché insieme possiamo mostrare la via della grazia e della salvezza a tutti coloro che non Lo conoscono. Non siate duri di cuore. Confidate in me ed adorate mio Figlio. Figli miei, non potete andare avanti senza pastori. Che ogni giorno siano nelle vostre preghiere. Vi ringrazio” (Messaggio a Mirjana del 2 maggio 2012).

Dice l’Eterno, il Signore dei Signori, l’Alfa e l’Omega: Io sto per tornare, o Chiese, quaggiù. Vegliate, dunque, perché non vi trovi senza l’olio dello Spirito. Io soffio. Con il Mio soffio manderò via coloro che non mi hanno voluto ascoltare e con un Soffio riempirò coloro che mi cercano (...). Ascoltate il Mio richiamo, la Mia Voce, poiché sono Io che parlo (...) per la vostra salvezza prima che Io venga e vi trovi impreparati. Io mando i Miei servi per prepararvi. Se voi non ascoltate, per certo morrete. Se i Miei servi non aprono la bocca e non parlano, Io, l’Eterno, ne terrò conto di peccato, di grande peccato a questi che sanno e non portano il Mio messaggio. Ma se i Miei santi profeti che Io mando parlano delle Mie parole che dico a tutte le Chiese della Terra, voi, popolo, sarete inescusabili davanti al Trono del Padre. Ascoltate o popolo: (...) Io sto per venire, e presto vengo a rapire la Mia Sposa (...) e voi che non mi volete ascoltare vedrete e capirete dopo che Io, l’Eterno, avrò operato con la Mia Chiesa. Ascoltate bene quello che dico. (...) Le rivelazioni che sono scritte nei libri che ho dato ai miei santi profeti si stanno adempiendo. O popoli voi tutti sulla Terra, questo è un messaggio da parte Mia, l’Eterno. Sono Io che vi parlo! (...) Molto presto vedrete le profezie che sono scritte in Apocalisse 12 e in Daniele 12. Io rapirò solo la Mia Sposa, prima la proteggerò come fa un padre che protegge i suoi figli, e poi la porterò con Me nella Mia splendida e santa Gerusalemme, dove voi, o popolo che non avete voluto ascoltare, non entrerete giammai. Io parlo attraverso i Miei santi profeti, e mando la Mia parola scritta e uscita dalla bocca dell’Eterno. Tu, figlia, parla. Se tu non parli, metterò questo sul tuo conto. Tutti i Miei profeti devono parlare. Voi, che ostacolate ciò che Io dico, e parlo e rivelo, prima che venga il giorno di grande calamità, ne darete conto all’Eterno (...)". (Da un Messaggio audio anonimo divulgato il 17.12.2018)

sabato 30 luglio 2011

Cristo deve essere celebrato e lodato in ogni cuore




Per questo la Mamma Celeste è in giro per il mondo, è questo che vuole la Mamma: che Cristo si celebri, si onori, si adori in tutto il mondo.

Figli, figli! Basta, basta col peccato! Basta con tutti gli orrori ed errori di questo mondo, che rendono afflitto, enormemente sconsolato, il Cuore di Gesù!

Cristo è il Re del mondo: il mondo è suo. L’Eterno Padre lo ha creato per Lui. Tutto è stato creato in vista di Lui e per Lui. Cristo si celebri, si canti, si onori, si lodi, si lodi in ogni lingua e in ogni cuore!

Ad ognuno il suo posto.

A voi umani, la preghiera, l’adorazione e la lode al vostro Re. Questo è il vostro posto sulla Terra: amare, servire, lodare il vostro Creatore. Dio al suo posto: al posto della gloria, dell’amore, dell’onnipotenza, per essere amato, lodato e glorificato da quei figli a cui ha dato la vita solamente per immenso amore.

Ma l’uomo si è allontanato da Dio. L’uomo conosce Dio solamente per bestemmiarlo, per crocifiggerlo. Dio è stato tolto dalle famiglie, è stato tolto dalle case. Dio è stato strappato dai cuori da un dio della Terra pericolosissimo: il televisore. Il televisore ha ucciso Dio. Ed è ora che Dio venga collocato al suo giusto posto. Ad ognuno il suo posto.

Il primo posto deve essere sempre di Dio: in casa, per la strada, nella scuola, negli uffici. Dio: verità, amore, carità, amore fraterno. È così che si celebra Dio, che si dà onore a Dio. Preghiera sempre, preghiera incessante, per riparare alla moltitudine di offese che trafiggono il Cuore di Dio, Padre amoroso e misericordioso soprattutto per i suoi figli ingrati. Dio Misericordioso aspetta che proprio nei cuori dei figli ingrati, per la preghiera sempre più purificata dei suoi figli eletti, in quei cuori Dio deve essere glorificato, deve essere celebrato.

Dio soffre, soffre immensamente, perché pochi sono i figli che lodano e rendono grazie al suo Nome per i doni da Lui ricevuti. Altri – e sono milioni – (…) non hanno mai un pensiero di riconoscimento per quel Dio che tanto li ama e tanto li segue in ogni posto della Terra. Dio, d’infinita misericordia, non abbandona nessuno dei suoi figli, e soprattutto quei figli che non sanno celebrarlo, che non sanno amarlo. Anche perché la colpa è anche degli umani: perché anche tra i cristiani si ha timore di parlare di Dio all’altro fratello, si ha timore di riprendere il proprio fratello che sta pronunciando una bestemmia contro Dio. Il rispetto umano colpisce e uccide l’amore di Dio. Non si ha vergogna di bestemmiare, ma si ha vergogna di disprezzare il peccato.

Sì, il peccato è diventato tanto di moda che abbandonarlo, o consigliare a colui che è in peccato di abbandonare il peccato, sembra una vergogna. Vergognarsi di difendere Dio!

Figli, siate apostoli del Cristo che deve regnare! Cristo regni! Cristo deve avere nel mondo il suo posto – il suo posto di Re! – e gli umani il loro posto di sudditi, però sudditi figli, in quanto eredi dell’Amore e del Regno del Padre.

I figli devono onorare il loro padre. Se questo avviene nella famiglia umana – che il padre e la madre vanno rispettati per la vita che hanno donato, per i sacrifici che hanno affrontato per educare, per allevare, per crescere i propri figli – tanto più tutto questo deve considerarsi per la famiglia divina.

Il Padre, il Padre Misericordioso, che non abbandona i suoi figli, che più cattivi sono e più il suo Cuore brucia d’amore per essi, questo Padre, questa Madre – che tanto si preoccupa per la salvezza eterna dei suoi figli, che tanto si dà da fare perché tutti i figli, tutti, tutti siano salvi, nemmeno uno deve andare perduto, perché alla Mamma costano tutti lo stesso dolore, lo stesso Sangue, quindi la Mamma non si dà pace fino a quando… fino a quando non avrà radunato tutti i suoi figli per portarli al Padre e dire “Padre, Sposo diletto, vedi i tuoi figli, i miei figli: sono tornati a te per lodarti, per glorificarti!” – questo Padre, questa Madre devono essere onorati da tutti i loro figli.

Questo è il desiderio della Mamma, questo è il compito che è stato dato alla Madre: che Cristo trovi il suo posto in ogni cuore, in ogni mente. Cristo deve essere celebrato e lodato in ogni cuore: preghiera con tutto il cuore, con tutta la mente rivolta al Signore, suppliche incessanti perché il Regno di Dio arrivi in tutti i cuori.

Amen.







Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992. 

Portate subito a Gesù il vostro cuore contrito




“Perché per il tuo Sangue si sia perdonati in morte” è una frase sulla quale bisogna riflettere moltissimo: “Si sia perdonati in morte…”.

Figlie mie dilettissime, Gesù è misericordioso. Il Cuore di Gesù è un cuore amante, amante di un amore che non conosce limiti né spazio. Il suo amore è un amore infinito, ma questo amore deve essere corrisposto.

Gesù è paziente. Gesù ama, ama, ama ed aspetta che si vada a Lui col cuore contrito e umiliato, perché si sia perdonati già qui, sulla Terra.

È vero che per un solo pentimento Gesù perdona sul punto della morte; però i figli devoti di Maria, i fratelli e le sorelle amanti del Cuore amoroso e misericordioso di Gesù, non aspettano di essere perdonati in morte, perché la morte può arrivare improvvisamente e non dare il tempo di chiedere perdono. Quindi, bisogna essere sempre pronti, sempre vigilanti; e pregare… pregare perché si sia perdonati in vita, per poter poi continuare la nostra vita, per tutti i giorni che a Lui piacerà ancora donarci su questa Terra, secondo la sua santissima Volontà.

Perciò, per voi questa frase deve avere un altro significato: essere perdonati qui, su questa Terra, offrendogli il cuore contrito, offrendogli sin da questa Terra lacrime di pentimento per aver offeso un Dio infinitamente buono, un Dio che vi ha liberato dall’Inferno, tante volte da voi meritato, proprio per l’intercessione del Cuore Addolorato della Madre; vivere accettando tutte le prove della vita in espiazione dei propri peccati e di quelli degli altri.

Un’anima in peccato, un’anima che non ha aperto il suo cuore al vero pentimento per aver offeso Dio, come può pregare per ottenere la conversione dei propri fratelli? Occorre prima una buona, definitiva riconciliazione con Dio e, nella sua amicizia, pregare per la conversione anche degli altri fratelli.

Portate subito a Gesù il vostro cuore contrito, il vostro proponimento di mai più offenderlo: piuttosto la morte che il peccato! Ed allora, ecco che il Sangue che scorre nel Sacramento della Confessione vi ha già perdonato, vi ha già purificato, e per mezzo di questo Sangue, che ha già perdonato, si può accedere alla Vita eterna.

Vi invito a riflettere molto, molto, sulla contrizione dei propri peccati, perché si sia perdonati in vita.

La pace, la pace sia nei vostri cuori. Amen.








Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992. 

venerdì 22 luglio 2011

Abbandonatevi totalmente a Maria




E dove volete trovare la pace, figlie benedette di Maria? Il mondo non vi dà la pace: il mondo vi dà una felicità effimera, una felicità che sembra appagare il vostro animo, però vi lascia poi dure, vi lascia sempre insoddisfatte, desiderose di arrivare a nuovi desideri, a nuovi piaceri.

La pace… ci state arrivando da sole, figlie, figlie benedette mie! Almeno questa gioia! Almeno, avete compreso che la vera felicità sta solamente nell’abbandono totale al Cuore Immacolato di Maria, e per lei arriverete alla pace più completa nel Cuore infinitamente adorabile di Gesù.

Questo è il mio compito: dare la pace nei vostri cuori, la pace che solo Dio può dare.

La vostra pace vuol dire che siete contente di soffrire e di amare, di sopportare, perché quanto vi capita vi viene tutto da Dio. Tutto è opera sua, per purificarvi, per perfezionarvi, perché siate voi, poi, a vostra volta, portatori di pace ai fratelli.

Quanta gioia, quanta gioia in questo momento, per avere capito che la vera pace viene solamente da Dio e non dal mondo! Figlie, continuate così. Abbandonatevi totalmente a Maria. La pace vi arriverà anche dal padre spirituale, perché egli è guidato da Maria. Grazie per questa comprensione, grazie perché la mia parola sta finalmente penetrando nel vostro cuore.

Questo è il Regno di Dio sulla Terra: la pace nei vostri cuori, la pace che dovete donare agli altri. Perché dalla vostra pace, dalla vostra serenità, essi saranno attratti, e comprenderanno – i vostri fratelli – che dovranno seguirvi sulla strada che porta a Maria.

Ecco, la pace di Maria – della Regina della pace – regni sempre nei vostri cuori.

Questa è una confessione da pubblicare alle persone che avete avvicinato e che avvicinerete: “Vuoi trovare la pace? Prendi la corona, recita il tuo rosario. Nella recita del rosario abbandona le tue preoccupazioni materiali, affidale a Maria, e troverai la pace”.

La Mamma vi lascia nella vostra pace, che è la sua pace che vuole infondere sempre di più nel vostro cuore e, per mezzo del vostro cuore, nella vostra anima, per condurla alla presenza di Gesù ben purificata, perché siate sempre più degne del suo immenso amore.         
Amen.







Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.  

Siate tutti portatori di pace




Oggi – come allora, più di allora – il mondo rinnega Cristo, rinnega il suo Re. Quante false religioni! Il tempo dei falsi profeti è arrivato: tutti d’accordo nel rinnegare Cristo, nell’uccidere Cristo.

Quali tempi duri e difficili sono arrivati per l’umanità!

Cristo, Cristo rinnegato dagli stessi credenti! Dicono: “Credo in Dio, però non voglio osservare le sue Leggi”. E questo è il maggior dolore per il Cristo, che ancora va alla Croce per salvare i suoi stessi uccisori. “Credo, io sono cristiano! Però voglio uccidere Cristo nel mio prossimo”. “Credo, credo che esista un Dio: io sono cristiano!”, si continua a dire. Però nessuno si chiede: “Ma – se sono cristiano – cosa vuole il Cristo da me? Cosa io devo fare per Lui?”

Il cristiano si sente tale solamente quando cade nella disgrazia della miseria umana. Allora sa che esiste Qualcuno che può aiutarlo; e allora si rivolge al “suo” Cristo – quello che crede (…) essere suo solamente nel momento in cui ne ha bisogno – e gli dice: “Signore, aiutami!”. Il Signore esiste solo per aiutare, per dare, per dare solo la felicità del mondo, perché solamente questa è la cosa che i cristiani chiedono a Dio.

Però nessuno dice: “Signore, io sono cristiano perché sei Tu che mi hai dato la vita, sei Tu che me la mantieni, sei Tu che perdoni continuamente i miei falli. Dimmi, Signore, cosa vuoi da me? Come, Signore, dovrò ringraziarti per tanti benefici?”.

Questo non lo fanno i veri cristiani. Sono infedeli, più di quelli che non credono, perché chi non crede non bestemmia e non adora. Ma chi dice di credere e non osserva la Legge di Dio, e non compie la sua volontà, e uccide Cristo nel proprio fratello – privandolo del suo amore, privandolo del suo aiuto, della sua giustizia – costui è da condannarsi peggio dell’infedele.

Gesù viene ucciso continuamente, tutti i giorni: allora, da un gruppo di misere creature; oggi, da milioni di uomini che si credono perfetti, sapienti, ricchi, potenti, e non pensano che un giorno dovranno presentarsi al loro Dio, a quel Dio che li ama, quel Dio che aspetta pazientemente da loro una parola di affetto, una richiesta di perdono.

Quanta, quanta sofferenza nel mondo a causa del peccato! Proprio perché manca la pace nei cuori e − se non c’è la pace − nei cuori c’è la guerra.

Perciò la Regina della pace è nel mondo: per portare soprattutto la pace nei cuori. Che la pace nei cuori si trasmetta in tutte le anime, si trasmetta in tutto il mondo, perché l’uomo che vive nella pace sopporta con serenità tutte le controversie della vita. Se queste controversie non si sopportano nella pace, allora una piccola scintilla fa scoppiare la guerra: guerra di controversie nella famiglia, perché non si sopporta la parola, il gesto del proprio congiunto; guerra tra vicini; guerra tra le nazioni.

La Regina della pace è venuta a portare la pace nel mondo perché nella gioia tutti ritrovino Cristo, e questo dipende dal comportamento dei veri cristiani: essi si distingueranno proprio dalla pace che sapranno diffondere intorno a loro.

Siate tutti portatori di pace! Gesù umiliato: Gesù che tace. È (…) la pace che la Mamma del Cielo è venuta a dare al mondo e la pace deve anche – e prima di ogni cosa – regnare nei vostri cuori. Solo allora il cristiano potrà dire: “Io amo Dio. Io sono figlio di Dio, perché sono portatore di pace”. E dove c’è pace, c’è tutto: c’è felicità, prosperità, c’è il Regno di Dio pregustato già sulla Terra in proiezione di quello celeste, duraturo.

La pace, la pace sia nei vostri cuori. E grazie, grazie per la consolazione che date al Cuore Addolorato di Maria. Che venga qualche altro cuore a consolare Maria: portate altre persone al Cuore Addolorato di Maria! E la benedizione della Mamma Addolorata è sempre in mezzo a voi, perché ella si allontana da voi sempre con la sua materna benedizione. 

Così sia.










Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.  

domenica 17 luglio 2011

Questi sono i frutti da offrire al Signore: la mortificazione




Figlie mie, la Mamma Addolorata per venirvi in aiuto vi dà ancora un ulteriore suggerimento per ottenere le virtù che vi sono state richieste e che ancora non possedete – soprattutto l’umiltà e la sincerità – senza le quali non potete progredire nella via della fede e non potete aprire i vostri cuori a Maria.

Ed allora questa preghiera di invocazione al Santo Spirito che sia fatta molto, molto meditata; che lo Spirito Santo vi dia il dono del discernimento, per farvi comprendere le cose che vengono dal bene e le azioni che vengono dal male.

Chiedete continuamente – durante la giornata e all’inizio soprattutto della preghiera – il dono dello Spirito, perché senza questo dono la Grazia di Dio non può penetrare nei vostri cuori.

E se voi non vi abbandonate docilmente a quanto la Vergine Addolorata vi va dicendo e a quanto il padre spirituale vuole farvi dire, voi non aprirete mai i vostri cuori a Maria, voi non vi abbandonerete mai totalmente a Maria. E in un cuore egoista, in un cuore chiuso alle verità della Chiesa, alle verità del sacerdote, Maria non può lavorare: Maria non può penetrare nei vostri cuori come lei desidera per condurvi alla santità.

Maria vi ha scelto perché siete bisognose del suo aiuto. Però Maria lascia a tutti la libertà di seguirla o di seguire l’altra strada che poi porta alla perdizione eterna. Se non vi abbandonate docilmente e non vi lasciate penetrare dalla Grazia di Dio, alla perfezione dove Maria vuole condurvi non ci si arriverà, perché il Maligno insinua sempre egoismo, orgoglio, superbia. Le preghiere, le benedizioni dei sacerdoti, hanno indebolito lo spirito del male, ma egli non è stato sconfitto del tutto: può sempre darvi fastidio.

Per questo, figlie mie, se non siete docili ai miei insegnamenti, se non siete umili e sincere, e se non regna fra di voi l’amore, forse pure io dovrò abbandonarvi. La Mamma insiste sempre sulle stesse cose: umiliazioni sofferte con lo stesso amore con cui le ha sofferte il Cristo nella flagellazione, nella coronazione di spine, nella Croce. Vi ho già detto che agli insulti, agli schiaffi, ai chiodi, egli non opponeva resistenza e taceva.

Questi sono i frutti da offrire al Signore: la mortificazione.

Perciò, figlie mie, chiedete, chiedete l’aiuto allo Spirito Santo, che renda docili i vostri cuori ad accettare la parola di Maria. Maria umile e silenziosa: queste sono le armi con cui lavora Maria e con le quali dovete lavorare anche voi. Via le incomprensioni, via gli stupidi litigi: amatevi gli uni gli altri come Dio ha amato voi. E da questo amore nascerà il frutto del perdono, il frutto della Grazia di Dio che si innesterà in voi per dare frutti agli altri e arrivare così in Paradiso.

La Mamma spera che non le diate più dolore, quel dolore che non è penetrato nel cuore di tutte voi che pregate; altrimenti, per consolare Maria, sopportereste anche voi tante, tante pene e tante umiliazioni. Via l’orgoglio, via le liti, e la pace e l’amore dello Spirito Santo si impossessino dei vostri cuori.

Ecco, in questa sera che la Vergine Madre è addolorata perché si sono rinnovati i dolori di Gesù sulla Croce – si è rinnovata quest’oggi la grazia della Redenzione, si è rinnovata oggi la grazia del Paradiso – la Mamma, con questi dolori, sta pensando ancora a voi, perché anche voi siete state redente ancora oggi ai piedi di quella Croce da quel Sangue e da quelle Lacrime della Vergine.

Mettete in pratica quanto vi dico. La Mamma, con tutto il cuore, vi benedice. La pace sia nei vostri cuori. Così sia e così, figlie mie, deve essere per la gioia di Maria e per la vostra salvezza eterna.








Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.  

Questa, figlie mie, è la preghiera del cuore





“Ave Maria – piena di grazia – il Signore è con te – tu sei benedetta fra le donne  – e benedetto è il Frutto del tuo seno Gesù – Gesù! – Santa Maria – Madre di Dio – Madre di Dio! – prega per noi peccatori – peccatori! – adesso e nell’ora della nostra morte – Amen”.

Questa, figlie mie, è la preghiera del cuore. La preghiera va meditata. La preghiera è un colloquio diretto con la Mamma. La Mamma ne gioisce, la Mamma è felicissima quando voi riflettete sul saluto che le rivolgete: riflettete che state parlando alla Madre di Dio, alla Madre che tutto può presso il Trono dell’Altissimo.

Io per i miei figli mi umilierei ancora davanti al Trono dell’Altissimo Iddio, ma egli non me lo permette. Troppo ho sofferto sulla Terra per il mio Figlio – per voi tutti, figli miei! – ed ora l’Eterno Padre, la Santissima Trinità, mi hanno dato la massima gloria nel Cielo.

Perciò, pregate di più col cuore, senza fretta. Sia sempre la vostra preghiera un dialogo con la Mamma.

Figlie mie benedette, siate sempre benedette per l’occhio misericordioso che la Mamma e il suo Figlio hanno posto su di voi. Voi sarete le consolatrici del Cuore di Maria. E Maria, ancora in questo momento, è felice di essere tornata in mezzo a voi e vi benedice ancora con la benedizione della Santissima Trinità, perché io possa veramente realizzare in voi il disegno che è stato fatto su di voi (…).

La pace sia con voi. Amen.








Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.  

lunedì 11 luglio 2011

“Non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male”




“Non c’indurre in tentazione, ma liberaci dal male”. Il vostro Signore, il vostro Creatore, nessuno vuole indurre nella tentazione. Purtroppo, pochi sono quelli che chiedono veramente questa grazia. La preghiera del Padre Nostro non è capita. “Non c’indurre in tentazione” vuol dire: “Signore, tienile lontane da noi! Tieni lontano da noi le persone che possono indurci al male col loro esempio, con le loro parole, con le loro azioni”.

Figlie mie, oggi ci sono le sette di operatori che inducono proprio alla tentazione, che spingono ad abbandonare Dio. I Testimoni di Geova sono figli miei, sono figli carissimi del mio Cuore Immacolato; sono i figli di Gesù, sono il prezzo del Sangue di Gesù anche loro; eppure, questi figli ingrati, sovvertiti da Satana, solamente perché non avevano solide basi religiose, (…) sono diventati i nemici di Dio e del suo Regno. Essi non si stancano: essi vanno proprio tentando le anime con le loro lusinghe, con le loro vesti di agnelli; ed invece non sanno di essere lupi rapaci che strappano gli agnelli dal Cuore della loro Mamma, dal Cuore del loro fedele Pastore.

Pregate. Questa sera tutto il rosario deve essere per questa intenzione: perché i Testimoni di Geova siano illuminati a non indurre più in tentazione i loro fratelli.

È proprio in questo periodo che essi si danno più da fare, che essi bussano a tutte le porte per dire: “Non credete! Ma Cristo è morto già! Ma Cristo ha fatto la volontà del Padre in Terra,  ma ora non è più niente, non è più nessuno. Perché queste feste? Queste non valgono niente. Voi cristiani siete nel falso, siamo noi i veri profeti!”. Ed ecco che la tentazione si infiltra nello spirito di tante persone  e lo uccide, perché per queste persone la preghiera non è abbastanza, la loro fede non è forte e mancano i pastori che la rinsaldino.

“Non ci indurre in tentazione”: questa frase la dovete ripetere spessissimo durante il giorno.










Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.  

Ella è al capezzale di ognuno che muore





Maria prega per tutti, tutti i suoi figli. Maria è la Regina e l’Avvocata della Chiesa militante e purgante, Regina degli Angeli e dei Santi.

Essendo Madre di tutti i figli che sono nel mondo – figli affidatile dal testamento del Figlio moribondo in croce – ella non fa altro che perorare continuamente presso il Trono dell’Altissimo la causa dei suoi figli, quelli che devono salvarsi e quelli che devono purificarsi; e questa forza, questa potenza di Avvocata, lei la esplica soprattutto per i moribondi.

Ella è al capezzale di ognuno che muore, anche di quelli che rifiutano la misericordia di Dio. È lei che offre al Padre e al Figlio i figli che le sono stati affidati per volontà di un Dio. È lei che in quel momento dice al Padre: “Sì, è stato un peccatore. Però io ti ho dato il mio Figlio, io ho sofferto dandoti il mio Figlio sulla Croce. È stato il suo Sangue, il suo dolore, le nostre lacrime, i nostri dolori, che hanno riscattato l’anima di questo peccatore. O Padre Altissimo, questo moribondo è costato la vita e il Sangue divinissimo e purissimo del tuo Figlio e del mio Figlio! L’Acqua e il Sangue sgorgati dal Cuore trafitto del Figlio di un Dio hanno lavato già le colpe del peccatore; e io – Madre addolorata – non posso permettere che nessuno dei miei figli vada perduto. Padre Altissimo, Padre Onnipotente, non per i meriti di questo moribondo, ma per i meriti del Sangue sparso dal tuo Figlio, per i meriti della sua Madre che incondizionatamente ha sempre risposto al Fiat della tua santissima Volontà, questo figlio mio devi ammetterlo nel Paradiso, devi ammetterlo al mio Cuore di Madre Immacolata e Addolorata”.

Figli miei cari, le preghiere della Mamma colpiscono sempre il Cuore del Dio Figlio, del Figlio Dio, perché – come sulla Terra ancora di più nel Cielo – egli non sa negare nulla alla sua Madre. Perciò, nell’ora della vostra morte, qualunque essa sia, in qualunque luogo avverrà, non disperate: affidatevi a Maria e siate certi che sarete salvi.

Solo chi non vuole salvarsi metterà ostacolo alla mia preghiera. Ed allora la Mamma per questo si rivolge ai figli che sono più uniti a lei, ai figli che più la obbediscono, e dice: “Figli miei, i vostri fratelli sono lontani dalla Casa Paterna. Aiutatemi voi a convincerli con le vostre opere, con i vostri sacrifici, con le vostre preghiere: aiutateli a tornare alla Casa del Padre”. E queste preghiere, unite alle mie, salveranno anche i peccatori ostinati, che nell’ultimo momento riceveranno la Luce dello Spirito Santo e diranno al loro Dio: “Signore, pietà di me!”.

Ecco la forza della preghiera, la forza della vostra preghiera per i moribondi, per mezzo della quale moltissimi diranno nell’ora estrema: “Padre, pietà di me; perdona i miei peccati!”.

Questo, figli, vi chiedo di dirlo agli ammalati: “Non disperare, c’è un Dio che ti ama, c’è un Padre che ha dato la vita per te: non può permettere che tu ti danni, non può permettere che tu sia perduto per sempre. Confida nella Misericordia del Padre tuo! Guarda il suo Cuore squarciato e rifugiati in quel Cuore, quando la disperazione ti assale. Guarda la spada nel Cuore di Maria e dille: Mamma, per quella spada che ha trafitto il tuo Cuore, salva il figlio tuo!”.

Figli, vi ringrazio per l’ascolto che mi date. La vostra preghiera continui nella pace e nell’amore del Signore Iddio, della Mamma e della Santissima Trinità, che hanno posato il loro sguardo su di voi. Pace a voi. 

Amen.









Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.  

domenica 10 luglio 2011

Maria è venuta a cercare i malati





Non sarete gli ultimi tra i gruppi: c’è la buona volontà di migliorare e la Mamma questo vuole, per questo è in mezzo a voi. Certo, da sole non ci riuscirete – siete peccatori! – perché il Maligno cerca sempre di portarvi al male. Ma voi state ascoltando il richiamo di Maria e, con le vostre imperfezioni, mi state seguendo. Migliorerete, vedo il vostro impegno. Siete il gruppo prediletto da me. Io sto in mezzo a voi, figlie mie.

Ecco, solo – come vi ho già detto – un buon esame di coscienza.

Nel passato avete avuto delle debolezze, dei contrasti, ma il motivo vi è stato spiegato: dove arriva Maria, arriva il suo nemico; e questo dovevate aspettarvelo. Lui non va in altri gruppi, dove magari c’è un numero più elevato di persone; però, di queste persone, molte credono di aver assolto il loro compito perché hanno offerto le loro labbra, la loro devozione – è vero – ma non il loro cuore, la loro carità, l’amore al prossimo, l’Eucarestia tutti i giorni, come state facendo voi.

Voi siete guidate dalla Mamma, e – vi ho detto – da questo periodo, da questo momento di rinnovamento spirituale, con la Quaresima, voi dovete perfezionarvi con la meditazione. Dedicate mezz’ora, domani, anche davanti al Santissimo, a fare anche delle meditazioni: una meditazione sui dolori di Gesù, sulle sofferenze di Maria, valgono a volte più di un rosario, perché essi parlano al vostro cuore, educano i vostri pensieri e li elevano più puri, più santi, a Maria.

Io apprezzo, figlia mia, questo tuo atto di umiltà: “Noi siamo i più indegni tra i devoti di Maria”. Maria vuole rendervi sempre più degni, e questo riconoscimento mi ha dato gioia, perché avete compreso che avete bisogno dell’aiuto di Maria: silenzio, preghiera, esame di coscienza per mettersi al servizio di Maria con animo puro e rinnovato dalla grazia di Dio.

Dissipate i vostri dubbi. Maria è venuta a cercare i malati, il medico vuole guarire le ferite: le ferite soprattutto dell’anima, per renderla pulita e immacolata al cospetto di Dio.

E se voi, ecco, proprio meditate – meditate non una volta, ma i miei messaggi li rileggete, ve li commentate, riflettete, e ognuna li riporta su se stessa, e dirà “Queste parole sono rivolte a me”, perché Maria parla in generale, parla al gruppo, però siete tutte presenti con le vostre debolezze umane e per ognuna c’è la sua parola, per questo non vanno solamente ascoltati, ma meditati – se farete questo, potrete purificare sempre di più la vostra anima.

Pregate con fiducia, perché la Mamma è in mezzo a voi in maniera particolare. La Mamma vi ha già ottenuto delle grazie, però vuole condurvi alla santità.

La pace sia nei vostri cuori. E grazie, grazie per questo atto di umiltà, che ha reso felice il mio Cuore di Mamma. Con l’umiltà si deve andare verso Dio. 

Amen.










Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.  

sabato 9 luglio 2011

Quanti sacerdoti assomigliano a Giuda!





Voi che avete meditato la terribile agonia del vostro Salvatore, le terribili pene della sua Mamma, siate i consolatori, le consolatrici di questi Cuori così tormentati, così traditi.

Quanti Giuda oggi nel mondo, anche tra i sacerdoti! Sacerdoti che hanno buttato la veste talare per tradire meglio il Cristo. Quanti sacerdoti assomigliano a Giuda!

Giuda, il beneficato, Giuda, che Gesù tanto amava, lo ha consegnato ai nemici per trenta denari. Gesù gli aveva chiesto di chiedere perdono, Gesù lo aveva guardato con gli occhi supplichevoli, Gesù gli aveva detto: “Giuda, quello che deve avvenire,  avverrà. Però io vado a morire anche per te: chiedo solo che tu ti penta di quello che hai fatto”. Giuda non volle pentirsi; e, dopo aver consegnato Gesù ai carnefici, egli capì l’orrendo errore che aveva commesso, fuggì disperato per le vie di Gerusalemme; ma non volle chiedere perdono a Gesù, non versò su di lui una sola lacrima di pentimento, come le aveva versate Pietro dopo il rinnegamento e le sue lacrime gli ottennero il perdono. Ma Giuda – pentito nell’anima sua – non volle chiedere perdono a Gesù, all’Eterno Padre: e questo è stato l’errore maggiore che lo ha condotto all’Inferno. Mentre fuggiva per le vie di Gerusalemme, egli passò accanto a Maria: non disse una parola.

Maria aveva intuito, Maria lo invocò, Maria gli chiese di avere pietà di una Madre sconsolata, se non per il dolore arrecatole, almeno per il dolore che arrecava alla mamma sua per la fine orrenda della sua vita materiale e – peggio ancora – di quella spirituale. Giuda non ha chiesto perdono a Gesù.

Quanti sacerdoti, spinti dalla gloria di questo mondo e anche dalla ricchezza, tradiscono Gesù! Gesù si incarna nelle loro mani, mentre essi lo tradiscono e lo uccidono sull’altare come altrettanti carnefici.

Bisogna pregare – pregare e offrire sacrifici – innanzitutto per i sacerdoti e poi per quei Giuda che Gesù vuole redimere mandando loro qualche sofferenza; perché nel dolore, nell’abbandono delle ricchezze, delle persone care, dei piaceri, essi possano almeno nella solitudine dire: “Signore, ho peccato. Ho peccato contro il Cielo, contro il mio prossimo. Abbi pietà di me!”. Ma il loro orgoglio li porta alla dannazione. Essi soffrono maledicendo Dio, pensando a un Dio vendicatore: un Dio che abbia voluto castigarli per i loro peccati. Rifiutano anch’essi l’ultima possibilità di Grazia.

Se tutti si comportassero come il buon ladrone, quanti peccatori andrebbero in Paradiso per una sola parola di perdono, per un semplice atto di pentimento.

I sacerdoti dovrebbero – in questo periodo di edonismo e di ateismo – presentarsi al letto dei moribondi col Crocifisso. Una volta questo si faceva, oggi non più. I sacerdoti devono mostrare con coraggio il Crocifisso ai moribondi presso i quali sono stati chiamati e dire: “Coraggio, guarda il tuo Creatore come si è ridotto per te! Ha pagato lui i tuoi peccati. Ha lavato già la tua anima nel Sangue Divinissimo e Preziosissimo sgorgato dalla Croce. A te non resta altro da fare che baciare quelle Santissime Piaghe e dirgli: Signore, io ti ho messo in croce. Per quelle Santissime Piaghe che per me hai sofferto su quella Croce, abbi pietà di me, misero peccatore!”. E per questa semplice frase, per questo semplice pentimento, i peccati vengono rimessi e cancellati.

Bisogna pregare moltissimo per i sacerdoti, per i sacerdoti infedeli, per i sacerdoti che non vogliono ripercorrere la strada della Croce, perché la strada della Croce è scomoda anche per loro. Per questo il mondo è in rovina.

Sacerdoti! Figli prediletti del mio Gesù! Riprendete il vostro saio, riprendete la vostra Croce, e percorrete le vie del mondo attirando tutti a Cristo, tutti al loro Re!

Per tanti tradimenti che si commettono in tutte le categorie sociali, per tanti tradimenti che affliggono Gesù − che vede il suo prossimo calpestato, oppresso, schiacciato sotto la potenza e la violenza dei prepotenti, − Gesù langue e muore tutti i giorni nel Getsemani, sotto lo sguardo angosciato della sua Santissima Madre che insieme a lui piange, versa lacrime amare per l’ingratitudine dei suoi figli indifferenti, dei suoi figli diventati increduli, di questi figli che – pur educati dai loro genitori nella fede cristiana – sono divenuti apostati solamente per i miseri piaceri di questa Terra. L’edonismo porta all’Inferno.

Abbandonate – voi – i piaceri del mondo, rinunciate alla moda, rinunciate alla televisione, rinunciate alle feste profane! Accostatevi sempre più al Sacramento, siate sempre – più che potete – vicini a lui.

Questo egli cerca: i consolatori della sua solitudine, i consolatori della sua agonia che è ininterrotta. Gesù, Maria, agonizzano continuamente per l’ingratitudine e gli oltraggi dei figli credenti e non credenti, però tutti d’accordo nel fare il male, nel seminare l’errore e la disperazione.

Soccorrete Gesù nei poveri, nei sofferenti: una visita a qualche persona ammalata, abbandonata. Quante persone vivono sole! Informatevi, cercatele, portate il vostro conforto!

La preghiera è una bellissima cosa, la preghiera è sempre un immenso dono che si fa al Signore, ma la preghiera deve essere accompagnata dalla carità.

Quante persone, in questi giorni, agonizzano con Gesù: anziani soli e abbandonati, malati sconfortati; negli ospedali quante persone alle quali manca il conforto dei loro amici e a qualcuna anche dei loro cari! Informatevi su queste persone sole. E se a Pasqua potete portare alla vostra mensa qualche persona abbandonata, se potete aiutare anche materialmente qualche persona, fatelo!

Forse il vostro padre spirituale, qualche sacerdote, potranno dirvi da chi vi potete recare, quali sono queste persone che hanno bisogno di un aiuto spirituale o materiale. Ecco, rendetevi utili in qualche modo, perché anche in questo – anzi, proprio in questa carità, proprio soccorrendo i fratelli più miseri, le persone sole, povere, anziane, abbandonate e malate – voi consolerete i Cuori di Gesù e di Maria, voi sarete i consolatori e le consolatrici di Gesù, in questi giorni di sofferenze particolari per la salvezza dell’umanità.

La pace sia nei vostri cuori. Pace!








Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.  

giovedì 7 luglio 2011

Nessuno dei miei figli deve andare perduto





Nel Cielo, dove sono salita io, verrete anche voi.

Quale grande gioia nel vedermi in Paradiso, accanto al mio Figlio e al mio Signore! Non credevo alla mia gioia. In un attimo, dalla Terra, sulle braccia del mio Figlio e degli Angeli, mi trovai al suo cospetto glorioso, trionfante, che mi rendeva onore con tutta la Corte Celeste.

Questa grande gioia non l’ho accolta solamente per me, ma per voi, perché la gloria che mi ha dato il mio Figlio è tutta per la vostra gloria, è tutta al vostro servizio. È per questo che io sono sulla Terra, è per questo che ovunque faccio sentire il mio appello di Madre.

Figli! Figli! Rifugiatevi sotto il mio Manto!

Il Maligno vuole strapparvi al Cuore della Mamma, perché nel Cuore della Mamma c’è la salvezza sicura, c’è la salvezza eterna.

E con me voglio portare presto anche le anime purganti. Anche le loro pene stanno nel mio Cuore. Quante di esse sono bisognose di preghiere, non hanno persone in Terra che preghino per loro! Hanno bisogno di suffragi, di Messe, di elemosine. L’elemosina per le anime del Purgatorio è andata in disuso, alle Messe poco si crede più. Tutte le Verità di Dio sono state sovvertite.

Per gli uomini di questo mondo sembra che esista per sempre solamente il loro mondo, e negano il Paradiso, negano l’Inferno, negano il Purgatorio, e si presentano a Dio impreparati. Per questi figli… oh! quante preghiere, quante sofferenze! È per loro, è per loro che sono sulla Terra: perché tutti, tutti i figli miei devono essere con me nel Paradiso.

Con me sarete anche voi, trasfigurati nella gloria. E solamente in Cielo potrete capire l’immensa gioia, l’immenso abbraccio che ci fu tra la Vergine Addolorata e il Figlio Re, che la incoronò Regina degli Angeli, dei Santi e dei pellegrini che sono rimasti sulla Terra.

Vi porterò tutti in Cielo.

Pregate per i peccatori ostinati, per i lontani, per i figli che mi addolorano, perché anche di essi è il Regno dei Cieli. Nessuno dei miei figli deve andare perduto.

La Mamma, nel Cielo, approfitta di questi poteri che la Santissima Trinità le ha conferito solamente per salvare i suoi figli, i figli che sono costati il Sangue del suo Gesù, che sono costati le spade al suo Cuore Immacolato!

Siatene certi, voi, figli prediletti: sarete con me nel Paradiso. E, con voi, io mi auguro tutti, tutti, tutti i figli miei, per le preghiere e i sacrifici dei miei figli prediletti sparsi nel mondo, che si sono fatta loro la mia causa. Per questo io vincerò la mia battaglia e le porte del Cielo si spalancheranno per moltissimi, moltissimi figli che erano perduti e sono stati ritrovati grazie ai sacrifici degli eletti e prediletti figli di Maria.

La pace sia nei vostri cuori. Così sia.










Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.

mercoledì 6 luglio 2011

Ora la grazia di Dio è venuta in mezzo a voi con un ministro





Sulla Croce tutto si è compiuto, tutto si è consumato, tutto si è adempiuto come avevano detto le Scritture.

Ora sta a voi continuare le sofferenze di Gesù: sta a voi vivere completando, di giorno in giorno, quanto ancora manca a quello che egli ha fatto – e non ha potuto fare di più di quello che ha fatto – per la salvezza delle anime.

Gesù continua la sua opera di redenzione in ognuno di voi, in tutti quelli che vogliono unirsi a lui per la redenzione del mondo: sacrificio e apostolato intenso, seguendo il suo esempio e quello degli apostoli; lavoro continuo, preghiera continua, apostolato.

Ma questo mio invito non sempre è stato bene accolto da voi, figlie mie predilette. Ecco, vorrei un buon esame di coscienza: che ognuno esamini quanto io sono andata dicendo e quanto è stato messo in pratica.

Non avevate una guida e la guida della Mamma non è stata sufficiente, e voi da sole – senza chiedere l’aiuto della grazia di Dio che vi aiutasse a capire i messaggi di Maria – non avete realizzato quello che io desideravo.

Figli, siamo ancora nel periodo del rinnovamento spirituale. Un’altra grazia vi è concessa: cominciamo tutto da capo. Ora, per quello che la Mamma non può dire apertamente a ciascuno di voi – perché la Mamma è delicata, è silenziosa, con tutti i suoi figli – un’altra guida vi è stata data per la grazia del Signore, che vuole condurvi sulla via della santità, se vi lasciate guidare docilmente da lui, senza nessuna presunzione da parte vostra.

Figlie mie, umiltà, sincerità, amore vicendevole! Queste cose vi sono state già dette. Se non ci sono queste virtù, voi non attirerete mai nel gruppo altre persone. Se voi non date l’esempio di essere figlie di Maria, il distintivo di Maria, come vi si può imitare?

Ora la grazia di Dio è venuta in mezzo a voi con un ministro prediletto del Signore. Egli saprà capire le pene di ciascuna di voi; egli saprà comprendere la vostra sfiducia, la vostra desolazione. I vostri dubbi saranno da lui dissipati. Egli vi parlerà come il padre buono, egli vi parlerà ispirato dall’Eterno Padre. Saprà dare pace ai vostri cuori, saprà comprendervi; ma voi, e chiunque vorrà far parte di questo gruppo come voi, bisogna che andiate a inginocchiarvi ai piedi di quel santo ministro, che gli apriate tutto il vostro cuore, perché egli vi possa leggere dentro e guidarvi alla santità proprio come vuole Maria.

Ecco, incomincia un nuovo giorno, figlie, per voi: una vita nuova. La Mamma per questo non vi ha abbandonato. La Mamma ama sempre. La Mamma tutto comprende e tutto perdona. E, come sa perdonare la Mamma, anche il ministro, anche il vostro padre spirituale.

Rendete gloria a Dio, alla fine del rosario. Ringraziate il Signore per la grazia che vi ha concesso col canto di Maria, col Magnificat di Maria, insieme con Maria.

Senza un padre spirituale, il Maligno si era insinuato nel vostro gruppo: il Maligno ha saputo ben lavorare, perché mancava il pastore che potesse tenere unite le sue pecore. Ma ora il Maligno non c’è più, non potrà più nuocervi, perché il ministro di Dio è lo stesso Dio in mezzo a voi.

Così, figlie, potrete continuare anche voi la Passione di Gesù nel mondo, perché anche voi – soffrendo, pregando, evangelizzando con l’esempio e con la parola – alla fine della vostra vita potrete dire con fiducia, con serenità, le stesse parole di Gesù sulla Croce: “Padre, tutto è compiuto; nelle tue mani affido il mio spirito”.

Il Padre dolcissimo, il Padre misericordioso che vede i vostri sforzi, che vede la buona volontà che avete messa al suo servizio, come ha accolto il Figlio nella sua gloria, così certamente accoglierà anche voi, per intercessione della Mamma, di cui siete sempre le figlie predilette: nonostante ancora le vostre imperfezioni, siete sempre le sue figlie, e lei intercederà per voi nel momento della vostra morte per introdurvi lei stessa nel Paradiso.

Sono certa che questa volta chi ama Maria, chi vuole seguire fedelmente Maria, ricomincerà da capo.

Bisognerebbe dirlo agli assenti, a quelli che almeno potete avvicinare, e dire: “Maria, la Mamma, ci ha perdonato; la Mamma vorrebbe che tutti noi ci stringessimo la mano del perdono, della pace, e ricominciassimo – nell’amore di Dio e sotto la guida anche di Dio – una vita nuova, una vita nel gruppo di Maria Addolorata”.

Con lo sforzo della buona volontà, potete fare qualcosa. Ognuno si umili di fronte all’altro. Mettete da parte, figlie mie, l’orgoglio. Ecco, l’umiliazione! Umiliatevi, e dite: “La Madonna ci ha detto questo. La Madonna continua a parlarci. La Madonna ci ha dato un padre spirituale, perché non ci siano più tra noi incomprensioni, falsificazioni, calunnie. Il Maligno non c’è più. Torniamo ad essere insieme!”.

Qualcosa di nuovo accadrà, ne sono certa, perché c’è il mio aiuto, c’è la mia benedizione.

Ed ora vi lascio ai piedi della Croce, dove tutto è stato compiuto, e dove la Vergine Madre – per volontà dell’Eterno Padre e per sconfiggere la superbia e l’orgoglio del Maligno – nel suo immenso dolore, nella sua profonda umiltà, ha chiuso anche lei il suo iter su questa Terra dicendo: “Padre, si è compiuta in me e nel mio Figlio – nel Figlio mio e nel Figlio tuo – la tua santissima Volontà per la salvezza delle anime”.

La pace sia, figlie mie, nei vostri cuori. Amen. 





Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.  

Battezzare gli innocenti





Gesù, prima di salire al Cielo, disse ai suoi apostoli: “Andate in tutto il mondo e battezzate nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.

Il battesimo unisce i cristiani alla morte di Cristo e li rende partecipi della sua Resurrezione.

Ma quanti milioni di uomini, una infinità di creature, muoiono senza essere battezzati!

I missionari sono pochi: la messe è molta, ma gli operai sono pochi.

E di questo, voi, figlie mie, che vi lasciate guidare dalla Mamma, voi non avete nessuna colpa. Potete solamente – ecco – pregare, alla fine di ogni preghiera, Dio Padre che mandi operai nella sua vigna. E questo lo potete fare invocando l’aiuto della Regina degli Apostoli, che interceda presso il Trono dell’Altissimo perché mandi al mondo tanti e santi sacerdoti.

Però, qualcosa per battezzare è anche nelle vostre possibilità: voi avete la preghiera, la formula per poter battezzare gli innocenti, le vittime delle mamme che uccidono la propria carne e il proprio sangue nel loro seno. E questo dovete farlo: benedire alle quattro estremità della Terra gli innocenti che vengono uccisi continuamente, di notte e di giorno, nel seno materno. Imponete loro i nomi di Maria, Giuseppe, Giovanni e del Santo del giorno in cui voi pregate, il Santo del giorno che preferite prendere dal calendario.

Ecco, questo, figlie, potete e dovete farlo: procurare operai nella vigna del Signore e battezzare gli innocenti che vengono e verranno uccisi; e pregare perché il Signore usi misericordia e grazia di conversione e di sincero pentimento a coloro che praticano l’aborto, siano essi le madri siano essi i medici, privati e ufficiali.

È un’altra piccola battaglia che dovrete affrontare e vincere insieme con Maria.

Grazie per l’aiuto che state dando alla Mamma Celeste. La Mamma ricambia continuamente in benedizioni, e anche quelle materiali che vi sono necessarie, sempre che concordino con il progresso spirituale.

Amen. Amen. La pace sia sempre nei vostri cuori.







Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.

martedì 5 luglio 2011

Nella schiera di Maria urgono soldati




Carissime figlie mie, confermo quello che state dicendo. Perché la Mamma ha lasciato il Cielo e sta in mezzo a voi in tutto il mondo per radunare ovunque i suoi figli, per chiamarli da tutte le parti? Perché la battaglia è incominciata da tempo.

Satana è aggressivo, Satana ha mandato nel mondo tutte le sue schiere, come io ho mandato nel mondo tutti i miei Angeli.

Però lui – il prepotente, l’orgoglioso, l’avido di ricchezze – lui vi apre la strada della felicità terrena, quindi vi mostra ricchezze, comodità, lussuria, peccati di ogni genere.

L’Angelo del Signore vi invita alla preghiera, alla penitenza, alla “porta stretta”, e voi i miei Angeli non li ascoltate.

La battaglia è al culmine e sta per volgere alla fine.

Maria e San Michele Arcangelo, a capo delle schiere angeliche, lo sconfiggeranno, lo sprofonderanno nell’abisso per sempre, e questo giorno non è lontano.

Però nella battaglia urgono soldati, soldati volenterosi di combattere, soldati volenterosi di sacrificarsi in tutti i modi possibili per raggiungere il traguardo finale: la vittoria di Cristo, la vittoria del Regno di Dio, il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria.

Figlie, bisogna pregare, bisogna sacrificarsi, perché anche se io ovunque parlo, ovunque chiamo, ovunque mi prostro in preghiera con i miei fedeli, i seguaci di Satana sono moltissimi. Ho bisogno di preghiere e di sacrifici per quest’ultima battaglia.

È bella cosa quanto già avete appreso questa sera: far celebrare, di tanto in tanto, una Messa in onore di Maria Immacolata e dell’Arcangelo San Michele, che dovranno condurre gli esseri del Cielo e della Terra nella battaglia contro il nemico infernale.

Non vi stancate di pregare! Preghiere e sacrifici, propagati ovunque, saranno – insieme al rosario – l’arma potente contro il maligno serpente che non potrà più insidiare l’umanità redenta dal Sangue di Cristo.

Molti sacerdoti tiepidi, indifferenti, negano le mie apparizioni, negano i miei messaggi; ma voi non abbiate timore, non vi lasciate vincere dal rispetto umano: parlate! Ditelo che siamo alla fine dei tempi, che la battaglia contro il Maligno volge al termine.

Ecco, cercate, cercate di trovare apostole del rosario. Non vi scoraggiate! Non vi scoraggiate!

Ovunque vi troviate, non vi vergognate, mostrate la vostra arma, magari stringendola nelle mani mentre camminate: quello sarà il segno che voi siete figlie di Maria e qualcuno seguirà il vostro esempio, perché in questa maniera gli altri saranno aiutati a combattere il rispetto umano. La mia arma – l’arma contro il demonio – sia il vostro distintivo: stretta nel pugno, arrotolata attorno a due dita. Con semplicità, con umiltà, mostrate il distintivo della salvezza eterna.

Figlie, quanto sono difficili questi ultimi tempi! La Mamma non si dà pace. Vorrebbe che tutti i suoi figli si rifugiassero sotto il suo Manto, perché solo chi si rifugia sotto il suo Manto verginale e nel suo Cuore Addolorato troverà certamente la salvezza.

Ecco, affermate che tutti questi ammonimenti che il Signore dà al mondo non sono fatti naturali – come si vuol far capire – ma sono i segni che la Giustizia di Dio di tanto in tanto lascia cadere sulla Terra per un ammonimento, perché gli uomini si ravvedano.

Ma anche questi segni non hanno valore di redenzione.

Gli uomini sono troppo presi dal piacere, dalla ricchezza, dalla cupidigia, dall’indifferenza, e mancano santi sacerdoti che parlino ad essi del castigo di Dio, del Dio addolorato che vuol essere onorato e glorificato.

Nel vostro piccolo, cercate, figlie care, di fare quanto è nelle vostre possibilità. A volte un piccolo seme può dare un albero carico di frutti. Anche le vostre preghiere sono frutti che stanno sorgendo da un albero che si va ingigantendo sempre di più, e per questo la Mamma ve ne è grata.

Però, figlie mie dilette, non su questa Terra potete vederne il valore e il vero frutto: solamente in Cielo ne vedrete, ne conoscerete tutta l’importanza, e la gratitudine di tante anime che vi faranno festa con i Cuori Trionfanti di Maria e di Gesù.

La pace sia nei vostri cuori. Amen.






Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.