Gesù,
carico della Croce, carico dei peccati del mondo intero, di tutta l’umanità, è costretto
a salire il Calvario per essere crocifisso. Gesù cade e ricade sotto il pesante
legno della Croce, schiacciato dal cumulo enorme dei peccati che porta sulle
spalle.
Figlie
mie...figlie mie! Io non ho potuto, non ho potuto togliere la Croce dalle spalle
di mio Figlio; perché, se avessi potuto farlo, quel peso, quel dolore, lo avrei
sopportato io per Lui, avrei trovato la forza di raggiungere il Calvario. Ma,
allora, né io né gli altri potettero farlo.
Solo
per breve tempo il Cireneo lo aiutò, ma egli non ne portava tutto il peso,
perché la croce non era per lui.
Allora
come oggi, Gesù va sempre al Calvario per salvare i Suoi figli. Gesù cade
ancora sotto la Croce. Dove sono i volontari cirenei disposti a sollevare
quella Croce, a mettersela un poco ciascuno sulle spalle per non far soffrire
più il vostro dilettissimo Salvatore, il vostro amantissimo Creatore?
Cirenei!
Cirenei! Diventate tutti… Cristiani!... Cristiani!... vi invito ad essere tutti
cirenei! Vi invito, figli, per la vostra salvezza, a portare un poco ciascuno
quella santa Croce, per alleggerire le sofferenze di Gesù.
Egli
non ce la fa più. La Croce è sempre sulle Sue spalle, perché da tutte le parti
del mondo sono milioni le persone che lo considerano ancora il Malfattore,
l’Ignominioso, l’Uomo non considerato, però da tutti conosciuto per essere
vilipeso, bestemmiato.
Figlie
mie, sono in giro per il mondo per cercare tante Veroniche e tanti Cirenei
disposti ad alleviare le sofferenze di Gesù.
Gesù
spasima, Gesù muore a ogni momento perché si vede abbandonato da tutti,
tradito, calunniato. Soffre le ingiustizie del mondo, soffre gli omicidi,
soffre i tradimenti, soffre l’oppressione del forte sul più debole. Gesù soffre
in tutta l’umanità che soffre.
Questi
sono i Suoi collaboratori: i sofferenti, i calunniati, gli oppressi. Sono i
sofferenti che mantengono l’equilibrio del mondo: oltre alle preghiere della
Mamma, ci sono ancora essi – i sofferenti – che pagano alla Giustizia di Dio
per la salvezza del mondo.
Figlie
mie, quando Gesù cade nei vostri fratelli avviliti, schiacciati dalle
ingiustizie, dalle oppressioni dei potenti, soccorrete questi fratelli,
sollevate le croci dalle loro spalle, e in questa maniera sollevate la Croce di
Gesù.
Gesù
è presente nelle persone più misere, è presente negli emarginati, è presente
nei sofferenti gravi, è presente ovunque all’angolo delle strade dove
incontrate solitudine, miseria, abbandono. Quante persone abbandonate lungo le
vie delle grandi città e nessuno si occupa di loro! In quei corpi c’è Gesù, Gesù
che è caduto sotto la Croce e nessuno gli tende la mano per rialzarsi.
Se
volete seguire Gesù, amatelo nei vostri fratelli più miseri, sollevate la loro
croce, perché in questo modo sollevate la Croce di Gesù.
E
se voi doveste cedere a qualche tentazione e cadere sotto la croce, dite a
Gesù: “Signore, voglio rialzarmi: aiutami!”
E
Lui è pronto a rialzarvi, è pronto a riprendere la vostra croce e a mettersela
sulle Sue spalle.
Ma
per Lui, al Suo grido di aiuto, non c’è una risposta. Pochissimi sono i fedeli
che lo seguono con amore sulla strada del Calvario, fino al Calvario, disposti
a essere crocifissi con Lui.
Siate
voi, figlie, tra questi pochi redentori che seguono Gesù al Calvario insieme
alla Sua dilettissima Madre, al Suo fedelissimo Giovanni e alle pie donne.
Siate sempre le pie donne che portano la visione di Gesù che cade e ricade
sotto la Croce per salvare l’umanità.
La
pace sia nei vostri cuori.
Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.
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