Figlie benedette mie, solo nella sofferenza potete capire quanto ha sofferto il vostro Gesù!
Le vostre sofferenze sono nulla rispetto a quelle del vostro Salvatore. La sofferenza serve proprio a questo, perché nella salute e nel godimento nessuno pensa agli atroci dolori di Gesù sotto il pesante legno della croce.
Le vostre sofferenze sono nulla rispetto a quelle del vostro Salvatore. La sofferenza serve proprio a questo, perché nella salute e nel godimento nessuno pensa agli atroci dolori di Gesù sotto il pesante legno della croce.
Voi credete di soccombere; ma, figli prediletti, scelti per soffrire con Gesù sulla strada del Calvario, voi non soccomberete mai sotto il peso della vostra croce, perché accanto a voi c’è sempre il sostegno di Gesù e di Maria! La vostra croce è fatta su misura: non un centimetro più grande, non un grammo più pesante di quella che potreste sopportare. Quindi, non scoraggiatevi; anzi, benedite il Signore per le sofferenze che vi ha dato, perché proprio con queste vi ha prescelto ad essere i seguaci del Calvario.
Invece, la croce di Cristo fu sproporzionata alle sue forze, di grandezza e di peso, perché su quella croce c’era tutta la cattiveria, c’era tutta la gravità degli enormi peccati, e con Gesù non c’erano – come accanto a voi – la Madre e il Padre a sostenerlo nel difficilissimo cammino che lo prostrava a terra.
Voi ritenetevi fortunati, figli. Soffrite con gioia, perché le vostre sofferenze vi trasformeranno in piccoli corredentori e in piccole corredentrici. Maria è accanto a voi, in questi vostri dolori.
Con queste parole confortate quelli che soffrono: “Tu – dovete dire – non sei castigato da Dio, ma sei stato prescelto, sei più fortunato dei suoi apostoli”, perché gli apostoli sono fuggiti davanti al dolore, hanno avuto paura di guardarlo in faccia, e invece voi questo dolore lo portate sulle vostre carni. Esso serve a tenervi uniti a Gesù.
Non vi lamentate! Non distruggetevi! Non disperatevi! Che cos’è il vostro dolore – morale, fisico, spirituale – rispetto… oh!... oh, figlie mie!... rispetto ai tormenti di Gesù e di Maria? Queste riflessioni vi siano di sprone a proseguire con serenità, a offrirvi con amore a Gesù per la salvezza delle anime.
Grazie, figlie del mio dolore! Grazie, voi che offrite alla Mamma dei Dolori i vostri dolori per la redenzione del mondo. La sofferenza è un’altra arma potente che sconfiggerà Satana. Beati voi che soffrite, perché vostro è il Regno di Dio!
Amen. Pace. Pace a voi, figlie mie predilette, e grazie perché state dimostrando di capire il mio dolore e quello di Gesù. Il vostro conforto ci è caro, ci è gradito, e ve lo ricambiamo in benedizioni spirituali e anche materiali.
Pace, pace a voi, figlie care.
Pace, pace a voi, figlie care.
Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.
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