“Benedetto è il Frutto del Tuo seno, Gesù…”(1) Chi è che benedice più questo Santissimo Nome, se non è più benedetto neanche
il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità del vostro Signore Gesù Cristo,
presente in tutti i Tabernacoli?
Quanta incredulità, attraverso i tempi, su questo
Santissimo Mistero della Mia Presenza reale in mezzo a voi in tutti i Tabernacoli
della Terra! Ovunque sono presente, ovunque è presente la Mia Onnipotenza.
Eppure, quanti segni ci sono stati per dimostrare ai Miei stessi Sacerdoti che
sotto quel Pane della Terra è nascosto veramente il Mio Corpo, il Mio Sangue,
la Mia Anima, la Mia Divinità!
Io, Gesù il Nazareno, il Figlio di Maria Vergine,
che ha camminato su questa terra d’esilio, che ha voluto vivere in mezzo a voi
per conoscere meglio le vostre debolezze, le vostre fragilità umane, i vostri
peccati, per espiarli e salvarvi, lo stesso Gesù di Nazareth in persona è
realmente presente sotto quel Velo eucaristico.
Quante profanazioni! Nemmeno più le processioni!...
Gesù non viene portato più per le vie del mondo: ormai il mondo pagano commette
solo delle irriverenze al passaggio di tale Maestà, di tanta Regalità! Gesù –
il vostro Gesù – è addoloratissimo. Irriverenza!!!
È sconosciuto, è sconosciuto non solo ai fedeli, ma
agli stessi Sacerdoti. Quanta infedeltà, quanto poco rispetto per la Mia
dolorosissima Passione, per il Memoriale della Mia Passione che si rinnova
continuamente su tutti gli altari della Terra!
“Prendete e mangiate: questo è il Mio Corpo offerto
in sacrificio per voi! Prendete e bevete: questo è il Mio Sangue sparso in
sacrificio per voi!”. Con quanto dolore il vostro Creatore, il vostro
Redentore, pronunciò queste parole ai Suoi discepoli, perché la Sua ora era
giunta, e quindi Egli con amore e con un’angoscia tremenda nel Cuore offriva il
Suo Corpo e il Suo Sangue per voi. “Fate questo in memoria di Me”.
Terminato tutto questo, Gesù si ritirò a pregare per
consegnarsi ai Suoi carnefici, perché quel Corpo e quel Sangue consumati sulla
Croce diventassero frutto di Vita su tutti gli altari. Ma molti Sacerdoti
queste parole della Consacrazione le pronunciano con irriverenza, con
infedeltà, senza provare alcun dolore nei loro cuori, senza fissare l’Ostia
immacolata per dire in quel momento: “Signore,
per la Tua Morte, per la Tua Croce, abbi pietà di me, indegno Tuo ministro, ed
abbi pietà dei fedeli per i quali io Ti invoco e rinnovo il Sacrificio della
Tua Croce!”.
Bisogna pregare perché questa realtà, questa
Presenza nel Tabernacolo, penetri, penetri veramente nelle vostre menti e nei
vostri cuori: nei cuori di tutti i Miei figli.
Nelle chiese si sta togliendo anche dall’altare
principale Gesù, che viene relegato in un cantuccio a parte, come fosse un
oggetto ingombrante. Viene tolto all’adorazione dei fedeli, viene nascosto,
perché non venga adorato.
Per tanto dolore, per tanta angoscia, vi prego, voi,
figlie predilette, che dovete portare nel cuore tutti i dolori che sono di Gesù
e di Maria, questi Santi Dolori, voi, vittime e apostole del Cuore Addolorato
di Maria – e non è necessario aggiungere che, se il Cuore di Maria è
Addolorato, è addolorato anche il Cuore di Gesù, per cui siete anche le
apostole del Dolore di Gesù – figlie, che avete accettato la Regola di
segregarvi dal mondo, vorrei che domani, nel pomeriggio, tutte insieme foste
davanti al Tabernacolo a pregare, a riparare, a consolare il Corpo, il Sangue,
l’Anima e la Divinità del vostro Dio, solo nei Tabernacoli nel giorno della Sua
Festa (2).
Figlie Mie, quale Festa sarà domani se nelle chiese non
sarà istituita un’ora di adorazione, almeno un’ora di adorazione particolare per
questa solennità, per consolare il Prigioniero d’Amore abbandonato? Dovrebbe essere
– domani – una giornata di adorazione continua, in tutta la Chiesa Universale, per
riparare ai sacrilegi eucaristici, alle indifferenze, alla tiepidezza dei Sacerdoti
stessi.
Figlie, domani ho bisogno di consolatori, ho bisogno
di preghiere che riparino. Questo è il compito delle vittime: dare, offrire continuamente
gloria a Dio ed espiare le offese e i peccati degli uomini. Siatemi vicine! Non
pensate, domani, ai vostri familiari: abbandonate tutto. Gesù vi vuole accanto a
Lui. Gesù, oggi più che mai, ha bisogno di adoratori e di consolatori. “Chi ama
il padre e la madre più di Me, non è degno di Me”.
Per questo, figlie, non vi preoccupate se siete poche.
Voi sarete davanti a Me, e come Io – per un Mistero divino – sono presente in tutti
i Tabernacoli del mondo, domani la vostra presenza sarà moltiplicata in tutti i
Tabernacoli della Terra. Voi sarete lì con le vostre adorazioni, con le vostre preghiere,
col vostro dolore nel cuore, per il rifiuto che si fa continuamente al Re Eucaristico.
Vi aspetto, piccole Mie consolatrici, e grazie per questa
fedeltà, grazie per questi sacrifici, che sono tanto graditi al Cielo. Figlie, anche
per due sole di voi che si uniranno nel Mio Nome, Io sarò contento. Però, domani,
tutte: anche gli uomini che fanno parte di questo gruppo. Vi voglio tutti. E domani
un’altra benedizione speciale, e Gesù Crocifisso, per rimanere in mezzo a voi, farà
scendere su di voi pace, amore e consolazione.
Amen.
1. Messaggio pervenuto durante la recita del Santo Rosario, interrompendo la
preghiera a questo punto dell’Ave Maria.
2. È la vigilia dei festeggiamenti
ufficiali del Corpus Domini, avvenuti
la domenica successiva alla festa effettiva.
Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.
Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.
Nessun commento:
Posta un commento