"Sia
fatta la Tua… sia fatta la Tua volontà!”
Figlie
mie, questo è quanto oggi la Mamma va chiedendo a tutti i figli della Terra:
fare la volontà di Dio.
Fare
la volontà di Dio vuol dire: dire sempre “sì”, “sì”; accettare tutte le prove
che Dio manda agli umani per metterli alla prova, per provare appunto se essi
sanno stare al Suo servizio, se essi sanno accettare con gioia le contrarietà
della vita che il Signore permette non per castigarli, non per privarli della
felicità, ma solamente come mezzi di purificazione e di elevazione della
propria anima.
Se
queste prove si accettano con serenità, allora l’anima si eleva a Dio e compie
la Sua santissima Volontà.
Le
ribellioni alle contrarietà della vita sono disobbedienza a Dio e obbedienza a
Satana: perché Satana è diventato tale proprio per non aver obbedito a Dio,
proprio per non aver detto “sì”, e – per non aver detto “sì” – si è ribellato a
Dio ed è stato castigato. Egli continua ancora a insinuare nell’anima degli
umani la ribellione alla Volontà di Dio: ribellione a tutto ciò che viene dal
Cielo e che esige obbedienza incondizionata al Salvatore.
“Sia
fatta la Tua Volontà”: Gesù e Maria ve ne hanno dato un perfetto esempio.
Maria,
nell’atto dell’Annunciazione, ha sfidato il giudizio di Giuseppe, ha sfidato le
calunnie di un popolo, ha sfidato il patibolo, e ha detto “sì!”, “sì!”
all’Incarnazione del Figlio. Quanti “sì” incondizionati alla Volontà di Dio! In
tutta la sua vita, nel suo silenzio, nel suo dolore, nelle sue privazioni nella
casa di Nazareth, ha detto sempre: “Sì, Padre, sono Tua: tutto come vuoi Tu!”
Ai piedi della Croce, quando il Figlio le veniva ucciso, in quello strazio
infinito del suo Cuore, ha detto ancora: “Sì, sì, Padre! Sia fatta la Tua
Volontà”.
E
Gesù, quando ha dovuto lasciare la Sua natura divina e prendere la nostra
carne, il nostro umano eccetto il peccato, Egli ha lasciato il Cielo per
obbedire al Padre, per dire: “Padre, sì, sia fatta la Tua Volontà”. Nell’Orto
degli Ulivi, quando il principe delle Tenebre gli danzava davanti mostrandogli
insuperbito le anime per le quali Lui avrebbe versato invano il Suo Sangue,
Egli si sentiva letteralmente schiacciato da quell’immenso terrore che gli
incuteva il principe delle Tenebre: ne fu talmente schiacciato da sudar sangue,
da accasciarsi fino a prostrare il Suo Viso sul terreno, che restò rosso del
Suo Sangue. Ebbe solamente un attimo di tentazione – perché, quale Dio, Egli
sapeva a quali terribili sofferenze doveva sottoporsi e, come uomo, ebbe paura
di affrontare quella morte, quella barbara morte, − e disse al Padre: “Padre,
se è possibile… “, ma subito tornò nella Sua obbedienza: “Padre, non la mia, ma
la Tua Volontà sia fatta”.
Figlie
mie, questo esempio vi è stato dato non a parole, ma con una vita vissuta,
perché anche voi possiate dire: “Padre, sia fatta la Tua Volontà!”
Ma
quanto è difficile, oggi, fare la Volontà del Padre! Quanto è difficile
osservare la Sua Legge, i Suoi consigli, il Suo amore! Soffrire in questa vita,
soffrire in un breve spazio di tempo: perché vi è tanto difficile accettare
qualche sofferenza, accettare qualche rinuncia per fare la Volontà del Padre, perché la Volontà del Padre si compia in voi.
Maria
è stata obbediente fino al Calvario. Gesù − Figlio di Dio, lo stesso Dio, − si è fatto obbediente fino alla morte in croce.
E quale esempio poteva essere per voi più sublime, se non la vita vissuta di
Gesù e di Maria nell’adempimento della Volontà del Santo Padre?
Allora,
quando pregate il Padre nostro,
pensate a ogni parola che rivolgete al Santo Padre. È la preghiera di Gesù, che
vi ha dato un Padre: “Padre nostro, Padre nostro! Noi, quali figli Tuoi,
dobbiamo e vogliamo obbedirti: vogliamo che si compia in noi la Tua Volontà,
come in Cielo così in Terra, e così soprattutto in noi”.
Quando
farete la Volontà del Padre, allora comincerete a mettervi al vostro giusto
posto, allora comincerete a camminare sicuri: come un treno scorre sui binari,
così voi siete sicuri di camminare diritti verso la strada che porta in Cielo.
Figlie,
mettete in pratica quanto la Mamma vi dice. La Mamma si sta comportando con voi
come con dei bimbi neonati. Vi sta istruendo giorno per giorno, vi sta
spiegando proprio come fa una mamma con i suoi piccoli, che insegna loro a dire
le prime parole, le prime frasi, col suo santo amore, con la sua santa
pazienza. Così la Mamma Celeste sta facendo con voi. È paziente. Ecco, vi sta
spiegando momento per momento – una catechesi – perché possiate seguirla e
incamminarvi nel vostro giusto posto, perché è difficile stare al posto che Dio
ha dato a ciascuno di voi. Ed ecco che la Mamma viene in aiuto ai propri figli,
vi prende per mano, vi dice: “Figlio, figlia, eco il tuo posto! Dove stai non è
quello che ti ha dato Iddio: in quel posto ti ha trascinato lui, il Ribelle, il
Rinnegatore della Volontà di Dio”. E allora la Mamma, pian piano, vuole
portarvi dove il Santo Padre vuole: a ognuno il suo giusto posto.
Fate
tesoro di questa grazia. Figlie, non obbedire alla Mamma, non obbedire al
Padre, vuol dire scegliere volontariamente la propria condanna. La Mamma spera
tanto che i suoi insegnamenti penetrino nei vostri cuori, nei cuori che fanno
fatica a diventare docili, umili, aperti all’amore; ma se seguite tutto quello
che la Mamma vi consiglia, i vostri cuori si apriranno all’amore, si
riempiranno di pace, di gioia, e il Cielo scenderà già nei vostri cuori.
La
pace sia nei vostri cuori.
Fonte: © all rights reserved - Assunta Veltre, Ad Lucem per Crucem, Ed. Segno, Udine, 1992
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