“Resta…
resta con noi, Signore!... Vogliamo essere Tuoi, vogliamo essere uniti a Te, sull’esempio di Maria, come
perfettamente è stata unita anch’Ella, la Vergine Madre. Guidaci, Gesù!
Insegnaci come dobbiamo fare per rimanere sempre con Te”.
Gesù
ci risponde: Figlie Mie, Io sono sempre con voi, anche quando si avvicina il
Tentatore; però, se la creatura si lascia corrompere, allora Io, da Padre buono
e addolorato, devo allontanarmi per non coabitare con Satana e aspetto da
lontano, con pazienza, che la Mia creatura si ravveda e torni pentita tra le
Mie braccia.
Figli
Miei, se voi imitate la Mia Santissima Madre, Io resterò sempre con voi, perché
questa è la gioia del Cielo, questo è il desiderio del Cielo: di abitare dentro
ciascuna creatura.
Imitate
Maria nella Sua unione perfetta con Dio. Maria, durante la Sua vita, è stata in
una continua comunione con Dio, in una continua unione di affetto della Perfetta
col Perfettissimo. Maria non sapeva di essere perfetta e immacolata. Questo
mistero lo ha capito all’Annuncio dell’Angelo, però si sentiva sempre un nulla,
una schiava al servizio del suo Padrone, che serviva fedelmente,
incessantemente, con amore, con fedeltà, con obbedienza assoluta, in una unione
indissolubile fino a lasciarsi fondere e annullare in Lui.
Maria
nella Sua giovinezza era una creatura anch’Ella, una figlia di Adamo, e
soggetta alle insidie; ma queste insidie Lei le combatteva con la forza che le
veniva dall’intima unione col Suo Dio, col Suo Creatore.
Quando
il Figlio fu crocifisso sul Calvario e la Terra si oscurò, perché i Cieli si
erano chiusi sull’Ucciso e sulla Trafitta, Maria soffrì intensamente
l’abbandono del Suo Dio: perché, come Dio aveva abbandonato il Figlio
considerandolo peccatore che doveva riscattare i peccati dell’umanità di tutti
i secoli, così aveva abbandonato anche la Madre, perché questo immenso dolore
di Maria, che veniva privata anch’Essa innocentemente del Suo Dio, questo
dolore fu una delle Sette Spade più taglienti che trafissero il Suo Cuore
Verginale. Dal Calvario al Sepolcro e alla Resurrezione, Maria sentì
l’abbandono di Dio.
Figlie,
se voi sapeste imitare Maria, anche voi sapreste rimanere in unione continua
col vostro Dio. Voi pronunciate tante volte il Suo Santo Nome nel Rosario, però
invocate la Purissima e appena terminata la preghiera ricadete nei vostri vizi,
nelle vostre bestemmie, nelle vostre maldicenze; invocate la Pietosa e poi nei
vostri cuori c’è rancore e sulle vostre labbra maledizioni per i fratelli.
Preciso,
figlie, che sto parlando a voi, però mi rivolgo a tutti i Miei figli: il
discorso vale per tutti i figli Miei.
Siate
portatori di Cristo. Se sapete vivere come Maria in una continua comunione di
spirito col vostro Dio, Egli dimorerà sempre in voi e voi Lo irradierete come
Luce da tutto il vostro essere. Dal vostro comportamento si dirà: “In quel
corpo abita Dio”.
E
invece moltissimi figli perdono Dio, vivono senza Dio. Sanno di essere infelici,
di essere miseri, sanno che hanno bisogno del Suo aiuto, eppure non Lo cercano.
E
allora, figlie, la Madre Mia Santissima vuole questo da voi: non la pia pratica
del Rosario – sì, la pia pratica del Rosario è necessaria – però esige che Dio
sia con voi, altrimenti le vostre preghiere non portano frutto. Dio deve essere
in voi, e voi Lo otterrete se fedelmente saprete obbedire al rappresentante di
Dio, alla creatura Ministro di Dio che vi è stata data come dono per la vostra
perfezione. Senza un padre spirituale alle vostre anime mancava il pane della
Parola, ma adesso questo Pane che nutre la vostra anima vi è dato
abbondantemente dal Cielo, vi viene abbondantemente dal Sacerdote; ma in voi
c’è ancora indifferenza, leggerezza, nel comportamento e nella preghiera.
Manca
l’amore tra di voi e l’amore che Dio vi chiede per il vostro prossimo.
Ribadisco un consiglio da memorizzare: in quale misura sto amando il mio Dio,
in quale misura sto corrispondendo al grande dono che Egli ci ha fatto di fare
arrivare ai nostri cuori la Voce del Cielo? Ha fatto scendere il Cielo sulla
Terra per convertire i nostri cuori. E noi, in quale misura stiamo rispondendo?
La misura è l’amore che voi date al vostro prossimo. Poco vi amate, e poco
state amando Dio.
La
preghiera senza l’amore non è perfetta, non riesce a sconfiggere Satana; e
senza l’amore per i fratelli voi non li porterete mai a Me.
Figli,
riflettete! Gesù è addolorato. Vuole rimanere in voi, è con voi, vuole essere
in voi per arrivare agli altri fratelli, ma il cammino è difficile.
Ancora
un esame di coscienza: spogliatevi dell’egoismo e riempitevi di amore per i
fratelli e di obbedienza al padre spirituale.
Gesù
vi benedice. Così sia.
Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992.
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