Tutte
le Mie sofferenze sono volte a riparare le vostre colpe.
Iddio
vi ha dato un corpo perfezionato di opera divina, e voi, figli del popolo Mio,
ne avete fatto uno strumento di colpa in tutte le sue parti.
Io
sono venuto a darvi il Mio Sangue e il Mio Dolore per riparare alle colpe che
fate con ogni singola parte del vostro corpo.
Mi
avete detto: “Nelle Tue mani metto le mie mani, nei Tuoi piedi metto i miei
piedi. Purifica”.
Sì,
prima di immolarmi sulla Croce ho pensato a tutte le vostre colpe.
Con
le Mie mani legate e trafitte sulla Croce ho riparato ai delitti che l’uomo
commette con le mani, e diventa caino quando impugna una pistola, un’arma per
uccidere il proprio fratello; diventa caino quando scrive false accuse, quando
ruba; e poi, per riparare ai mali, agli atti illeciti, irrispettosi, che le
mani commettono sul proprio corpo e su quello altrui.
I
Miei piedi, legati e perforati sulla Croce, dovevano riparare tutti i passi che
si fanno per andare a commettere il male.
La
Mia testa torturata dalla corona di spine, dal sole, dalle percosse, dalle urla
dei Miei carnefici, doveva – questa tortura della testa – riparare alle colpe
della vostra mente: ira, superbia, intolleranza, e agli altri pensieri che
fomentano l’odio e il delitto.
La
sete – quale tortura, la sete! – per riparare ai peccati di gola, sempre avida
di cibi superflui, senza pietà di chi muore di fame.
Le
Mie labbra enfiate e contorte dovevano riparare alle tante parole troppo
bugiarde, sporche, lussuriose, che escono dalla bocca degli uomini, mentre le
labbra dovrebbero muoversi solamente per pregare, insegnare, confortare.
Quanto
menzognera è la bocca degli uomini, mentre Io vi ho insegnato a proferire solo
la verità!
Gli
organi interni sono stati tutti una sofferenza: conseguenza dell’affaticamento
nel salire il Calvario col pesante legno della Croce sulle spalle, conseguenza
della barbara flagellazione, del dissanguamento sulla Croce.
Il
Mio Cuore squarciato non Mi ha dato dolore, perché è stato aperto dopo la Mia
morte. Ma questa ferita è stata voluta perché gli uomini vedessero il Cuore di
Dio aperto, dal quale scaturisce il Fiume di Misericordia che per amore perdona
e lava i peccati.
In
questo Cuore squarciato, che tanto ha sofferto e tanto soffre per amore degli
uomini, arrivano continuamente insulti e bestemmie, che Lo trafiggono senza
interruzione.
Ecco
quel Cuore che tanto ha amato e tanto ama gli uomini!
Popolo
Mio, di che cosa Mi accusi? Che cosa potevo ancora fare per te e non l’ho
fatto?
La
Croce ancora oggi si erige alta sul mondo.
Popolo
Mio, questa Croce vuole ancora salvarti. Alza gli occhi: guarda il tuo Dio
immolato! Pentiti dei tuoi peccati. Detesta l’odio, detesta la menzogna,
detesta l’iniquità.
Tuffati
in queste ferite, immergiti in questo Sangue che Io ti offro come bagno
purificatore; lascia, abbandona nel Mio Sangue le tue colpe, i tuoi peccati,
che saranno tutti lavati e distrutti, e rinasci alla Vita nuova per crescere
alla Vita del Paradiso prima che sia troppo tardi.
Il
Padre aspetta questo semplice atto di pentimento per dire ancora: “Ti sono
stati rimessi i tuoi peccati: va’ in pace e non peccare più”.
Così
sia.
Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.
Nessun commento:
Posta un commento